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LINEE GUIDA IN TEMA DI ABUSO SUI MINORI Revisione ... - Sinpia

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Bruck, 1995). E’ quindi opportuno che l’ascolto giudiziario del bambino si svolga il più presto<br />

possibile dopo la segnalazione di sospetto abuso.<br />

Raccomandazione 6.6.5<br />

(Linea Guida Clinica. Forza dell’Evidenza: Forte. Forza della Raccomandazione: Forte)<br />

Per quanto riguarda la conduzione dell'intervista e la valutazione delle dichiarazioni, le procedure<br />

d'intervista devono mirare a massimizzare il ricordo e minimizzare le contaminazioni, evitando le<br />

domande "guidate" o comunque suggestive, e combinando le attuali conoscenze sullo sviluppo dei<br />

soggetti in età evolutiva con le tecniche di memoria che possono facilitare il ricordo di particolari<br />

episodi (Ceci e Hembrooke, 1998). E' preferibile utilizzare, quando possibile, tecniche d'intervista<br />

semi-strutturata sufficientemente validate e condivise, quali la Step-Wise Interview di Yuille e coll.<br />

(1993), l'Intervista Cognitiva di Fisher e coll. (1987), il protocollo di intervista di Cheung (1997) e<br />

l’ NICHD di Orbach e coll. (2000). . L'uso di tali tecniche richiede una specifica preparazione e<br />

formazione.<br />

Raccomandazione 6.6.6<br />

(Opzione Clinica. Forza dell’Evidenza: Forte. Forza della Raccomandazione: Forte)<br />

In un soggetto minore, anche in età più matura, si rende comunque utile (nell’ambito della<br />

psicologia della testimonianza) la applicazione di test neuropsicologici rivolti ad una valutazione<br />

della memoria autobiografica (memoria episodica e memoria semantica).<br />

Una particolare cautela deve essere utilizzata quando si indagano episodi avvenuti allorquando il<br />

bambino si trovava in uno stadio di sviluppo anteriore, in quanto possono intervenire fenomeni<br />

inferenziali. Le inferenze rappresentano le conclusioni di un ragionamento che chiariscono gli<br />

eventi ai quali si assiste e dei quali non si posseggono tutti gli elementi. Nel porre le domande ad un<br />

bambino, occorre necessariamente tenere conto della complessità inferenziale del fatto che occorre<br />

rievocare e stabilire se il bambino, all’epoca del fatto, avesse sviluppato capacità inferenziali tali da<br />

comprendere le dinamica esatta dell’evento o se, invece, il fatto non sia stato ricostruito attraverso<br />

competenze nel ragionamento inferenziale acquisite in un momento successivo (inferenza<br />

retroattiva-Baddeley, 2000). Analogamente, in sede di valutazione della testimonianza, va posta<br />

attenzione ai casi in cui un bambino riferisce episodi o situazioni di tipo autobiografico che si<br />

sarebbero verificati in uno stadio evolutivo (come l’età prescolare) in cui il soggetto è in grado di<br />

ricordare un evento, ma non di inquadrarlo in un sistema di significati appropriati e coerenti con<br />

l’esperienza vissuta.<br />

Raccomandazione 6.6.7<br />

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