19.06.2013 Views

I maestri della prospettiva - Artleo.it

I maestri della prospettiva - Artleo.it

I maestri della prospettiva - Artleo.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Massimo Ferretti - I <strong>maestri</strong> <strong>della</strong> <strong>prospettiva</strong><br />

prospettico, tali cellule serrate accolgono oggetti ed animali,<br />

temi esopeschi presto inusuali e quasi nel tono di<br />

un moderno bestiario di corte, con qualche rispondenza<br />

formale nelle pagine <strong>della</strong> Bibbia di Borso d’Este. È<br />

un’esperienza che va liev<strong>it</strong>ando rispetto a quanto lascerebbe<br />

immaginare quella «capsa d’arzimpresso in forma<br />

de oxelli» lavorata dai Lendinara per il «fiolo dell’Ill.mo<br />

Duca di Milano», ma che non sembra del tutto all’altezza<br />

di quel tono di referenza operativa che traspare dal<br />

cap<strong>it</strong>olato per il coro di Padova 125 .<br />

L’esecuzione pressoché contemporanea dei due cori<br />

di Modena (1461-65) e di Padova (1462-69) sembra<br />

aver messo capo ad una ramificazione fondamentale<br />

<strong>della</strong> bottega dei Lendinara. L’opera di Cristoforo (che<br />

fin dal 1463 ottiene, assieme al figlio, la c<strong>it</strong>tadinanza<br />

modenese) si radica lungo la via Emilia. Lorenzo finí<br />

invece per grav<strong>it</strong>are in area veneta. Il coro padovano, ad<br />

eccezione di due pannelli, andò distrutto nel Settecento,<br />

in un incendio. È dunque da quello di Modena, firmato<br />

da entrambi, che è possibile individuare il senso,<br />

ancora sostanzialmente un<strong>it</strong>ario, di quella comune esperienza<br />

pierfrancescana 126 .<br />

Non interessano qui gli intagli straordinari, dove si<br />

combinano le vibrazioni di epidermide e le sigle imprevedibili<br />

<strong>della</strong> migliore cultura tardo-gotica. Non è solo<br />

con essa, nelle parti lavorate a tarsia, che dialoga l’esperienza<br />

prospettica e pierfrancescana. Nei «toppi» e<br />

nelle grandi decorazioni che ne derivano, la nuova regola<br />

spaziale si accorda piuttosto ad una memoria di forme<br />

cromatiche sospese e di trame geometriche spontaneamente<br />

seriali, proprie <strong>della</strong> figurazione romanica. Ma<br />

anche nelle tarsie di figura si ripropone questo innesto<br />

fra lontane civiltà formali: dove l’opera di commesso<br />

ligneo, rispetto al referente o alla sua eventuale mediazione<br />

p<strong>it</strong>torica, è astrazione o, piuttosto, traslato geometrico;<br />

e al tempo stesso esibisce la propria pregnan-<br />

Storia dell’arte Einaudi 46

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!