La Provincia di Milano per la pace e la cooperazione in Africa

matrimoniale vigente prima del genocidio, la donna non poteva ereditare, ora entra nella successione
del patrimonio del marito. Infine ci sono politiche e strategie per garantire la protezione del
bambino contro la violenza.
La società civile partecipa attivamente all’elaborazione e anche alla decisione delle politiche in
difesa dei diritti delle donne e dei bambini. È nata un’associazione di donne che offre il microcredito
alle donne. La società civile in Ruanda organizza la celebrazione della Giornata Mondiale
della Donna alla fine di ottobre, in collaborazione con il Comitato Nazionale delle Donne e con il
Ministero per la Promozione della Donna per veicolare l’immagine positiva della donna e per sensibilizzare
la comunità ruandese. Le donne partecipano ai processi di pacificazione della società,
sia intervenendo nella gestione del conflitto che nei processi di costruzione della pace. C’è anche
un Collettivo di Promozione della Donna che accompagna la campagna di azione per la pace
dopo il 1995 e che predica la non violenza attiva; queste donne sono una minoranza attiva per la
mediazione e la conciliazione.
Le associazioni femminili nazionali e locali organizzano delle conferenze per la soluzione pacifica
dei conflitti, la tolleranza, l’unità e la riconciliazione. Tutti gli anni, nel mese di dicembre, si svolge
la Marcia contro la Violenza sulle Donne.
C’è una organizzazione di donne per i media, che diffonde informazioni sui diritti della donna, ci
sono testi scritti e audiovisivi che riservano interesse a tali argomenti.
La decisione di diffondere la conoscenza dei diritti della donna attraverso i giornali sta per essere
attuata sotto il patronato dei media ruandesi e le informazioni sulla violenza contro le donne sono
diffuse con l’appoggio di una organizzazione spagnola.
Noi abbiamo un’organizzazione per la difesa e la protezione dei diritti delle donne e dei bambini.
Questa associazione aiuta la popolazione femminile, e i bambini in particolare, nel riconoscimento
del diritto alla proprietà, alla successione e alla ricerca di una paternità per i bimbi che non sono
stati riconosciuti. C’è anche un’organizzazione di donne che aiuta le donne vittime del genocidio.
Dopo il genocidio sono sorte Consulte sulla pace, sono stati promossi molti Forum e associazioni
a sostegno dei diritti della donna e per promuovere la pace. Ad esempio l’organizzazione “Siamo
insieme”, con l’appoggio dell’organizzazione italiana “Progetto Rwanda”, ha contribuito alla costruzione
della Casa della Pace e della Riconciliazione, alle attività per la pace, si è occupata di donne
scampate al genocidio, di donne che hanno il marito in prigione e di donne rimpatriate. Per loro
sono stati istituiti corsi di formazione su diverse materie: dalla cucina, all’informatica, all’alfabetizzazione.
Più di 360 sono già state aiutate da questo programma in oltre 12 anni, hanno ricevuto
sostegno psicologico e hanno seguito corsi per ottenere dei piccoli crediti.
Più di 400 bambini con l’appoggio della Cooperazione Italiana hanno seguito corsi di inglese
101