La Provincia di Milano per la pace e la cooperazione in Africa

quotidiana con le autorità per difendere spazi di informazione e di azione sociale e politica, degli
sforzi per mantenere vivi contatti internazionali indispensabili sempre, ma soprattutto nel nostro
mondo globale, della dedizione necessaria per salvaguardare quello che quotidianamente è messo
in pericolo da un conflitto e per ricostruire ciò che è andato perduto. È un impegno di lunga durata,
che non si esaurisce certo con la firma di un trattato.
L’attuale fase della Campagna, a sostegno di “Una pace da costruire” nasce proprio dalla convinzione
che un accordo di pace è un importante atto formale che può essere reso concreto e attivo
solo dalla volontà dei contendenti, dal coinvolgimento convinto della popolazione e dal sostegno
della comunità internazionale La delicatezza della situazione, emersa dal rapporto “Scommessa
Sudan”, pubblicato nel 2006 per fare il punto dopo i primi 12 mesi dalla firma dell’accordo di pace,
chiama infatti ad un rinnovato impegno. Le sollecitazioni di molti partner sudanesi chiedono una
nuova metodologia. L’informazione dell’opinione pubblica e la pressione sulle istituzioni italiane e
internazionali competenti devono continuare ma non bastano più. È necessario anche rafforzare
le competenze teoriche e metodologiche, le capacità tecniche e gestionali dei gruppi della società
civile locale, facilitare le occasioni di scambio di esperienze e di confronto perché possano emergere
percorsi condivisi di riconciliazione in cui l’associazionismo locale possa essere protagonista
e giocare il ruolo che gli compete nel consolidamento di una pace sostenibile sul suo territorio.
Grazie al supporto particolarmente convinto e fattivo della Provincia di Milano, partner della Campagna
a partire dal forum del 2005, si può rispondere alla pressante richiesta e mettere a punto
un programma di intervento in 3 delle aree più complesse del Nord Sudan – il Sudan Orientale,
il Darfur e il Kordofan Meridionale – aspettando il momento propizio, e le risorse, per estendere il
lavoro anche al Sud.
Molti sono stati, e sono, i problemi affrontati, e risolti, insieme al centinaio di persone, esponenti
di almeno 40 gruppi della società civile delle 3 regioni, che hanno sviluppato analisi, programmi,
percorsi condivisi e soprattutto legami solidi di fiducia e un’esperienza di lavoro comune, prerequisiti
indispensabili al dialogo, all’individuazione di obiettivi che si possono e si devono raggiungere
insieme e alla percezione che dall’impegno individuale e collettivo dipende il futuro della propria
gente e del proprio paese. Il programma, presentato ad associazioni ed istituzioni italiane in un
seminario tenutosi il 16 luglio del 2007 presso la sede della Provincia di Milano, alla presenza
dell’ambasciatore sudanese, ha già fatto parecchi passi avanti nella direzione della costruzione
di una rete di organizzazioni impegnate nel consolidamento di una pace sostenibile. Certamente
molto resta ancora da fare. Dopo un cammino durato 15 anni, la Campagna Italiana per il Sudan
è pronta ad assumersi anche questo impegno a fianco della società civile sudanese. Intanto
non trascura la necessità di informare sulle situazioni più difficili e problematiche – è del 2008 il
80