<strong>La</strong> s<strong>per</strong>anza: par<strong>la</strong>re <strong>di</strong> <strong>pace</strong> con “i nemici” 85
86 Kakis<strong>in</strong>gi Tanganika Eustache Grazie al<strong>la</strong> <strong>Prov<strong>in</strong>cia</strong> <strong>di</strong> <strong>Mi<strong>la</strong>no</strong>, l’<strong>Africa</strong>, tutta l’<strong>Africa</strong>, ha <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> far sentire <strong>di</strong>rettamente <strong>la</strong> sua voce. Par<strong>la</strong>re da <strong>Mi<strong>la</strong>no</strong> non è come par<strong>la</strong>re dal mio vil<strong>la</strong>ggio, par<strong>la</strong>re da <strong>Mi<strong>la</strong>no</strong> è par<strong>la</strong>re a tutta l’Italia, a tutta l’Europa, al mondo <strong>in</strong>tero. E ci serve par<strong>la</strong>re al mondo <strong>in</strong>tero, oggi. C’è una seconda ragione <strong>per</strong> r<strong>in</strong>graziare <strong>Mi<strong>la</strong>no</strong> ed essere contento <strong>di</strong> questo <strong>in</strong>contro: <strong>per</strong>ché a questo tavolo ho trovato l’altra <strong>Africa</strong>. Un’<strong>Africa</strong> che non si osa neanche nom<strong>in</strong>are nel mio paese <strong>per</strong>ché il suo nome suscita paura e rancore. Il mio Paese è <strong>in</strong> guerra da molti anni; sappiamo che un paese conf<strong>in</strong>ante è entrato come pe<strong>di</strong>na <strong>in</strong> un gioco politico più complesso, si è prestato a fare da “porta d’entrata” al conflitto. Ma oggi, qui, vedo <strong>per</strong>sone provenienti da paesi “nemici” che hanno i miei stessi problemi… che par<strong>la</strong>no delle stesse cose. Non mi danno l’impressione <strong>di</strong> essere <strong>per</strong>sone terribili, o<strong>di</strong>ose, come pensiamo nel nostro paese. Vedo che sono qui <strong>per</strong> dare voce al<strong>la</strong> <strong>pace</strong>, li sento par<strong>la</strong>re <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anza, del<strong>la</strong> forza delle donne, vedo che prospettano <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> un futuro <strong>per</strong> tutti noi. E qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>per</strong> questo r<strong>in</strong>grazio <strong>in</strong> modo partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> <strong>Prov<strong>in</strong>cia</strong> <strong>di</strong> <strong>Mi<strong>la</strong>no</strong>. Vorrei sfruttare questa occasione <strong>per</strong> toccare altri due temi: <strong>la</strong> concretezza del<strong>la</strong> lotta <strong>per</strong> i <strong>di</strong>ritti e il ruolo del<strong>la</strong> società civile <strong>in</strong> <strong>Africa</strong>. Questa è una settimana molto importante <strong>per</strong> i <strong>di</strong>ritti umani. Oggi <strong>in</strong>com<strong>in</strong>cia <strong>la</strong> settima assemblea dell’ONU dei Popoli, che afferma: “I <strong>di</strong>ritti umani non sono semplicemente valori altissimi, da contemp<strong>la</strong>re. Essi sono il nome dei bisogni umani vitali, materiali e spirituali, e, come tali, costituiscono un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> obiettivi concreti che devono guidare <strong>la</strong> politica a tutti i livelli, dal<strong>la</strong> politica locale a quel<strong>la</strong> <strong>in</strong>ternazionale, dalle nostre città f<strong>in</strong>o all’ONU.” Io trovo queste parole bellissime, e penso che <strong>in</strong> questa settimana avremo modo <strong>di</strong> par<strong>la</strong>rne e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>rne il significato. Vorrei par<strong>la</strong>re <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re dei profughi e degli sfol<strong>la</strong>ti. Vorrei comunicarvi <strong>la</strong> mia es<strong>per</strong>ienza umana, <strong>per</strong>sonale, concreta piuttosto che ripetere quello che <strong>di</strong>cono i giornali e le ra<strong>di</strong>o o quello che si vede <strong>in</strong> televisione. Posso <strong>di</strong>re che cosa sono <strong>per</strong> me i rifugiati, gli sfol<strong>la</strong>ti… Io stesso sono uno sfol<strong>la</strong>to, <strong>per</strong>ché durante questi un<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> guerra <strong>in</strong> Congo ho dovuto ricom<strong>in</strong>ciare da zero almeno sette, otto volte. Metti su casa, arriva un’ondata <strong>di</strong> guerra,<strong>di</strong>strugge tutto, riparti e ricom<strong>in</strong>ci da capo. E non <strong>per</strong><strong>di</strong> solo delle cose materiali, <strong>per</strong><strong>di</strong> tutto, anche i tuoi <strong>di</strong>ritti, anche delle cose immateriali: impari a non avere più fiducia <strong>in</strong> niente, <strong>per</strong>ché tutto è sempre da ricom<strong>in</strong>ciare, tutto viene <strong>di</strong>strutto e spesso non sai neanche da chi e da dove partono gli attacchi.
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