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La Provincia di Milano per la pace e la cooperazione in Africa

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dobbiamo fare <strong>in</strong> modo che essa sia <strong>in</strong>clusiva e non po<strong>la</strong>rizzata <strong>in</strong> senso etnico o regionalistico,<br />

come potrebbe essere, e <strong>in</strong> parte è, <strong>in</strong> una società come <strong>la</strong> nostra.<br />

Accanto a queste sfide, <strong>di</strong>rei politico/ideali, ci sono quelle strutturali, logistiche ed economiche.<br />

È molto <strong>di</strong>fficile, ad esempio, trovare dei bravi professionisti che vogliano <strong>la</strong>vorare <strong>per</strong> noi; <strong>in</strong>fatti<br />

subiamo <strong>la</strong> concorrenza delle organizzazioni e delle Ong <strong>in</strong>ternazionali, che pagano stipen<strong>di</strong> che<br />

noi non ci possiamo <strong>per</strong>mettere, anche <strong>per</strong>ché i nostri donatori non sono <strong>di</strong>sponibili a riconoscerci<br />

i fon<strong>di</strong> necessari. <strong>La</strong> concorrenza è anche ad altri livelli; dovrebbe essere sempre chiaro<br />

alle organizzazioni e alle Ong <strong>in</strong>ternazionali che le organizzazioni locali vanno considerate come<br />

partner e non come concorrenti, dal momento che <strong>la</strong> società civile nazionale è l’attore naturale<br />

dello sviluppo del proprio paese.<br />

È necessario rego<strong>la</strong>mentare al più presto il settore e def<strong>in</strong>ire chiaramente le norme <strong>di</strong> riferimento,<br />

oltre che i ruoli e gli ambiti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro. Ad esempio, va def<strong>in</strong>ito il quadro <strong>di</strong> riferimento delle società<br />

non profit, generalmente formate da professionisti sudanesi che hanno <strong>la</strong>vorato con le agenzie<br />

<strong>in</strong>ternazionali e che agiscono e si pongono sullo stesso piano delle organizzazioni del<strong>la</strong> società<br />

civile, mentre sono delle società <strong>di</strong> consulenza.<br />

Il Governo, <strong>in</strong>oltre, sospetta che noi possiamo essere strumenti del<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> altri<br />

nel Paese, o che noi abbiamo il nostro proprio piano da portare avanti <strong>in</strong> contrapposizione al suo.<br />

In realtà il nostro obiettivo è <strong>in</strong>fluenzare il governo, non rimuoverlo; vogliamo <strong>la</strong>vorare <strong>per</strong> favorire il<br />

processo <strong>di</strong> democratizzazione, <strong>per</strong> cambiare le leggi, ma non vogliamo competere nelle elezioni,<br />

non vogliamo imbracciare le armi e rimuovere il governo, <strong>per</strong>ché bisogna sempre ricordare che<br />

noi, <strong>per</strong> nostro modo <strong>di</strong> essere, siamo sopra le parti.<br />

Essere sopra le parti non significa essere neutrali; sono due concetti ben <strong>di</strong>versi: siamo contro gli<br />

oppressori chiunque essi siano, il governo o i ribelli, questo significa essere sopra le parti, ma non<br />

neutrali. Se si comprende questo, c’è ampia possibilità <strong>di</strong> confronto <strong>in</strong> sicurezza.<br />

L’attuale situazione sudanese è favorevole al fiorire del<strong>la</strong> società civile, soprattutto da quando, nel<br />

2006, è entrata <strong>in</strong> vigore una nuova legge che rego<strong>la</strong>menta il settore, anche se ci sono ancora<br />

degli articoli che ci pongono problemi. Comunque è sicuramente migliore <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> promulgata nel<br />

1996; il problema è che talvolta non viene rispettata dallo stesso ente governativo preposto.<br />

Certamente siamo ancora lontani dall’aver raggiunto l’obiettivo che ci poniamo: una società civile<br />

forte ed <strong>in</strong>fluente. Siamo ben consapevoli che non è un obiettivo che si raggiunge <strong>in</strong> breve tempo<br />

e da soli. Abbiamo davvero bisogno del supporto dei nostri partner e del<strong>la</strong> comunità <strong>in</strong>ternazionale<br />

tutta. Ma <strong>in</strong> un rapporto <strong>di</strong> partnership effettiva. Non ci <strong>in</strong>teressa, e non vogliamo più, essere i dest<strong>in</strong>atari<br />

<strong>di</strong> donazioni, ma vogliamo <strong>la</strong>vorare <strong>in</strong>sieme <strong>per</strong> rafforzare le nostre capacità, e con queste<br />

il nostro ruolo e <strong>la</strong> nostra <strong>in</strong>fluenza. <strong>La</strong> comunità <strong>in</strong>ternazionale deve capire che una re<strong>la</strong>zione <strong>in</strong> cui<br />

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