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note per la storia della cultura greca della calabria medioevale

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NOTE PER LA STORIA DELLA CULTURA GRECA 81<br />

nutrito gruppo di manoscritti <strong>la</strong>tori delle Orazioni di Gregorio di<br />

Nazianzo, ovvero <strong>la</strong> recensione cosiddetta «Nilo» degli Ascetica di<br />

Basilio Magno, o ancora l’edizione dell’o<strong>per</strong>a di Giovanni Damasceno<br />

o di Massimo Confessore (123). Di quest’ultima i codici del<strong>la</strong> «scuo<strong>la</strong><br />

niliana» sono <strong>la</strong>tori di un testo molto più accurato e genuino di quello<br />

costantinopolitano.<br />

In Ca<strong>la</strong>bria, d’altro canto, vennero curate alcune ‘edizioni’<br />

peculiari. Proprio a Rossano tra XI e XII secolo videro <strong>la</strong> luce<br />

le edizioni del Sinassario (famiglia C*), delle Grandi Catechesi<br />

niliana»: P. ORSINI, Pratiche collettive di scrittura a Bisanzio nei secoli IX e X, in<br />

Segno e testo 3 (2005), pp. 265-342: 293-294. Lo studioso inoltre, indotto dal<strong>la</strong><br />

necessità di comprovare, quasi aprioristicamente, il teorema del «circolo di<br />

scrittura», mi attribuisce, del tutto arbitrariamente – non è <strong>la</strong> prima volta che al<br />

giovane e bravo collega capita di incorrere in simili malintesi (cfr. P. CANART, À<br />

propos de <strong>la</strong> col<strong>la</strong>boration entre copistes byzantins. Note sur le critère des «raccords<br />

imparfaits», in Segno e testo 5 [2007], pp. 421-423) –, concetti che non ho<br />

mai espresso: mi sono limitato a sostenere che <strong>la</strong> produzione niliana è il frutto<br />

«del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione attiva e partecipe di tutti i monaci» e che «spesso [essa]<br />

viene eseguita in sezioni o capitoli», il che è un dato inconfutabile (LUCÀ, Scritture<br />

e libri cit., p. 379). A prescindere del fatto che l’Orsini ha dimenticato<br />

quanto meno di menzionare il caso del Crypt. B.α.IV, un Massimo Confessore<br />

vergato prima del 991 da quattro distinte mani in quattro distinte sezioni, vinco<strong>la</strong>te<br />

sia al contenuto sia al<strong>la</strong> fascico<strong>la</strong>zione (S. LUCÀ, Manoscritti ‘rossanesi’<br />

conservati a Grottaferrata, Grottaferrata 1986, pp. 43-45) – osservo che le<br />

sezioni e i capitoli, nel mio vocabo<strong>la</strong>rio, non devono necessariamente corrispondere<br />

(e non corrispondono) né ad unità testuali né ad unità codicologiche<br />

predeterminate. Non avrei potuto sostenere, in caso contrario, che l’attività di<br />

copia del<strong>la</strong> «scuo<strong>la</strong> niliana» si configura come una sorta di attività editoriale ‘a<br />

singhiozzo’, giacché «le frequenti interruzioni, le riprese, le variazioni delle<br />

forme grafiche meriterebbero uno studio in chiave grafico-psicologica» (LUCÀ,<br />

Scritture e libri cit., 379-380). Affermare quindi che «l’assenza del ruolo del<strong>la</strong><br />

mano-guida nei manoscritti ... porta ad escludere ulteriormente il modo di produzione<br />

vicino a quello dei circoli di scrittura» (ORSINI, Pratiche collettive cit.,<br />

p. 293), conferma che l’obiettivo dello studioso è quello di confortare, in ogni<br />

modo, l’assunto (teorico) che sostanzia (e in parte inficia) tutto il <strong>la</strong>voro.<br />

(123) Per Basilio cfr. J. GRIBOMONT, Histoire du texte des Ascétiques de S.<br />

Basile, Leuven 1953 (Bibliothèque du «Muséon», 32), pp. 44-49, e LUCÀ, Attività<br />

scrittoria e <strong>cultura</strong>le cit., p. 61, nonché ID., Rossano, il Patir e lo stile rossanese<br />

cit., pp. 138-139. Circa Gregorio e Massimo segnalo soltanto il mio Scritture<br />

e libri del<strong>la</strong> «scuo<strong>la</strong> niliana», cit., pp. 372-379; <strong>per</strong> Giovanni Damasceno si<br />

veda ID., Dalle collezioni manoscritte di Spagna cit., p. 74 e n. 86. Quanto infine<br />

al<strong>la</strong> Doctrina di Doroteo di Gaza, <strong>la</strong> famiglia cosiddetta italo<strong>greca</strong> annovera<br />

anche manoscritti greco-orientali: S. LUCÀ, Doroteo di Gaza e Niceta Stetato, in<br />

Bisanzio e le <strong>per</strong>iferie dell’Im<strong>per</strong>o. Atti del Convegno Internazionale nell’ambito<br />

delle celebrazioni del Millenario del<strong>la</strong> fondazione dell’Abbazia di San Nilo a<br />

Grottaferrata, Catania, 26-28 novembre 2007, in corso di stampa.

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