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note per la storia della cultura greca della calabria medioevale

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NOTE PER LA STORIA DELLA CULTURA GRECA 101<br />

drina (190). Certo, quel filo, che ora è grosso e consistente, ora<br />

tenue e debole, che ora compare, talvolta scompare e poi ricompare,<br />

quasi come <strong>la</strong> luce del sole che varia di intensità dal sorgere al<br />

tramonto, o come in un caleidoscopio in cui si riflettono e si rinfrangono<br />

figure, luci e ombre apparentemente distinte in un rapporto<br />

specu<strong>la</strong>re di continuità/discontinuità rispetto ad epoche e<br />

contesti, riaffiora e riemerge, ora prepontemente ora debolmente,<br />

ma sempre e comunque, dall’inizio al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> civiltà <strong>greca</strong> ca<strong>la</strong>bro-sicu<strong>la</strong>,<br />

sicché – a non voler considerare le più che verosimili<br />

<strong>per</strong>dite di libri causa le tristi vicissitudini che travagliarono <strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />

del Mezzogiorno d’Italia e del<strong>la</strong> Sicilia – non è stata impresa troppo<br />

difficile riannodare i fili dell’intricata matassa (*).<br />

Addendum. Nelle more del<strong>la</strong> stampa ha visto <strong>la</strong> luce una ricca<br />

monografia di F. RONCONI, I manoscritti greci miscel<strong>la</strong>nei. Ricerche<br />

su esemp<strong>la</strong>ri dei secoli IX-XII, Spoleto 2007 (Testi, studi, strumenti,<br />

21), in cui, fra l’altro, l’autore si sofferma su vari codici da me presi<br />

in esame in questo <strong>la</strong>voro, precisamente Bodl. Barocc. 50, Par.<br />

Suppl. gr. 388, Vat. gr. 1257, Vat. gr. 1349 + 1391, Vat. gr. 845,<br />

Monac. gr. 310, ad indicem. Le sue riflessioni sui codici menzionati<br />

appaiono ben artico<strong>la</strong>te e argomentate, e <strong>per</strong>ciò nel<strong>la</strong> sostanza condivisibili.<br />

Ritengo tuttavia, in parziale dissenso con Ronconi che<br />

cautamente ipotizza <strong>per</strong> l’esecuzione del codice Bodleiano una localizzazione<br />

‘provinciale’, che esso – di ciò in altra sede – sia originario<br />

di Costantinopoli (cfr. supra, n. 47).<br />

SANTO LUCÀ<br />

Referenze fotografiche: © Paris, Bibliothèque nationale de France;<br />

Biblioteca Apostolica Vaticana; Madrid, Biblioteca nacional de España.<br />

(190) Su questi temi ritornerò in un mio prossimo <strong>la</strong>voro, in cui, sul<strong>la</strong> base<br />

di dati oggettivi e delle annotazioni che io stesso ho presentato qua e là in<br />

numerosi <strong>la</strong>vori, tenterò, in modo più ricco e artico<strong>la</strong>to, di documentare e di<br />

valutare consistenza ed esiti di tale assunto.<br />

(*) Ringrazio quanti, in vario modo, mi sono stati prodighi di suggerimenti:<br />

Francesco D’Aiuto, José Declerck, Vera von Falkenhausen, Christian<br />

Förstel, Augusto Guida, Rocco Liberti, Andrea Luzzi, Franco Mosino, Mario<br />

Re, Sever Voicu.

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