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note per la storia della cultura greca della calabria medioevale

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84 SANTO LUCÀ<br />

ciosamente da connettere con <strong>la</strong> coeva rinascita dell’Occidente. A<br />

scanso di equivoci, non si vuole qui negare che l’età normanna non<br />

abbia registrato in fatto di produzione libraria, quanto meno nei<br />

suoi aspetti materiali e grafici, un significativo cambiamento rispetto<br />

al<strong>la</strong> produzione d’età bizantina. Ma tale rinnovamento investe <strong>per</strong><br />

l’appunto solo l’aspetto scrittorio e tecnico-librario, nel quale <strong>per</strong>altro,<br />

come pare ovvio, <strong>per</strong>siste un forte legame con le connotazioni<br />

proprie del libro italogreco dei secoli X e XI, e sembra corre<strong>la</strong>to al<strong>la</strong><br />

trasformazione del monachesimo che da eremitico-<strong>la</strong>uriotico e cenobitico<br />

diventa solo cenobitico.<br />

Sul piano testuale, al contrario, l’età normanna rappresenta – a<br />

parte qualche significativo innesto nuovo, che tuttavia, a mio avviso,<br />

non è che <strong>la</strong> sopravvivenza di testi presenti o circo<strong>la</strong>nti in Ca<strong>la</strong>bria e<br />

Sicilia bizantine (130) –, una continuazione quasi nostalgica dell’età<br />

bizantina, nel senso che i libri ripropongono o<strong>per</strong>e e recensioni già<br />

<strong>note</strong> e tramandate nei secoli del<strong>la</strong> dominazione bizantina. E circa le<br />

presunte novità, i titoli su<strong>per</strong>stiti sono veramente scarsi, limitandosi<br />

<strong>per</strong>altro ad autori tra i più noti, quali Teofi<strong>la</strong>tto di Bulgaria, Niceta<br />

di Eraclea, Elia di Creta, Gregorio metropolita di Corinto, Cristoforo<br />

Mitileneo, Niceta Stetato, Michele Psello (131). E quanto al<br />

sontuoso Giovanni Skylitzes Matrit. Vitr. 26-2, le motivazioni sottese<br />

al<strong>la</strong> sua produzione (Messina, prima metà del sec. XII), connessa<br />

verosimilmente col patriziato ca<strong>la</strong>bro-siculo e forse anche col concorso<br />

normanno <strong>per</strong> il tramite di Giorgio di Antiochia, rispondono<br />

(130) Alludo, <strong>per</strong> esempio, al Diogene Laerzio Neap. III B 29 (sec. XII, di<br />

probabile origine siciliana), all’Ammonio (solo escerti) Par. gr. 1116 (an.<br />

1123/1124, di ambito ca<strong>la</strong>bro-rossanese), all’Esiodo Messan. F.V. 11 (sec. XIII<br />

in., prodotto in milieu reggino-messinese), all’Esichio Messan. gr. 167 (sec. XII,<br />

Messina). I libri di grammatica, di lessicografia, di medicina, di diritto civile e<br />

canonico d’età normanna non testimoniano novità rilevanti. Rammento che il<br />

Vat. Arch. Cap. S. Petri H 45 (sec. XIII) è <strong>la</strong>tore, fra l’altro, del De methodo<br />

medendi di Galeno, e soprattutto del De crisibus nelle sue membrane palinseste<br />

del secolo XII (stile di Reggio). A mio parere, inoltre, il Par. Suppl. gr. 634 (sec.<br />

XII), <strong>la</strong>tore, fra l’altro, del De urinis di Galeno, non è ascrivibile all’Italia meridionale.<br />

Su quest’ultimo cimelio cfr. V. LORUSSO, Il trattato pseudogalenico De<br />

urinis del Paris. Suppl. gr. 634, in Bollettino dei c<strong>la</strong>ssici, ser. III, 24 (2004)<br />

[2006], pp. 5-43. Quanto al Napoletano di Diogene Laerzio cfr. ora T.<br />

DORANDI, Remarques sur le Neapolitanus III B 20 (B) et sur <strong>la</strong> composition des<br />

Vies des philosophes de Diogène Laërce, in Revue d’histoire des textes 32 (2002),<br />

pp. 1-23; ID., Diogene Laerzio fra Bisanzio e l’Italia meridionale. La circo<strong>la</strong>zione<br />

delle Vite dei filosofi tra <strong>la</strong> tarda antichità e l’età paleologa, in Segno e testo 5<br />

(2007), pp. 101-172.<br />

(131) LUCÀ, Dalle collezioni manoscritte di Spagna cit., pp. 88-89.

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