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Comunali - A Termoli esclusa una lista di Antonio Di Brino

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NUOVO oggi MOLISE<br />

Martedì 2 Marzo 2010<br />

CRISTIAN QUINTIGLIA-<br />

NO (Atletico Trivento).<br />

<strong>Di</strong>ciamolo pure francamente:<br />

stavolta avremmo dovuto<br />

lasciare vuota la casella<br />

del portiere. Pezone è stato<br />

condannato dalle amnesie<br />

<strong>di</strong>fensive dei compagni <strong>di</strong><br />

squadra; Trinchera (per essere<br />

clementi) avrebbe potuto<br />

fare meglio in occasione<br />

del gol casolano a Selvapiana;<br />

Polise ha preso due<br />

gol senza brillare e Quintigliano<br />

non ha fatto parate<br />

interessanti, salvo qualche<br />

buona uscita resa più insi<strong>di</strong>osa<br />

dal vento. Una domenica<br />

nuvolosa per i portieri<br />

molisani della serie D. Ne<br />

approfittiamo per premiare<br />

proprio il numero uno gialloblù,<br />

Quintigliano, che non<br />

riteniamo responsabile del<br />

gol partita incassato domenica<br />

con l’Angolana e che<br />

spesso non abbiamo citato<br />

non per demeriti personali<br />

(stiamo sempre parlando<br />

del portiere meno battuto<br />

del girone) ma per le prodezze<br />

in serie messe a segno<br />

<strong>una</strong> dopo l’altra da Polise e<br />

Zoghaib nella prima parte<br />

<strong>di</strong> campionato e dall’ottimo<br />

Ascani nella seconda e, tutto<br />

sommato, anche nella<br />

prima. Insomma, un voto<br />

alla continuità <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento<br />

più che alla prestazione<br />

<strong>di</strong> giornata (2).<br />

RENATO RICCI (Campobasso):<br />

De Feo ricorderà<br />

come un incubo l’esagerata<br />

espulsione per doppia ammonizione<br />

rime<strong>di</strong>ata al 92’<br />

sul 5-1 per i lupi contro<br />

l’Angolana. Non tanto perché<br />

gli è costata <strong>una</strong> giornata<br />

<strong>di</strong> squalifica nella gara<br />

interna con il Centobuchi,<br />

ma per il fatto che quel turno<br />

<strong>di</strong> stop ha decretato la<br />

nascita <strong>di</strong> un nuovo calciatore<br />

- Renato Ricci, 19 anni,<br />

ex Avellino - che ha preso<br />

quello che per <strong>di</strong>verse domeniche<br />

era stato il suo posto.<br />

Il calcio è bello anche<br />

per questo: un giorno parli<br />

in termini positivi <strong>di</strong> un calciatore<br />

(De Feo) che sta facendo<br />

per intero il suo dovere,<br />

il giorno successivo ecco<br />

che ti ritrovi davanti un altro<br />

’sbarbatello’ (Ricci) che<br />

ti fa esaltare ancora <strong>di</strong> più,<br />

anzi ti convince proprio.<br />

Quello che piace <strong>di</strong> questo<br />

ragazzo portato a Campobasso<br />

da Gigi Molino è la<br />

continuità, sinonimo <strong>di</strong> affidabilità.<br />

Da quando si è impossessato<br />

della corsia destra<br />

non ha mai smesso <strong>di</strong><br />

correre e lottare. Palloni<br />

precisi per i compagni, anche<br />

per gli attaccanti. Il suo<br />

piede destro è così preciso<br />

che gli tocca battere tutte le<br />

punizioni e i calci d’angolo<br />

(compresi quelli, da destra e<br />

da sinistra) che portano prima<br />

al palo <strong>di</strong> Follera e poi,<br />

dopo <strong>una</strong> bella sponda <strong>di</strong><br />

Minadeo, al pareggio <strong>di</strong> Covelli.<br />

E in più buona tecnica,<br />

concentrazione e tanta<br />

carica agonistica e personalità<br />

che lo pongono <strong>una</strong><br />

spanna su tutti gli altri juniores<br />

rossoblù. Capiterà<br />

anche a lui la giornata storta,<br />

è ovvio. Ma pure quel<br />

giorno siamo certi che Ricci<br />

in campo si farà comunqe...<br />

sentire. <strong>Di</strong> questo passso<br />

scalzerà Pifano dalla leadership<br />

nelle presenze della<br />

nostra top ten nel rruolo <strong>di</strong><br />

terzino destro (4).<br />

RAFFAELE FERRARA<br />

(Atletico Trivento): non è<br />

stata la sua miglior partita,<br />

probabilmente, ma per corsa<br />

e determinazione a questo<br />

fuoriquota non si può<br />

rimproverare nulla. Si fa<br />

SPORT<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Maurizio Cavaliere<br />

Murano sempre decisivo, ma qualcuno lo critica a prescindere<br />

Ricci, che bel destro!<br />

Ora fa pure il Pirlo<br />

Tutte sue le palle inattive del Campobasso<br />

notare per la presenza costante<br />

nelle fasi determinanti<br />

del match. Non è precisissimo<br />

con i pie<strong>di</strong>, ma<br />

come si <strong>di</strong>ce in questi casi<br />

scoppia <strong>di</strong> salute quando c’è<br />

da metterci il fisico. In fondo,<br />

la prestazione <strong>di</strong>fensiva<br />

del Trivento è stata positiva<br />

anche contro l’Angolana. Un<br />

unico grossolano errore: non<br />

mettere un uomo a coprire<br />

sul corner veloce battuto<br />

dagli abruzzesi. Crossare<br />

<strong>una</strong> palla con un avversario<br />

in pressione è un conto, calciare<br />

in perfetta solitu<strong>di</strong>ne<br />

ad appena se<strong>di</strong>ci metri dalla<br />

porta per la testa <strong>di</strong> un<br />

compagno (nel caso specifico<br />

De Matteis) un altro. Carannante<br />

farà bene a strigliare<br />

i suoi, perché complicarsi<br />

la vita per sciocchezze<br />

<strong>di</strong> tal fatta è assurdo (3).<br />

SALVATORE GALLO (Atletico<br />

Trivento): perfetto<br />

nel primo tempo. Corre su<br />

tutti i palloni, tampona, penetra<br />

tra le linee del centrocampo<br />

angolano e in un<br />

paio <strong>di</strong> occasioni riparte<br />

palla al piede e serve assist<br />

preziosi in mezzo all’area.<br />

Fino a quando il Trivento<br />

prova a giocare palla a terra<br />

è tra i migliori in campo<br />

anche perché sempre nel<br />

vivo del gioco. Il torneo<br />

Roma Caput Mun<strong>di</strong> deve<br />

averlo gasato ulteriormente.<br />

Nella ripresa Carannante,<br />

tentato anche dal comprensibile<br />

arretramento degli<br />

avversari, decide <strong>di</strong> cambiare<br />

tattica, preferendo alle<br />

azioni più ragionate, il pallone<br />

buttato nella mischia<br />

dove due o tre attaccanti,<br />

secondo i suoi piani, dovrebbero<br />

sfruttare il vento a favore.<br />

Ma senza il <strong>di</strong>namismo<br />

<strong>di</strong> Gallo e con il solo<br />

Bernar<strong>di</strong> a rilanciare la manovra,<br />

l’azione dei trignini<br />

<strong>di</strong>venta preve<strong>di</strong>bile e si<br />

chiude come un imbuto. Un<br />

po’ quello che succede in<br />

tutte le partite negli ultimi<br />

Alberto Bernar<strong>di</strong><br />

ha provato<br />

a risolvere<br />

i problemi tattici<br />

del Trivento<br />

Generosa e concreta<br />

la sua gara<br />

con l’Angolana<br />

In alto il rossoblù<br />

Renato Ricci,<br />

grande rivelazione<br />

dell’ultima parte<br />

del torneo. Terzino<br />

determinato, preciso<br />

e con un piede<br />

destro niente male<br />

minuti <strong>di</strong> gioco, quando, sotto<br />

nel punteggio, si tenta<br />

l’assalto finale. Con la sostanziale<br />

<strong>di</strong>fferenza che il<br />

Trivento ha giocato così per<br />

tutta la ripresa (7).<br />

ALESSANDRO VAR-<br />

CHETTA (Atletico Trivento):<br />

la <strong>di</strong>fesa dei trignini<br />

è granitica anche quando<br />

Voria non c’è e Varchetta è<br />

sempre tra i migliori, perfino<br />

quando il vento è talmente<br />

forte da spostare il<br />

pallone <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi metri rispetto<br />

alla naturale traiettoria<br />

e quando i gialloblù <strong>di</strong><br />

Carannante perdono in<br />

casa. Si becca un cartellino<br />

giallo forse evitabile, ma<br />

per il resto è pulito negli<br />

anticipi e determinato nel<br />

gioco aereo. Segnare al Trivento<br />

è impresa <strong>di</strong>fficile, a<br />

meno che non si compiano<br />

errori tattici (ma forse dovremmo<br />

parlare più <strong>di</strong> concentrazione)<br />

grossolani<br />

come quello con l’Angolana.<br />

E’ vero che sull’autore del<br />

gol De Matteis c’era proprio<br />

Varchetta, ma riba<strong>di</strong>amo<br />

che a nostro giu<strong>di</strong>zio il motivo<br />

della rete presa sta nel<br />

cross dal limite dell’area e<br />

non nel colpo <strong>di</strong> testa finale<br />

(5).<br />

MARIO FOLLERA (Campobasso):<br />

con Ricci è il migliore<br />

della <strong>di</strong>fesa rossoblù.<br />

Dopo il ’rosso’ <strong>di</strong> Trivento,<br />

che gli era costato anche un<br />

sonoro cazziatone <strong>di</strong> La<br />

Cava, e dopo essersi sacrificato<br />

anche sulla fascia nelle<br />

31<br />

Grossolano errore <strong>di</strong>fensivo<br />

del Trivento, ma la colpa<br />

non è del centrale Varchetta<br />

ultime gare, ritrova, grazie<br />

ad un’altra evitabile espulsione<br />

(quella <strong>di</strong> Maglione<br />

nel derby <strong>di</strong> Bojano) la posizione<br />

centrale in coppia con<br />

Minadeo. Per tutta la gara<br />

mostra grande concentrazione<br />

e senso della posizione.<br />

Velocissimo nei recuperi,<br />

abile anche nel gioco aereo,<br />

non solo nella sua area,<br />

come <strong>di</strong>mostra il palo colpito<br />

nella ripresa su perfetto<br />

angolo <strong>di</strong> Ricci. Da applausi<br />

un paio <strong>di</strong> recuperi sugli avversari<br />

lanciati in profon<strong>di</strong>tà<br />

(2).<br />

STEPHANE COQUIN<br />

(Campobasso): stavolta La<br />

Cava gli fa giocare tutta la<br />

partita e lui <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong><br />

avere nelle gambe i novanta<br />

minuti. Bravo nel controllare<br />

il pallone sul solito campo<br />

gibboso e spelacchiato,<br />

preciso nei passaggi e, con<br />

Ricci, punto <strong>di</strong> riferimento<br />

sulla fascia destra. Il suo<br />

unico limite è noto: a volte<br />

porta troppo palla e rallenta<br />

il gioco, ma quando parte in<br />

progressione è quasi impossibile<br />

frenarlo. Contro il Casoli<br />

ha sfiorato il gol <strong>di</strong> testa<br />

e poi con un velenoso<br />

<strong>di</strong>agonale, ha <strong>di</strong>stribuito assist<br />

ed è stato quasi sempre<br />

nel vivo della manovra. La<br />

comprensibile rabbia per la<br />

sostituzione <strong>di</strong> Bojano è già<br />

un ricordo. Speriamo solo<br />

che lui, e tutti gli altri lupi,<br />

ritrovino presto la via del<br />

successo, altrimenti anche i<br />

playoff saranno irraggiungibili<br />

(3).<br />

ANTONELLO CORRADI-<br />

NO (Atletico Trivento):<br />

giocatore che non è più reattivo<br />

come un tempo, ma<br />

che più ancora dare tantissimo<br />

ad <strong>una</strong> squadra <strong>di</strong> serie<br />

D e lo avrebbe potuto<br />

fare tranquillamente anche<br />

nel Campobasso <strong>di</strong> oggi.<br />

Gioca per gli altri, non sbaglia<br />

un pallone e sacrifica la<br />

sua innata capacità <strong>di</strong> inserimento<br />

sotto porta alla<br />

maggiore esuberanza dei<br />

compagni <strong>di</strong> squadra. Un<br />

paio <strong>di</strong> volte, su palla inattiva<br />

e con la Renato Curi tutta<br />

arretrata nella propria<br />

area, si accorge che il giovane<br />

Leone, che è bravo nel<br />

tiro dal limite, è rimasto con<br />

un solo compagno a centrocampo,<br />

allora lo chiama e<br />

gli <strong>di</strong>ce: «Vai tu in area che<br />

in copertura resto io». E’<br />

solo un piccolo segno, vuol<br />

<strong>di</strong>re che la luci<strong>di</strong>tà fa ancora<br />

parte del suo bagaglio <strong>di</strong><br />

calciatore. Peccato che nella<br />

ripresa sia costretto anche<br />

lui a patire l’involuzione<br />

tattica imposta da Carannante<br />

(5).<br />

ROBERTO AQUARO (Olympia<br />

Agnonese): do<strong>di</strong>cesimo<br />

gol stagionale, compresi<br />

i sette messi a segno a<br />

Città Sant’Angelo con la<br />

maglia nerazzurra della Renato<br />

Curi. Majella non c’è<br />

più, quin<strong>di</strong> se prima era il<br />

numero due dei bomber<br />

’molisani’ <strong>di</strong> quarta serie,<br />

oggi il re è lui. Una rete,<br />

quella messa a segno sullo<br />

striminzito rettangolo <strong>di</strong><br />

gioco del Miglianico, che<br />

vale in effetti soltanto per<br />

la classifica marcatori. Un<br />

classico del suo repertorio: il<br />

colpo <strong>di</strong> testa secco nell’angolino<br />

basso, ancora <strong>una</strong><br />

volta su servizio preciso <strong>di</strong><br />

Tammaro. Tutto bellissimo,<br />

ma onestamente troppo<br />

poco per un’Agnonese che<br />

ha avuto il demerito <strong>di</strong> sbagliare<br />

tanto, soprattutto in<br />

<strong>di</strong>fesa (4).<br />

ALBERTO BERNARDI<br />

(Atletico Trivento): è lui<br />

la luce del Trivento. Ed è lui<br />

l’ultimo a gettare la spugna.<br />

Nella giornata in cui Borrelli<br />

è la pallida copia <strong>di</strong> se<br />

stesso e Chicco lotta con impegno,<br />

gioca anche bene, ma<br />

è fortemente penalizzato<br />

dalle raffiche <strong>di</strong> vento che<br />

impe<strong>di</strong>scono ai compagni <strong>di</strong><br />

squadra <strong>di</strong> mettergli sulla<br />

testa o sul piede palloni giocabili,<br />

il biondo puntero dal<br />

passato illustre è costretto a<br />

mettersi sulle spalle tutto il<br />

peso offensivo della squadra.<br />

Serve un paio <strong>di</strong> assist<br />

invitanti, sfiora il gol in <strong>una</strong><br />

circostanza e, nella ripresa,<br />

va a prendere a centrocampo<br />

i palloni da buttare in<br />

mezzo all’area, anche perché<br />

sulle fasce, il <strong>di</strong>fficile<br />

esor<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Vacca che soffre<br />

sia a destra che a sinistra,<br />

non gli offre sponde per il<br />

<strong>di</strong>alogo. Il Trivento attacca<br />

per vie centrali grazie a<br />

Bernar<strong>di</strong> che ci mette tutto<br />

il suo mestiere per dare <strong>una</strong><br />

mano ad <strong>una</strong> squadra in palese<br />

<strong>di</strong>fficoltà sul piano della<br />

manovra. Non basta, ma<br />

il suo impegno resta <strong>una</strong><br />

delle poche note liete <strong>di</strong> un<br />

pomeriggio da raccontare<br />

tra le pagine più grigie del<br />

campionato (4).<br />

IACOPO MURANO<br />

(Campobasso): continuano<br />

a criticarlo aspramente<br />

quando gioca al <strong>di</strong> sotto delle<br />

sue possibilità e noi continuiamo<br />

a criticare chi si <strong>di</strong>verte<br />

a beccarlo al primo o<br />

al secondo passaggio sbagliato.<br />

Vorremmo ricordare<br />

ai suoi detrattori, che poi<br />

magicamente si esaltano<br />

quando al ragazzo lucano<br />

riescono due o tre dribbling<br />

in progressione, che non è<br />

Murano (ancora <strong>di</strong>ciannovenne)<br />

l’uomo che dovrebbe<br />

dare al Campobasso <strong>una</strong><br />

marcia in più. Per <strong>di</strong> più è<br />

assurdo criticare un giocatore<br />

che, a Bojano e con un<br />

muscolo dolorante, si era<br />

sacrificato per squadra e allenatore<br />

e aveva comunque<br />

provato a dare il suo contributo<br />

su un terreno <strong>di</strong> gioco<br />

più insi<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> un campo<br />

antimine. Il secondo tempo<br />

<strong>di</strong> Murano ieri pomeriggio è<br />

stata la migliore risposta a<br />

chi le partite le guarda solo<br />

per sfogarsi fino a perdere<br />

la voce. E’ entrato in campo,<br />

ha dato peso offensivo, servito<br />

un assist al bacio sprecato<br />

da Covelli e creato i<br />

presupposti per tante altre<br />

opportunità importanti. Da<br />

solo ha cambiato volto al<br />

match. Magari qualche volta<br />

si isola o si stanca prima<br />

degli altri (nel suo ruolo è<br />

anche normale), o sceglie<br />

soluzioni ar<strong>di</strong>te per realizzare<br />

un gol (lo fa solo chi sa<br />

giocare a calcio), ma da qui<br />

a bollarlo come un mollaccione<br />

ce ne passa. Almeno<br />

noi, facciamo il tifo per lui.<br />

Sempre (4).

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