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nuova fotografia italiana ny italiensk fotografi - Artericambi

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Stefano Graziani<br />

Nato a Bologna nel 1971, Graziani ha cominciato con un libro – i libri sono la destinazione ideale dei suoi progetti<br />

– intitolato Tassonomie, composto da <strong>fotografi</strong>e scattate in giardini botanici e vetrine di musei naturali, tra animali<br />

impagliati e piante coltivate. Tutto è “finto”, tutto è catalogato, certo, la natura stessa peraltro, ma nelle immagini<br />

vengono evidenziate soprattutto la grande molteplicità e le sorprese degli accostamenti, che bastano da soli a creare<br />

un mondo altro, un’altra natura, quella dell’arte. Che essa poi sia in realtà la forma stessa di quella che chiamiamo<br />

“natura”, il suo senso, la sua peculiarità, è la scommessa che è in gioco.<br />

A partire da qui Graziani raggruppa nei suoi progetti seguenti immagini diverse, dalla provenienza e dai contesti<br />

più disparati, il cui avvicinamento crea dei racconti tutti da ricostruire. Sono infatti racconti particolari, senza plot,<br />

senza vicende, tutti mentali invece, talvolta ispirati dalla lettura, anche questa immaginifica, di qualche libro. Sono,<br />

appunto, racconti di immagini, cioè come solo esse possono costruirne secondo un modo di “pensiero visivo”, diverso<br />

da quello verbale, concettuale, o di altro medium.<br />

Ora il più delle volte le immagini riguardano un unico oggetto per volta, spesso isolato su fondo bianco, oppure<br />

una superficie, un dettaglio, un paesaggio, che riempiono completamente l’immagine. La “tassonomia”, cioè, è<br />

uscita dalla singola immagine e si è distesa nella sequenza, è diventata collezione, costellazione, come suggerisce<br />

un’immagine di cielo stellato. Allora le <strong>fotografi</strong>e si possono anche ripetere, nello stesso libro o tra libri diversi; certi<br />

animali possono diventare dei personaggi e i collegamenti che scopriamo tra un’immagine e l’altra ci guidano per<br />

strade tutte visive. Ognuna aggiunge un tassello al racconto, ognuna modifica la direzione delle precedenti e ridisegna<br />

il senso dell’insieme. I libri che ne sono nati si intitolato Under the Volcano and Other Stories, Isola e altri.<br />

Ma la singolarità sottolineata di ogni oggetto ci suggerisce che oltre alla molteplicità qui è in gioco anche la varietà.<br />

Cioè questi non solo sono oggetti tutti diversi, sono anche gli aspetti vari di una stessa cosa, come degli aggettivi<br />

di un unico sostantivo. Di che cosa? Oltre che del mondo, della realtà, naturalmente, anche della <strong><strong>fotografi</strong>a</strong>, per<br />

esempio, o dell’arte, o dell’artista.<br />

Qui allora, nella sequenza preparata per questa occasione, oltre il pappagallo, le scintille, il ficus, il fossile, il cielo<br />

stellato, già presenti in altri progetti, si sono affacciati la maschera nella Nuova Guinea e il Santone del Borneo, che<br />

infondono all’insieme una direzione esoterica e spirituale, o che possiamo vedere, come dicevamo, come due nuovi<br />

aspetti della figura dell’artista: la maschera l’immagine dietro cui l’artista si manifesta, il santone che vive attraverso<br />

le immagini altre dimensioni.

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