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Editoriale
Dopo il numero speciale della scorsa primavera, in occasione dell’eccezionale circostanza delle
Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità, “CARTADITALIA” ritorna alla sua originaria vocazione
di strumento di informazione e di orientamento (una “carta”, appunto) nei territori della cultura
italiana contemporanea. Dopo due numeri dedicati alla letteratura (rispettivamente, al romanzo e
alla poesia), uno al cinema e un altro al teatro, è ora la volta della fotografia, in attesa di un successivo
fascicolo che avrà per oggetto la musica.
Come di consueto, abbiamo scelto per affrontare questo viaggio di esplorazione una guida esperta e
riconosciuta internazionalmente per le sue competenze in materia, Elio Grazioli. Docente di teoria e storia della
fotografia all’università di Bergamo, Grazioli dirige assieme a Marco Belpoliti una delle maggiori riviste italiane di
cultura contemporanea, “Riga”, ed è autore di numerosi studi sulle arti visive e sulla fotografia. Ma la fotografia
non è solo una disciplina accademica per Grazioli, è il terreno di una concreta, attiva militanza di critico e di
curatore di mostre. Qui vorremmo ricordare, in particolare, il ruolo fondamentale che egli svolge da diversi anni
sulla scena artistica italiana e internazionale in quanto direttore del festival “Fotografia Europea” di Reggio Emilia,
certamente una delle manifestazioni chiave, in Italia, per conoscere le tendenze e i protagonisti della fotografia
oggi.
L’ambizione di “CARTADITALIA” è quella di occuparsi, rigorosamente, di contemporaneo, di ciò che si
sta facendo attualmente in Italia: proprio perciò il lettore non troverà in questo numero, se non in una breve
ricapitolazione iniziale, i nomi dei grandi maestri del secondo Novecento (alcuni dei quali ancora oggi in piena
attività), da Mario Dondero a Ferdinando Scianna, da Mario Giacomelli a Luigi Ghirri, da Gabriele Basilico a Paolo
Gioli, per non citare che alcuni nomi. L’attenzione si è invece concentrata su una selezione di artisti che oggi hanno
fra i quaranta e i cinquant’anni, e che testimoniano, nella varietà delle loro direzioni di ricerca, dell’eccezionale
vitalità della fotografia italiana contemporanea.
Come sottolinea Elio Grazioli, sarebbe vano ricercare a tutti costi un tratto comune ai loro percorsi: ora attenti
soprattutto alla dimensione sperimentale, ora impegnati in una disalienazione dello sguardo attraverso scelte
inedite e originali di poetica, di stile e di costruzione, ora sensibili ai temi più forti del sociale, le loro immagini –
riunite in questo fascicolo – formano una ideale galleria in cui il lettore/spettatore, nel gioco dei rimandi e degli
accostamenti, potrà cercare di individuare la specificità di uno “sguardo italiano”.
Stoccolma, 30 settembre 2011
Paolo Grossi
Direttore
Istituto Italiano di Cultura “Carlo Maurilio Lerici”