La valorizzazione dei lavoratori maturi (over 50): una ... - Italia Lavoro
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<strong>La</strong> <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>lavoratori</strong> <strong>maturi</strong><br />
l’età pensionabile è stata sempre relativamente alta, anche se nel 1999 il Parlamento l’ha<br />
abbassata da 67 a 65 anni a partire dal 2004. Per ragioni tecniche, unitamente a <strong>una</strong><br />
profonda riforma del regime di prepensionamento, questa decisione ha portato alla<br />
riduzione della spesa pubblica. Inoltre, avere il diritto a ricevere la pensione di vecchiaia<br />
non significa essere obbligati a lasciare il lavoro: per incoraggiare i <strong>lavoratori</strong> anziani a<br />
restare attivi dopo i 65 anni, la detrazione di altre fonti di reddito dalla quota fissa della<br />
pensione è passata dal 60 al 30%, ed è stata alzata la soglia applicata, per cui nel 2003<br />
non erano previste detrazioni se le altre fonti di reddito non superavano i 30.000 euro<br />
circa.<br />
Il sussidio di disoccupazione rappresenta <strong>una</strong> possibilità d’uscita dal mercato del lavoro<br />
relativamente attraente. Una volta che ha maturato il diritto al sussidio, ogni disoccupato<br />
riceve il 90% dell’ultimo stipendio, anche se nel gennaio 2004 è stato fissato un tetto di<br />
circa 85 euro al giorno, cioè 425 euro alla settimana. Nel corso degli anni Novanta la<br />
durata del sussidio di disoccupazione è stata gradualmente ridotta da nove a quattro anni<br />
(nel 1999), anche se sono state introdotte norme speciali che garantivano che nessun<br />
beneficiario potesse perdere il diritto al sussidio dopo aver superato i <strong>50</strong> anni. Nel 1990<br />
questa garanzia è stata eliminata per la fascia d’età compresa tra i <strong>50</strong> e i 54 anni, pur<br />
prevedendo disposizioni speciali per chi invece aveva tra 55 e 59 anni. Quando compie<br />
55 anni, chi partecipa a un fondo di assicurazione disoccupazione se, grazie ai contributi<br />
versati, a 60 anni avrebbe altrimenti avuto diritto al prepensionamento a tasso completo,<br />
conserva il diritto al sussidio di disoccupazione fino al compimento del sessantesimo<br />
anno d’età. Chi partecipa a un fondo di assicurazione disoccupazione e ha compiuto 60<br />
anni può ricevere il sussidio di disoccupazione per 2 anni e mezzo al massimo. <strong>La</strong><br />
riduzione del periodo di fruizione dell’assicurazione disoccupazione per gli<br />
ultrasessantenni e le tempestive misure di attivazione hanno lo scopo di impedire a<br />
questa classe d’età di trarre un vantaggio economico nel caso in cui si continui a ricevere<br />
il sussidio di disoccupazione invece che passare alla pensione anticipata.<br />
Il regime di pensionamento anticipato <strong>dei</strong> <strong>lavoratori</strong> anziani in età compresa tra i 60 e i<br />
65 anni è stato introdotto nel 1979, ma nel luglio 1999 ha subito <strong>una</strong> radicale riforma<br />
volta a spingere più persone a continuare a lavorare anche dopo i sessant’anni:<br />
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