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La valorizzazione dei lavoratori maturi (over 50): una ... - Italia Lavoro

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<strong>La</strong> <strong>valorizzazione</strong> <strong>dei</strong> <strong>lavoratori</strong> <strong>maturi</strong><br />

In relazione alle classi di età mature e anziane, abbiamo già visto che si può assumere<br />

che l’incremento dell’età comporti il sorgere di difficoltà nell’apprendimento. Tuttavia,<br />

le ricerche disponibili mostrano che i processi formativi non costituiscono <strong>una</strong> realtà<br />

omogenea. L’efficacia della formazione rispetto alle fasce d’età anziane è quindi<br />

variabile, in quanto condizionata dall’esperienza del lavoratore e dalla finalizzazione<br />

verso un progetto personale (Behaghel, 2005). <strong>La</strong> scarsa propensione delle imprese a<br />

investire in formazione rivolta ai <strong>lavoratori</strong> senior è un dato di fatto; ma non mancano<br />

casi in cui questo è stato fatto con successo. In particolare, i dati relativi al sistema<br />

francese evidenziano che nelle imprese più innovative in materia di organizzazione e in<br />

quelle più informatizzate l’accesso alla formazione tende ad aumentare per tutte le classi<br />

di età <strong>dei</strong> <strong>lavoratori</strong> (Behaghel, 2005). E questo tipo di formazione sembra avere un<br />

rendimento positivo che non penalizza i più anziani: i senior mostrano qualche difficoltà<br />

in più rispetto ai giovani solo in tema di formazione informatica, dove è evidente il loro<br />

svantaggio di partenza. Ciò rimanda comunque agli interventi a livello aziendale di cui si<br />

dirà più avanti.<br />

In linea generale l’attivazione di processi sistematici di formazione permanente, rivolti<br />

verso tutte le classi di età presenti nel mondo del lavoro, contribuisce a creare un clima<br />

ed un contesto favorevole all’apprendimento. In tutte le esperienze europee di successo,<br />

le politiche attive del lavoro hanno saputo usare intensamente lo strumento della<br />

formazione.<br />

L’abitudine a momenti formativi connessi all’attività lavorativa, se acquisita in gioventù,<br />

dovrebbe avere un’influenza positiva anche per la capacità di apprendimento <strong>una</strong> volta<br />

entrati nell’età matura e anziana.<br />

Concetti di questo tipo iniziano ad essere recepiti dalla legislazione più innovativa, come<br />

è avvenuto in Lombardia, con la già citata L.R. 28 settembre 2006 n. 22 che sancisce il<br />

diritto di ogni lavoratore alla formazione professionale lungo tutto l’arco della vita. Su<br />

questo sfondo programmatico, la Regione ha avviato un piano di sostegno, attuabile<br />

anche attraverso l’incentivo all’assunzione, <strong>dei</strong> piani d’intervento aziendali finalizzati al<br />

reinserimento nel lavoro di persone con età superiore ai quarantacinque anni che siano<br />

prive di occupazione o che siano coinvolte in procedure regionali per la gestione delle<br />

crisi occupazionali.<br />

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