ADESSO Liguria (Vorschau)

INTERVISTA
Parola di Nobel
DARIO FO
Dario Fo ist für seine scharfe Zunge gegen Staat und Kirche bekannt.
In seinem aktuellen Theaterstück geht es diesmal um den Weltveränderer
Franz von Assisi und irgendwie auch um Papst Franziskus.
Testo: Stefano Vastano
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SCRIVE LIBRI, TIENE CONCERTI, DIPINGE QUA-
DRI E NON SI È STANCATO DI CALCARE LE TAVO-
LE DEL PALCOSCENICO. A 88 anni, Dario Fo, che nel
1997 è stato insignito del Nobel per la Letteratura, è ancora
un vulcano di energie, che divide fra teatro e impegno
politico, ultimamente a fianco di Beppe Grillo e del
Movimento 5 Stelle. Una vita sulla scena, sempre accanto
alla moglie Franca Rame, scomparsa il 29 maggio del 2013
(vedi ADESSO 09/09). Franca è stata a sua volta un’attrice
straordinaria, che al teatro ha sempre unito un forte impegno
politico, soprattutto rivolto all’emancipazione e ai
diritti delle donne. Il teatro di Fo, che vive anche della sua
malen
Bild
auf den Bret-
tern stehen
Bühne
auszeichnen
aufteilen
an der Seite von
verstorben
Schauspielerin
Recht
dipingere
il quadro
calcare
le tavole
il palcoscenico
insignire
dividere
a fianco di
scomparso
l’attrice f.
il diritto
la capacità di
improvvisazione
la miscela
la farsa
la cultura alta
prediletto
il giullare
fustigare
il potere
la dignità
l’umiliato
la motivazione
Improvisations-
talent
Mischung
Farce, Posse
Hochkultur
bevorzugt
Narr
geißeln
Macht
Würde
Gedemütigter
Begründung
la prepotenza
il bersaglio
il ritorno
dedicato
capovolgere
il rapporto
l’importanza
sollevare
il caso
di fronte a
il bavaglio
la predicazione
vietare
propagare
il seguace
scomodo
cassare
la memoria
il fedele
a parte
Anmaßung
Zielscheibe
Rückkehr
gewidmet
umstürzen, auf
den Kopf stellen
Verhältnis
Bedeutung
heben, hier:
aufwirbeln
Zufall
angesichts
Knebel
Predigen
verbieten
verbreiten
Anhänger
unbequem
hier: streichen
Erinnerung,
hier: Aufzeichnung
Gläubiger
abgesehen
von
straordinaria capacità di improvvisazione, è una miscela
di satira politica e sociale, farsa, tragico e grottesco, tradizione
popolare e cultura alta. Quella da lui prediletta è la
figura del giullare del Medioevo che, con il riso, “fustiga
il potere e riabilita la dignità degli umiliati”, come è scritto
nelle motivazioni del Premio Nobel. Il potere è inteso come
prepotenza del ricco sul povero, del forte sul debole,
soprattutto quando i forti sono lo stato o la Chiesa. Dario
Fo è noto per il suo anticlericalismo. La Chiesa e la religione
sono stati spesso il bersaglio dei suoi lavori, ma anche
della sua attività politica. Perciò è di particolare interesse
il ritorno di Fo al teatro con Lu Santo Jullare Francesco,
tutto dedicato al santo di Assisi, “l’uomo che ha capovolto
la Chiesa intera”, come ci dice Fo in questa intervista, in
cui il famoso drammaturgo italiano ci parla del suo rapporto
con San Francesco d’Assisi, la Chiesa e il teatro.
Cosa rappresenta Francesco di Assisi? Credo che
l’importanza di San Francesco stia nel fatto che ha avuto
la forza di sollevare la Chiesa e capovolgerne la dottrina.
Non è un caso che, di fronte a una figura tanto forte, la
Chiesa abbia risposto in modo così brutale.
Cioè, mettendo un bavaglio alla predicazione di Francesco...
Un bavaglio? La Chiesa ha vietato che si propagassero
i momenti importanti della vita di San Francesco
così come i suoi seguaci li raccontavano e diffondevano.
Era davvero una persona scomoda per il potere della
Chiesa? Certo, infatti la Chiesa, 40 anni dopo la morte di
San Francesco, cassa – come è il caso di dire – tutte le memorie
dettate dai seguaci per imporre ai fedeli tutta un’altra
storia sul santo.
Interpretazioni a parte, perché oggi la figura di
questo santo medievale è molto attuale? La prima cosa
© Effigie, Ansa
ADESSO MAGGIO 2014