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PRATICAMENTE PARLANDO<br />
ITALIA E GERMANIA<br />
Costituzioni a confronto<br />
Es finden sich zahlreiche Parallelen zwischen der italienischen<br />
Costituzione und dem deutschen Grundgesetz. Aber auch ein paar<br />
feine Unterschiede, wie bei der Gewichtung von Arbeit und Freiheit.<br />
Testo: Salvatore Viola<br />
46<br />
la costituzione<br />
l’eguaglianza<br />
l’inviolabilità<br />
sviluppare<br />
esprimere<br />
il valore<br />
dare per<br />
scontato<br />
trascurare<br />
ovvio<br />
la conquista<br />
doloroso<br />
il cammino<br />
comprensibile<br />
la spina dorsale<br />
reggersi<br />
la legge<br />
l’ordinamento<br />
il cittadino<br />
violare qc.<br />
il sondaggio<br />
in occasione di<br />
l’approvazione<br />
f.<br />
LA LIBERTÀ, L’EGUAGLIANZA, L’INVIOLABILITÀ<br />
DELLA PERSONA, IL DIRITTO DI SVILUPPARE ED<br />
ESPRIMERE LA PROPRIA PERSONALITÀ SONO<br />
VALORI CHE FANNO PARTE DEL NOSTRO DNA. Li<br />
diamo per scontati, come se ci fossero da sempre e si sa,<br />
alle cose scontate si finisce per non dare importanza, trascurando<br />
i segnali di pericolo. Occorre sempre ricordare,<br />
invece, che ci sembra spesso ovvio quello che in realtà è<br />
una conquista recente, il risultato di un lungo, doloroso,<br />
talvolta tragico cammino, costato milioni di vite umane.<br />
Oggi quei valori sono custoditi nelle nostre costituzioni,<br />
nero su bianco, in articoli semplici e immediatamente<br />
comprensibili a ognuno.<br />
La Costituzione è la spina dorsale di uno stato. Sulla<br />
sua base si costruiscono e si reggono le istituzioni e il complesso<br />
di leggi e ordinamenti che regolano la vita dei cit-<br />
Verfassung<br />
Gleichheit<br />
Unantastbarkeit<br />
entwickeln<br />
ausdrücken<br />
Wert<br />
für selbstver-<br />
ständlich halten<br />
vernachlässigen<br />
selbstverständlich<br />
Errungenschaft<br />
schmerzhaft<br />
Weg<br />
begreiflich<br />
Rückgrat<br />
sich stützen<br />
Gesetz<br />
Ordnung<br />
Staatsbürger<br />
gegen etw.<br />
verstoßen<br />
Umfrage<br />
anlässlich<br />
Verabschie-<br />
dung<br />
a sufficienza<br />
accomunare<br />
all’indomani di<br />
la preoccupazione<br />
il legislatore<br />
rendere<br />
impossibile<br />
il baratro<br />
il diritto fondamentale<br />
adottare<br />
abolire<br />
l’evento<br />
la consultazione<br />
il suffragio<br />
universale<br />
eleggere<br />
l’Assemblea<br />
costituente<br />
affidare<br />
entrare<br />
in vigore<br />
la potenza<br />
occidentale<br />
ricostituirsi<br />
ausreichend<br />
verbinden<br />
hier: unmittelbar<br />
nach<br />
Sorge,<br />
Problem<br />
Gesetzgeber<br />
unmöglich<br />
machen<br />
Abgrund<br />
Grundrecht<br />
annehmen<br />
abschaffen<br />
Ereignis<br />
hier: Befra-<br />
gung, Wahl<br />
allgemeines<br />
Wahlrecht<br />
wählen<br />
verfassungs-<br />
gebende<br />
Versammlung<br />
übertragen<br />
in Kraft treten<br />
Westmacht<br />
wiedergründen<br />
tadini. Pertanto non si possono fare leggi che violano uno<br />
o più articoli della Costituzione. Lo sanno tutti, no? Ne<br />
siamo sicuri? Un paio di anni fa, da un sondaggio effettuato<br />
in occasione del 65 o anniversario dell’approvazione<br />
della Costituzione italiana, è emerso che solo un italiano<br />
su 10 conosceva a sufficienza la Carta costituzionale.<br />
Eppure, nelle nostre costituzioni c’è scritto chi siamo, da<br />
dove veniamo, dove vogliamo andare. Per questo è importante,<br />
ogni tanto, andarsele a rileggere.<br />
La Costituzione italiana e quella tedesca hanno una storia<br />
particolare che, in qualche modo, le accomuna. Nascono<br />
entrambe all’indomani della seconda guerra mondiale<br />
e dopo la tragica esperienza della dittatura, quella fascista<br />
in Italia e quella nazista in Germania. In tutti e due i casi,<br />
tra le prime preoccupazioni del legislatore c’è quella di rendere<br />
impossibile il ripetersi degli errori che avevano gettato<br />
i due paesi nel baratro della dittatura e della guerra.<br />
Sia in Italia che in Germania la forma dello stato è la “repubblica<br />
democratica”. I diritti fondamentali garantiti e difesi<br />
sono gli stessi, ma le analogie sembrano finire qui.<br />
In Germania la forma repubblicana era stata adottata<br />
alla fine della prima guerra mondiale, mentre per l’Italia<br />
è una novità che arriva dopo il secondo conflitto mondiale.<br />
La monarchia italiana viene abolita, infatti, con il<br />
referendum del 2 giugno 1946. Un evento importante per<br />
almeno tre motivi: non solo nasce la Repubblica italiana,<br />
ma per la prima volta le donne hanno la possibilità di partecipare<br />
a una consultazione nazionale (il suffragio universale<br />
era stato esteso alle donne con il decreto del 2 febbraio<br />
1945); inoltre i cittadini eleggono i membri<br />
dell’Assemblea costituente, cui è affidato il compito di<br />
scrivere, nei due anni successivi, la nuova Costituzione<br />
repubblicana, poi approvata il 22 dicembre 1947 ed entrata<br />
in vigore il 1° gennaio 1948. Nello stesso anno, le potenze<br />
occidentali che occupano la Germania ritengono<br />
maturi i tempi per la rinascita di uno stato tedesco e affidano<br />
ai Länder, che nel frattempo si sono ricostituiti, il<br />
compito di redigere una Costituzione per il nuovo stato.<br />
<strong>ADESSO</strong> MAGGIO 2014