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ITALIA<br />

DOLCE & GABBANA, GUAI FISCALI ANCHE IN USA<br />

CALA IL SIPARIO SU GILLI E IL FLAGSHIP PASSA AI COREANI<br />

Altri guai fiscali per Dolce<br />

& Gabbana, questa volta<br />

in arrivo dagli Stati Uniti.<br />

A rivelarli è stato il Sole-<br />

24Ore, citando il bilancio<br />

2011 della holding D&G,<br />

dove si riferisce che l’International<br />

Revenue Service<br />

(Irs) americano avrebbe<br />

contestato un importo pari<br />

a circa 15 milioni di dollari<br />

per presunte omesse<br />

ritenute e imposte a carico<br />

di Dolce & Gabbana Usa<br />

Inc. Nel mirino, secondo<br />

la ricostruzione, il periodo<br />

2009-2011, nel quale il<br />

gruppo avrebbe realizzato<br />

“maggiori redditi imponibili”<br />

tali da cancellare tutte le<br />

perdite pregresse.<br />

Questi maggiori redditi<br />

sarebbero legati a una non<br />

corretta applicazione delle<br />

regole del prezzo di mercato<br />

nelle transazione intercompany.<br />

Il 3 dicembre è previsto<br />

il processo con citazione<br />

diretta dalla Corte d’Appello<br />

di Milano nei confronti<br />

di Domenico Dolce<br />

e Stefano Gabbana per la<br />

vicenda relativa alle contestazioni<br />

fiscali da un miliardo<br />

di euro per operazioni<br />

transnazionali avvenute tra<br />

il 2004 e il 2005.<br />

Gilli non ci sarà più. Sembra infatti essersi<br />

conclusa l’avventura imprenditoriale nel<br />

mondo degli accessori di Giulia Ligresti.<br />

La figlia dell’immobiliarista siciliano<br />

Salvatore Ligresti dice addio, dopo la chiusura<br />

dei negozi di Firenze e Roma, anche al<br />

flagship store di via della Spiga 5, in quella<br />

che dunque sembra la fine della griffe che<br />

porta le sue iniziali. La storica boutique di<br />

100 mq pare che sia passata per 3 milioni<br />

di euro alla coreana SA Milano controllata<br />

dal gruppo Shin Won Corporation<br />

e quotata alla Borsa di Seul. I nuovi<br />

proprietari saranno soggetti al pagamento<br />

di un canone di affitto di 120 mila euro<br />

l’anno al proprietario, gli Istituti Milanesi<br />

Martnitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio<br />

che lo ricevettero in eredità negli anni 50.<br />

BRUNELLO CUCINELLI, +25% L’UTILE A SETTEMBRE<br />

Stefano Gabbana e Domenico Dolce<br />

Brunello Cucinelli continua a macinare crescita. La maison umbra,<br />

quotata da aprile in Borsa Italiana, nei primi nove mesi dell’esercizio ha<br />

totalizzato ricavi per 220,2 milioni di euro, +15,2% rispetto al medesimo<br />

periodo del 2011 e un utile netto di 21,3 milioni (+25,3%). Tutti i<br />

mercati internazionali hanno registrato crescite a doppia cifra, raggiungendo<br />

un peso sul fatturato totale pari al 72,9% rispetto al 67% dello<br />

stesso periodo nel 2011. In particolare, il mercato nordamericano è<br />

cresciuto del 28%, con ricavi netti pari a 62,1 milioni. Quello europeo<br />

ha visto un incremento dei ricavi pari al 17,8%, a 69,1 milioni. A fronte<br />

del fatturato estero in significativa crescita (+25,3%), le vendite in Italia<br />

hanno registrato un decremento del 5,4%. Brunello Cucinelli si è detto<br />

“molto soddisfatto dell’andamento dell’azienda nei primi nove mesi<br />

dell’anno sia in termini di ricavi che di marginalità. Tutto lascia prevedere<br />

una chiusura di esercizio 2012 veramente speciale”.<br />

RATTI, RICAVI IN CRESCITA A DUE CIFRE NEI 3 MESI<br />

Terzo trimestre in crescita per il Gruppo Ratti, che riporta<br />

un fatturato di 22,3 milioni di euro, +15,8% rispetto allo<br />

stesso periodo nel 2011. Nei tre mesi l’utile ante-imposte<br />

dell’azienda tessile comasca è stato di 769mila euro con<br />

Ebitda a 1,3 milioni. Ratti ha visto una crescita a doppia<br />

cifra anche nei nove mesi. Il fatturato al 30 settembre ha<br />

toccato quota 70,3 milioni, in rialzo del 15% rispetto al<br />

2011, mentre per quanto riguarda la redditività il risultato<br />

ante-imposte è positivo per 2,4 milioni di euro e l’Ebitda si<br />

è attestato a 4,2 milioni rispetto ai 4 milioni dei nove mesi<br />

2011. “Ad oggi – si legge nella nota del gruppo – l’andamento<br />

dell’acquisizione ordini del gruppo è decisamente<br />

superiore al corrispondente periodo dello scorso esercizio”.<br />

ARMANI GESTIRÀ DIRETTAMENTE LE VENDITE IN UK<br />

Hanno siglato un nuovo accordo<br />

il Gruppo Armani e Club 21,<br />

partner inglese della griffe<br />

italiana, in base al quale tutte le<br />

operazioni di vendita al dettaglio<br />

e all’ingrosso nel Regno Unito<br />

confluiranno sotto il diretto<br />

controllo della società di Re<br />

Giorgio. L’accordo riguarda tutti<br />

i brand del Gruppo Armani<br />

tranne A/X Armani exchange<br />

che continuerà ad essere gestita<br />

da Club 21.<br />

12 PAMBIANCO MAGAZINE 22 novembre 2012

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