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LIFESTYLE<br />
Ettore Nicoletto<br />
Maurizio Zanella<br />
Luca Gardini<br />
Piero Antinori, che lo presiede. Abbiamo capito<br />
che per recuperare posizioni in Cina occorre<br />
superare l’individualismo tipico italiano. Ci<br />
muoveremo assieme, già nella seconda parte<br />
del 2013, coinvolgendo il ministero dell’Agricoltura<br />
e la rinata Ice, che in quel Paese ha<br />
ottimi trade commissioners, per fare il salto di<br />
qualità. Puntiamo a consolidare la presenza nel<br />
territorio con la creazione di angoli retail, shopin-shop,<br />
l’abbinamento tra vini e gastronomia.<br />
Cominceremo dalla Cina, poi chissà...”.<br />
LE PRIME MOSSE DI FRANCIACORTA<br />
“Un passo per volta” è la logica che caratterizza<br />
anche il consorzio del Franciacorta docg,<br />
per cui l’export continua ad avere un peso<br />
marginale. Maurizio Zanella, produttore (Ca’<br />
del Bosco) e presidente del consorzio, spiega:<br />
“Le aziende della Franciacorta vendono per<br />
l’89% all’interno, che continua ad assorbire<br />
in maniera egregia le nostre produzioni. Al di<br />
là del momento complesso del nostro Paese,<br />
stiamo facendo tutto il possibile per farci conoscere<br />
all’estero. L’essere una denominazione<br />
fondamentalmente sconosciuta oltre confine<br />
lo interpretiamo come un vantaggio”. Il primo<br />
banco di prova dei produttori bresciani di spumante<br />
metodo classico è la Svizzera: vicina,<br />
ricca, raggiungibile senza eccessivi costi logistici;<br />
a seguire Stati Uniti, Giappone e Inghilterra.<br />
Gli step dell’approccio? Si comincia con l’apertura<br />
di uffici comunicazione, a seguire gli<br />
educational rivolti a sommelier, corsi, scuole;<br />
infine, la ricerca di una distribuzione. I tempi<br />
sono lunghi. “Occorrono almeno cinque anni<br />
per arrivare al trade, altrettanti per il consumer.<br />
Non puntiamo alla gdo, per noi è determinante<br />
l’horeca. In Svizzera stiamo raccogliendo risultati<br />
importanti”. Zanella è scettico su alcuni<br />
Brics. “L’India, escluse le cinque catene alberghiere<br />
extra lusso, ha consumi minimi; la Cina<br />
possiede un potenziale enorme, ma anche una<br />
distribuzione molto chiusa, inoltre stanno piantando<br />
tantissimi vigneti, non sarà facile entrare.<br />
Sul Brasile, con il suo 138% di dazi all’import,<br />
ci ho messo francamente una pietra sopra”.<br />
GLI EVENTI MEDIATICI<br />
Chi non intende rinunciare all’America Latina<br />
è il portabandiera del vino italiano, popolarissimo<br />
in quel continente. Luca Gardini, campione<br />
mondiale dei sommelier 2010, ha recentemente<br />
lanciato, assieme a importanti critici del<br />
settore, una formula di evento mediatico, “Best<br />
Italian Wine Award”, selezionando i 50 migliori<br />
vini per poi proporli all’estero. “Sto ora puntando<br />
- racconta - su Città del Messico, San Paolo,<br />
Bogotà. Qui il vino italiano è molto apprezzato.<br />
Certo, il dazio pesa, ma non soltanto sui nostri<br />
prodotti, anche su quelli della concorrenza. Io<br />
credo che, dato il potere di acquisto che inizia<br />
a caratterizzare una parte della popolazione, se<br />
prodotto e terroir verranno comunicati bene,<br />
avremo successo”. Gardini invita i nostri produttori<br />
a puntare dritti al mercato, scegliendo il<br />
giusto distributore (“possibilmente non troppo<br />
grande, perché deve credere nel progetto”) e<br />
visitandolo almeno tre volte l’anno. Non crede<br />
invece alla strategia di avvicinamento alle case<br />
d’asta, e spiega così le sue ragioni. “I grandi<br />
intenditori sono sempre meno, l’Italia deve arrivare<br />
al pubblico, non all’oligarchia: deve entrare<br />
al ristorante. Inoltre, all’estero, le gdo possiedono<br />
delle cantine fornitissime e non si può prescindere<br />
da questo canale fondamentale”.<br />
VENDITE DI VINO IN CINA<br />
2011 2012 2013 2014 2015<br />
Spumanti 108,5 124,2 144,5 169,6 200,8<br />
Champagne 102,2 117,2 136,7 160,9 191<br />
Vini rossi fermi 11.297 14.305 17.850 21.943 26.567<br />
Vini rosati fermi 464,7 487,1 509,7 532,3 554,9<br />
Vini bianchi fermi 2.872,2 3.484,3 4.215,5 4.893,6 5.711,4<br />
Dati previsionali, milioni di euro<br />
Fonte: Euromonitor<br />
22 novembre 2012 PAMBIANCO MAGAZINE 93