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MONDO<br />
RALPH LAUREN SPINGE L’E-STORE<br />
IN TUTTA EUROPA<br />
Ralph Lauren punta sull’e-commerce, un<br />
business in forte incremento e di crescente<br />
peso per il gruppo, rendendo il proprio store<br />
online disponibile anche in Italia, Spagna,<br />
Portogallo, Grecia e Irlanda. Nel sito sono in<br />
vendita tutte le linee della griffe statunitense,<br />
abbigliamento e accessori per uomo, donna<br />
e bambino e prodotti di arredo. Inoltre<br />
sono presenti una Style Guide, la rivista RL<br />
Magazine e la web-tv RL TV. Lanciato già<br />
nel novembre 2000 negli Usa, in Europa l’estore<br />
è sbarcato nel 2010 in UK e nel 2011 in<br />
Francia e Germania.<br />
Nel 2011 le vendite sul web di Ralph Lauren<br />
sono aumentate del 23%, a 369 milioni di<br />
dollari (dato stimato da InternetRetailer.<br />
com), su vendite totali di 5,7 miliardi di<br />
dollari (+14%).<br />
CHANEL: NO ALL’E-COMMERCE, SÌ ALL’E-SERVICE<br />
Chanel batte la strada della differenziazione<br />
anche nel mondo della rete. La<br />
griffe francese, sinonimo di esclusività,<br />
ha per ora accantonato l’ipotesi dell’ecommerce<br />
per le collezioni di abbigliamento,<br />
scelta controcorrente rispetto<br />
a numerosi altri player del lusso. “I<br />
nostri abiti – ha affermato il direttore<br />
moda della maison Bruno Pavlovsky<br />
in un’intervista a Business of Fashion<br />
– sono molto sofisticati. Uno dei nostri<br />
punti di forza sono gli aggiustamenti<br />
sul corpo, necessariamente fatti dai<br />
sarti nei camerini. Il nostro obiettivo,<br />
per il quale utilizziamo anche il web,<br />
è far sì che sempre più consumatori<br />
vengano nelle boutique per vedere i<br />
prodotti, toccarli e soprattutto provarli”.<br />
Chanel oggi vende online le fragranze<br />
e i cosmetici, ma non gli accessori. “È<br />
una scelta strategica – ha continuato<br />
Pavlosky – preferiamo vendere le nostre<br />
borse nelle boutique, vogliamo esporre<br />
i clienti al marchio. Il livello di servizio<br />
nell’e-commerce, oggi, non è abbastanza<br />
elevato”. Il manager ha poi svelato<br />
che entro i prossimi 5 anni la maison<br />
lancerà un vasto progetto di “e-service”<br />
per l’abbigliamento, che verrà introdotto<br />
nel 2013 su Chanel.com.<br />
TOMMY HILFIGER ANNUNCIA UNA JOINT VENTURE IN BRASILE<br />
Inbrands, società quotata alla Borsa di<br />
São Paulo, e Tommy Hilfiger, controllata<br />
della quota Pvh, hanno annunciato la<br />
creazione di una joint venture, Tommy<br />
Hilfiger do Brasil, che potrà distribuire<br />
e gestire diversi prodotti della casa americana<br />
nel Paese sudamericano. La partnership<br />
include American Sportswear<br />
sa (Assa) come socio di minoranza e<br />
diventerà operativa dal prossimo 4 gennaio<br />
2013. Hilfiger ha 13 store in Brasile<br />
e circa 300 punti vendita e dimostra,<br />
con questa ultima mossa, di voler concretizzare<br />
la strategia di acquisizione<br />
di interessi diretti nei mercati chiave a<br />
livello globale.<br />
FUMATA NERA PER L’ACCORDO TRA LAFUMA E E-LAND<br />
Lafuma ha annunciato il fallimento dei colloqui<br />
con E-Land, il conglomerato sudcoreano<br />
che a settembre aveva avviato trattative per<br />
acquistare il brand francese specializzato in<br />
abbigliamento e attrezzature per esterni. “Le<br />
discussioni preliminari condotte con E-Land<br />
- ha fatto sapere il Gruppo in un comunicato<br />
- in seguito alla sua manifestazione di interesse<br />
non hanno evidenziato alcuna sinergia<br />
foriera di un vero cambiamento né nel capitale<br />
di Lafuma né nella sua strategia di sviluppo<br />
anche a livello internazionale”. Secondo<br />
quanto riportato da un magazine francese, il<br />
retailer sudcoreano già in possesso di diversi<br />
marchi di moda avrebbe fatto un’offerta di<br />
35 euro per azione valutando la società 122<br />
milioni di euro, il doppio di quanto valeva<br />
prima che la trattativa fosse resa pubblica.<br />
In seguito all’interruzione dei negoziati, il<br />
gruppo francese ha affermato che continuerà<br />
ad attuare il suo piano di rifocalizzazione sul<br />
mercato “outdoor sports” e a puntare sullo sviluppo<br />
in Asia e in Cina allo scopo di fermare<br />
il declino dei risultati.<br />
Lafuma, che a fine settembre ha pubblicato<br />
conti in forte ribasso per il quarto trimestre<br />
dell’anno fiscale, a fine ottobre ha concluso<br />
la vendita del suo marchio Le Chameau al<br />
fondo britannico Marwyn Management per<br />
un totale di 16,5 milioni di euro: i proventi<br />
della vendita saranno utilizzati principalmente<br />
per ripagare il debito.<br />
22 PAMBIANCO MAGAZINE 22 novembre 2012