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COMUNICAZIONE<br />
Miu Miu, The powder room<br />
Miu Miu, Muta<br />
Miu Miu, The woman dress<br />
Miu Miu, It’s getting late<br />
Un legame forte in generale, quello fra<br />
fashion e cinema, che ha così sviluppato<br />
questa nuova forma di fashion<br />
advertising: gli short movie o fashion<br />
film, appunto. A volte ideati, realizzati<br />
e diretti dagli stessi stilisti, più spesso<br />
realizzati e diretti da registi emergenti<br />
o affermati, i fashion film - cortometraggi<br />
della e sulla moda - si trovano<br />
sempre on-line per sfruttare il potere<br />
virale della rete e vengono di frequente<br />
presentati in apertura dei principali<br />
Festival del Cinema Internazionali, in<br />
sessioni dedicate. Molto diversi dallo<br />
spot, per durata e per obiettivi, i filmati<br />
fashion non presentano i prodotti con<br />
lo smaccato intento di indurre all’acquisto.<br />
Le storie presentate spesso non<br />
sono storie compiute, piuttosto rappresentano<br />
un susseguirsi d’immagini, in<br />
cui plot e personaggi non descrivono<br />
sempre un chiaro stile di vita, bensì<br />
lasciano aperte le possibilità all’interpretazione<br />
individuale, in un intrigante<br />
gioco di ammiccamento e seduzione.<br />
Un caso esemplare è rappresentato dai<br />
quattro corti di Miu Miu, tutti visibili<br />
in un’area dedicata del sito, The<br />
women’s tales. Proiettati per la prima<br />
volta nell’ambito del programma<br />
delle Giornate<br />
degli Autori alla mostra del<br />
Cinema di Venezia cortometraggi,<br />
diretti da quattro registe<br />
internazionali, mostrano<br />
come Miu Miu combini temi<br />
cinematografici e mondi femminili,<br />
forti e definiti, con la<br />
moda.<br />
I diversi fashion film, ambientati<br />
a Los Angeles, Londra, in<br />
una grotta di streghe e su una<br />
barca misteriosa, esplorano i<br />
riti, i codici e i gesti femminili,<br />
e ognuno tocca un tema relativo<br />
all’essere donna. Ogni regista<br />
esprime il suo originale punto di<br />
vista attraverso il suo particolare<br />
stile cinematografico, con elementi<br />
tratti dal melodramma, dal surrealismo<br />
e dal film noir, riflettendo il mondo<br />
di Miu Miu in molteplici dimensioni.<br />
Ogni spettatore può contribuire<br />
allo sviluppo, in quanto tutti questi corti,<br />
in misura maggiore e minore, lasciano<br />
spazio all’interpretazione della trama e<br />
alla costruzione della identità dei personaggi.<br />
Il quarto della serie, It’s getting<br />
late, diretto dalla regista iraniana Massy<br />
Tadjedin, è ispirato al tipico passaggio di<br />
trasformazione fisica e spirituale che vive,<br />
soprattutto la donna, muovendosi tra la<br />
sfera diurna e quella notturna. “Miu Miu<br />
è un marchio squisitamente femminile<br />
- afferma Massy Tadjedin - e un rituale<br />
squisitamente femminile per il quale<br />
troviamo ancora tempo è quello di prepararsi<br />
a uscire. Rendiamo i nostri volti, i<br />
nostri abiti, noi stesse un po’ più pronte<br />
per andare dovunque ci stiamo recando.<br />
La moda non riguarda mai solo i vestiti.<br />
Coinvolge il nostro umore, il nostro entusiasmo<br />
per qualcosa, le nostre aspettative,<br />
atteggiamenti e prospettive. Spesso, prepararsi<br />
vuole dire gestire tutte queste cose<br />
ed è proprio questo che vuole catturare il<br />
nostro cortometraggio” conclude la regista.<br />
Un tema, centrale nella brand identity<br />
The Journeys Awards<br />
2012, Louis Vuitton<br />
Hors d’oeuvre by<br />
Monica Menez for<br />
Goldknopf Couture -<br />
ASVOFF 2012<br />
84 PAMBIANCO MAGAZINE 22 novembre 2012