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ADESSO Südtirol - 11 modi di vivere un'emozione (Vorschau)

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IL PERSONAGGIO<br />

È una delle sfide storiche del calcio mon<strong>di</strong>ale che da<br />

sempre, per le nostre due nazioni, riveste un fascino particolare,<br />

per le implicazioni storiche e culturali e per la<br />

<strong>di</strong>versa concezione del calcio. Ancora oggi, qui in Italia, i<br />

protagonisti <strong>di</strong> quella che fu definita come “la partita più<br />

bella del mondo”, ovvero la semifinale <strong>di</strong> Messico ’70,<br />

vinta 4 a 3 dagli Azzurri, sono celebrati come se fossero<br />

campioni del mondo.<br />

Che cosa rappresenta, per i giocatori e lei personalmente,<br />

la sfida con la Germania?<br />

Affrontare la Germania è<br />

sempre una grande<br />

emozione, per i<br />

calciatori non è<br />

mai una partita<br />

come le altre.<br />

Lo <strong>di</strong>co per<br />

esperienza <strong>di</strong>retta,<br />

vedendo<br />

l’atteggiamento<br />

dei<br />

miei ragazzi<br />

nella fase <strong>di</strong> avvicinamento<br />

alla gara.<br />

Credo che lo stesso<br />

accada nel campo<br />

avversario. Per me, poi,<br />

la sfida con la Germania<br />

rappresenta la prima esperienza<br />

consapevole <strong>di</strong> un<br />

Mon<strong>di</strong>ale: ai tempi della<br />

semifinale <strong>di</strong> Messico<br />

‘70 avevo 13 anni<br />

ed ebbi il permesso <strong>di</strong><br />

rimanere sveglio per<br />

tutta notte...<br />

Cambierebbe<br />

qualcosa, nel calcio <strong>di</strong><br />

oggi? Qui in Italia, vorrei<br />

che si tornasse a lavorare<br />

con grande concentrazione<br />

proprio sui due<br />

aspetti che hanno consentito<br />

al calcio tedesco <strong>di</strong><br />

voltare pagina e compiere<br />

un deciso, ulteriore salto<br />

<strong>di</strong> qualità. Mi riferisco alla<br />

formazione dei giovani<br />

e all’ammodernamento<br />

delle infrastrutture in<br />

particolare, ma non<br />

tralascerei l’aspetto<br />

educativo in rela-<br />

la sfida<br />

rivestire<br />

la partita<br />

il campione<br />

del mondo<br />

affrontare<br />

qcn.<br />

il calciatore<br />

l’atteggiamento<br />

l’avvicinamento<br />

la gara<br />

il campo<br />

avversario<br />

il permesso<br />

consentire<br />

voltare pagina<br />

Herausforderung<br />

hier: innehaben,<br />

darstellen<br />

Spiel<br />

Weltmeister<br />

hier: antreten<br />

gegen jdn.<br />

Fußballspieler<br />

Verhalten<br />

Annäherung<br />

Wettkampf<br />

gegnerisches<br />

Feld<br />

Erlaubnis<br />

ermöglichen<br />

einen neuen<br />

Abschnitt<br />

beginnen<br />

il salto<br />

<strong>di</strong> qualità<br />

tralasciare<br />

il tifoso<br />

l’allenatore m.<br />

le arti (pl.)<br />

figurative<br />

il liceo<br />

invariato<br />

l’opportunità<br />

riappropriarsi<br />

<strong>di</strong> qc.<br />

l’affetto<br />

il fine<br />

la ragione<br />

segnare<br />

irripetibile<br />

imbattuto<br />

Qualitätssprung<br />

vernachlässigen<br />

Fußballfan<br />

Trainer<br />

bildende<br />

Kunst<br />

Gymnasium<br />

unverändert<br />

Gelegenheit<br />

sich etw. wieder<br />

aneignen<br />

Liebe<br />

Zweck<br />

Grund, Anlass<br />

prägen,<br />

kennzeichnen<br />

nicht wiederholbar<br />

ungeschlagen<br />

zione al rapporto con i tifosi. La partita <strong>di</strong> calcio è una<br />

festa e come tale deve essere vissuta.<br />

Se non fosse <strong>di</strong>ventato calciatore e poi allenatore,<br />

che lavoro avrebbe fatto? Ho sempre avuto una buona<br />

pre<strong>di</strong>sposizione per le arti figurative, la progettazione in<br />

particolare. Probabilmente avrei scelto il Liceo artistico,<br />

per poi compiere stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Architettura. Con molto realismo,<br />

mia madre mi convinse a prendere un <strong>di</strong>ploma<br />

da geometra. Alla fine, eccomi qua a fare l’allenatore <strong>di</strong><br />

calcio, ma l’interesse per l’arte è rimasto invariato.<br />

In tempi <strong>di</strong> crisi, cosa rappresenta il calcio per gli<br />

italiani? È un’ottima opportunità per riappropriarsi del<br />

proprio tempo e trascorrere qualche ora in compagnia<br />

dei propri affetti, ma non deve essere inteso come un<br />

fine e la ragione <strong>di</strong> tutto.<br />

Qual è il suo calciatore preferito <strong>di</strong> tutti i tempi?<br />

Pelé, senza dubbio! Ha segnato la storia del calcio mon<strong>di</strong>ale.<br />

E in Italia? Per noi italiani, Gigi Riva è l’uomo che più<br />

<strong>di</strong> tutti ha vissuto il legame con la Nazionale in maniera<br />

unica e irripetibile: 35 gol in 42 partite, un record ancora<br />

oggi imbattuto. La maglia azzurra era ed è ancora la sua<br />

seconda pelle.<br />

Cesare Prandelli è commissario tecnico della Nazionale<br />

CHI È<br />

[Nationalmannschaft] dal 2010. Nato a Orzinuovi (Bergamo)<br />

il 19 agosto 1957, Prandelli comincia a giocare a calcio<br />

nell’oratorio [katolische Jugendzentrum] del suo paese. Nel 1974<br />

viene scoperto dalla Cremonese. Passa [passare: wechseln zu] poi<br />

all’Atalanta e alla Juventus. Come allenatore [Trainer] è memorabile<br />

la stagione alla Fiorentina dal 2005 al 2010. Prandelli rappresenta<br />

la faccia pulita del calcio italiano. Nel libro Il calcio fa bene<br />

afferma: “La prima volta che scesi in campo [auf dem Feld<br />

einlaufen] con la Cremonese ero emozionato, sentivo un gran<br />

languore [Leeregefühl] allo stomaco, ma la mia non era fame. Quel<br />

buco [Loch] lì lo sento ancora oggi, ogni volta che scendo in campo.<br />

Il giorno che non lo sentirò più, vorrà <strong>di</strong>re che è arrivato il tem_<br />

po <strong>di</strong> ritirarmi”. Competenza e impegno lo portano sulla panchina<br />

più importante e alla sfida [Herausforderung] dei Mon<strong>di</strong>ali 2014.<br />

© ANSA<br />

23<br />

<strong>ADESSO</strong> LUGLIO 2014

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