Edizione critica - Don Bosco nel Mondo
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G. <strong>Bosco</strong>, Documenti di pedagogia narrativa 113<br />
Torino ho potuto scorgere che gli sgraziati che trovansi condotti in<br />
quel luogo di punizione, per la maggior parte sono poveri giovani che<br />
vengono di lontano in città o pel bisogno di cercarsi lavoro o allettati<br />
da qualche discolo. I quali soprattutto ne' giorni festivi abbandonati a<br />
se stessi spendono in giuochi o ghiottonerie i pochi soldi guadagnati<br />
<strong>nel</strong>la settimana. Il che è sorgente di molti vizi; e que' giovani che<br />
erano buoni, diventano ben tosto pericolanti per se e pericolosi per gli<br />
altri. Né le carceri producono sopra costoro alcun miglioramento, perciocché<br />
colà dimorando apprendono più raffinate maniere per far<br />
male, e perciò uscendo diventano peggiori. I<br />
Mi volsi pertanto a questa classe di giovani come più abbandonati<br />
e pericolanti e <strong>nel</strong> decorso di ciascuna settimana o con promesse,<br />
o con regaluzzi procurava di acquistarmi allievi. Aumentai di molto il<br />
loro numero, e <strong>nel</strong>l'estate del 1844 essendomi stato accordato locale<br />
più spazioso mi trovai talora circondato da circa ottanta giovanetti.<br />
Godeva <strong>nel</strong>l'animo mio il vedermi attorniato da allievi, tutti secondo<br />
il mio scopo, tutti avviati al lavoro, la cui condotta tanto ne' giorni<br />
feriali quanto festivi poteva in certa maniera garantire. Dava sopra<br />
di loro uno sguardo e vedeva uno ricondotto ai genitori da cui era<br />
fuggito, l'altro collocato a padrone, tutti in via d'istruirsi <strong>nel</strong>la<br />
religione.<br />
Ma il regime di comunità, qual è il convitto ecclesiastico di S.<br />
Francesco di Assisi, il silenzio e la tranquillità che esigevano le pubbliche<br />
funzioni di quella frequentatissima chiesa inciampavano i miei<br />
progetti. E sebbene il Benemerito Fu T. Guala m'incoraggisse a perseverare,<br />
tuttavia io mi accorsi essere indispensabile altro locale. Perché<br />
l'istruzione religiosa trattiene i giovani per qualche spazio di tem-<br />
80<br />
85<br />
90<br />
95<br />
1 00<br />
78 che gli] il maggior numero di quelli che sono condotti A che gli em sl AZ<br />
81-85 I quali... altri om A add mrg sin AZ 94 avviati al lavoro om A add sl A 2 la<br />
cui condotta om A em sl A 2 94-96 tanto. ..vedeva om A add mrg sin AZ<br />
102 Teol. Luigi Guala (1775-1848), dottore collegiato della Facoltà Teologica dell'Università<br />
di Torino, esponente di primo piano dell'Amicizia Cattolica, amico del P.<br />
Brunone Lanteri, rettore della chiesa di S. Francesco d'Assisi, <strong>nel</strong> 1808 inizia un<br />
corso di teologia morale ispirato a S. Alfonso; il corso riconosciuto legalmente da<br />
Vittorio Emanuele I <strong>nel</strong> 1814 divenne Convitto Ecclesiastico per l'anno 1817-1818<br />
ed ebbe la definitiva approvazione ecclesiastica dall'arcivescovo Colombano Chiaveroti.<br />
«Nasceva una nuova `scuola' di sacerdoti, formati alla morale alfonsiana e all'ultramontanesimo»<br />
- G. TuNINETTI, Lorenzo vol. I. Gastaldi Roma, 1815-1883,<br />
Edizioni Piemme 1983, pp. 35-37.