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Edizione critica - Don Bosco nel Mondo

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G. <strong>Bosco</strong>, Documenti di pedagogia narrativa 115<br />

pella, con facoltà di celebrare il sacrifizio della santa Messa e dare la<br />

benedizione col SS. Sacramento.<br />

La voce di una cappella destinata unicamente per giovanetti, le<br />

Sacre funzioni fatte appositamente per loro, un po' di sito libero per<br />

saltellare, furono richiami potenti, e la nostra chiesa che, a quell'epoca<br />

cominciò ad essere chiamato Oratorio, divenne ristretta. Ci aggiustammo<br />

alla bella meglio. Camere, cucina, corridoi, in ogni angolo<br />

eranvi classi di catechismo, tutto era Oratorio.<br />

Le cose camminavano di questo passo quando un incidente, o<br />

meglio la Divina provvidenza con mire segrete, pose in costernazione<br />

il nostro Oratorio. Il 10 agosto 1845 fu aperto l'ospedaletto di S. Filomena,<br />

e il locale di cui ci eravamo servito nove mesi dovette subire<br />

altra destinazione. Fu d'uopo cercarsi altro luogo. In seguito a formale<br />

dimanda il Sindaco di città ci permise di andare <strong>nel</strong>la chiesa di<br />

S. Martino vicino ai Molazzi ovvero Mulini della città. Laonde in<br />

giorno di domenica si annunzia il cangiamento di nostra dimora.<br />

Que' giovanetti parte afflitti perché dovevano abbandonare un luogo<br />

amato come loro proprio, parte ansiosi di novità tutti si disponevano<br />

alla partenza. Avresti veduto uno portare una sedia, quell'altro una<br />

panca, questi un quadro od una statuetta, quell'altro paramentali,<br />

o panieri, o ampolline. Altri assai più festosi portavano stampelle o<br />

taschette di bocce o piastrelle; ma tutti ansiosi di vedere il novello<br />

oratorio.<br />

120<br />

125<br />

1 30<br />

1 35<br />

140<br />

127-128 o meglio ... segrete om A add mrg sin A 2 132 post città add che allora era<br />

il sig. cav. Pinchia A del A l 133 Molazzi ovvero om A add sl AZ<br />

129-131 «Nel recinto del Rifugio e del Monastero delle Maddalene fu fondato <strong>nel</strong>l'anno<br />

1843 (= 1845) quest'ospedale detto di S. Filomena per le povere ragazze dai 4<br />

ai 14 anni, preferibilmente rachitiche. I letti sono 56. Le alunne del Rifugio dopo<br />

qualche anno di prova costituiscono una specie di corporazione religiosa detta delle<br />

Oblate di M.V., e queste in numero di 26 sono addette al servizio dello Spedale di S.<br />

Filomena, di cui hanno la direzione le Suore di S. Giuseppe. Alle fanciulle convalescenti<br />

s'insegna il leggere e lo scrivere» - BARICCO, Torino descritta, p. 826.<br />

131-133 <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong>, insieme ad altri come don Michele Rua, don Gioachino Berto,<br />

don Giovanni Cagliero (il futuro cardinale), colloca la presenza dell'oratorio presso la<br />

cappella di S. Martino ai Mulini Dora (o Molassi) prima di quella presso il cimitero<br />

di S. Pietro in Vincoli. La documentazione disponibile inverte senza alcuna possibilità<br />

di dubbio la fermata <strong>nel</strong>le due località. In data 12 luglio la Ragioneria concedeva<br />

al teol. Borel (e ai colleghi sacerdoti del Rifugio) «la facoltà di servirsi della<br />

Cappella de' Mulini per catechizzarvi i ragazzi(...) fissando l'ora di detta catechizzazione<br />

dal mezzodì alle tre» - cit. da Morro, L'«oratorio»..., p. 215.

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