Edizione critica - Don Bosco nel Mondo
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G. <strong>Bosco</strong>, Documenti di pedagogia narrativa 127<br />
giovani alla santa comunione l'Arcivescovo diede formalmente facoltà<br />
di poter promuovere a ricevere la cresima, e la santa comunione, e di<br />
adempiere il precetto Pasquale <strong>nel</strong>la cappella dell'Oratorio.<br />
Furono per la prima volta dettati gli esercizi spirituali ad un numero<br />
determinato di giovani chiusi <strong>nel</strong>la casa annessa all'Oratorio; e<br />
se ne videro ottimi risultati. Il Municipio manda una commissione a<br />
visitare gli Oratori, ed in seguito ad una lettera di soddisfazione offerì<br />
un sussidio di 600 franchi. Anche l'opera della mendicità venne in<br />
ajuto degli Oratorii con un sussidio provvisorio. Si fece una solenne<br />
processione al santuario della Consolata per fare una comunione <strong>nel</strong><br />
mese di maggio in onore di M. SS. Ciò facevasi già da due anni ma<br />
non processionalmente. Furono benedetti i quadri della santa Via<br />
crucis, si fecero insieme le visite ai Sepolcri al giovedì Santo; ed<br />
alla sera di tal giorno ebbe luogo per la prima volta la funzione del<br />
Lavabo.<br />
In quest'anno medesimo fu cominciata la scuola di piano e di or-<br />
360<br />
365<br />
370<br />
357 l'Arcivescovo om A add sl A 2 diede ... facoltà] autorizzò A diede facoltà em A 2<br />
diede formalmente facoltà corr A' 359 cappella] chiesa A cappella em sl A 2<br />
372-374 In ... etc. om A add mrg sin A 2<br />
360-362 Furono predicati dal teol. Federico Albert (1820-1876), allora cappellano<br />
palatino, poi parroco e vicario foraneo a Lanzo Torinese - MO 207 e nota alla lin 72.<br />
Quelli del 1849 sono documentati da un foglio a stampa Esercizi spirituali alla gioventù.<br />
Avviso sacro. Torino, tip. G.B. Paravia e comp. 1849.<br />
364-365 La prima richiesta formale di «caritatevoli sussidi» agli amministratori della<br />
«Mendicità Istruita» sembra essere del 20 febbraio 1850 (cfr. Em 196-97). L'Opera<br />
gli concesse 1.000 lire. <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> vi accenna in una nuova domanda del 18 novembre<br />
1852, «memore tuttora e riconoscente del sussidio che li benemeriti Signori della<br />
Pia Opera della Mendicità Istruita or sono tre anni (...) assegnavano a favore dei tre<br />
Oratorii in questa città eretti» (Em I 172-173).<br />
365-368 Il santuario della B. V. della Consolata fu più volte meta delle peregrinazioni festive<br />
<strong>nel</strong> 1845 e 1846. Vicino a Valdocco, particolarmente caro alla pietà dei torinesi, esso<br />
costituiva un luogo ideale per alimentare la religiosità mariana di don <strong>Bosco</strong> e dei suoi<br />
ragazzi. Negli anni 1834-1857 fu officiato dagli Oblati di Maria V., fondati dal Lanteri.<br />
369 Finita la Messa «In Cena Domini» il giovedì santo le ostie consacrate vengono<br />
portate processionalmente <strong>nel</strong> «luogo della reposizione» in una cappella convenientemente<br />
ornata, aperta alle visite dei fedeli per un breve tempo di adorazione, dette<br />
volgarmente «visite ai sepolcri».<br />
370-371 <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> chiama impropriamente Lavabo la cerimonia della «lavanda dei<br />
piedi» o «Mandato», che al giovedì santo ricorda quanto ha fatto Gesù agli Apostoli<br />
<strong>nel</strong>l'ultima Cena, com'è ricordato <strong>nel</strong> vangelo di Giovanni (XIII, 1-17). Si compiva<br />
alla sera, ora inserita <strong>nel</strong>la Messa.