Edizione critica - Don Bosco nel Mondo
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G. <strong>Bosco</strong>, Documenti di pedagogia narrativa 129<br />
Per motivo della guerra il Sig.r D. Cocchis chiude l'Oratorio del<br />
S. Angelo Custode, rimane chiuso un anno; quindi è da noi subbaffittato,<br />
se ne affida l'amministrazione al T. Vola.<br />
La camera dei Senatori, ed il ministero mandano una commissione<br />
a visitare gli Oratori e se ne fa relazione e discussione favorevole. v.<br />
Gazzetta Piem. del 29 marzo 1849.<br />
Savio Ascanio primo giovane dell'Oratorio che veste l'abito chericale.<br />
1850. Si compra la casa Pinardi col sito annesso. Il numero dei<br />
ricoverati monta a cinquanta. Il concorso de' giovani all'Oratorio di<br />
Francesco di Sales è straordinario, si progetta una nuova chiesa, e il<br />
20 luglio il cav. Cotta ne mette la pietra fondamentale, e il canonico<br />
385<br />
390<br />
395<br />
385 <strong>Don</strong> Cocchis: propriamente Cocchi Giovanni, n. a Druent (Torino) <strong>nel</strong> 1813,<br />
sac. <strong>nel</strong> 1836, uomo dalle molteplici iniziative, <strong>nel</strong> 1849-1850 è tra gli animatori della<br />
Società di carità a pro dei giovani poveri ed abbandonati; più tardi fonda il Collegio<br />
degli Artigia<strong>nel</strong>li, l'Oratorio di S. Martino, la Colonia agricola di Moncucco. Muore<br />
il 25 dicembre 1895, ricordato anche dal BS 20 (1896), p. 49.<br />
385-386 <strong>Don</strong> <strong>Bosco</strong> accenna alla partecipazione di un gruppo di giovani dell'oratorio<br />
dell'Angelo Custode con alla testa don Cocchi a fatti della guerra 1848-1849 del<br />
Piemonte contro l'Austria.<br />
386-387 L'oratorio dell'Angelo Custode fu riattivato da don <strong>Bosco</strong> <strong>nel</strong>l'autunno del<br />
1849 in locali affittati agli avvocati Bronzini Zapelloni e Daziani e rimase sotto la sua<br />
alta direzione fino al 1866, quando fu trasferito alla nuova parrocchia di S. Giulia.<br />
388-390 Secondo MB 4, 16-25, 42-51 la visita dei senatori conte Fed. Sclopis, marchese<br />
Ignazio Pallavicini e conte Luigi di Collegno sarebbe avvenuta <strong>nel</strong> gennaio del<br />
1850 e la discussione al Senato il 1° marzo. - «Il Senato del Regno dietro unanime<br />
deliberazione instava presso il governo del Re affinché sostenesse un'istituzione così<br />
benemerita della religione e della società. Il Municipio delegava un'apposita Commissione<br />
per riconoscere il bene che si operava e coadiuvarlo» - L'Armonia, 26 luglio<br />
1850, cit. in Breve ragguaglio, p. 22.<br />
391-392 «Il Savio ricevette l'abito chiericale <strong>nel</strong> 1848 presso la Casa del Cottolengo,<br />
perché il Seminario di Torino era chiuso. Dopo, ottenne di non andare al Seminario<br />
di Chieri per restare <strong>nel</strong>l'Oratorio e aiutare don <strong>Bosco</strong>(...). Nell'Oratorio le<br />
prime vestizioni chiericali sono del 1851» - E. CERTA in MO 216, nota alla lin 73. Il<br />
Savio (1831-1902) divenne sacerdote e fu rettore del Rifugio.<br />
393-396 Nel margine sinistro del manoscritto allografo B don Giovanni Bonetti<br />
scrive: «Sbagliato l'anno: comprata 15-2-51 e la pietra fondamentale il 20-6-51».<br />
«Con atto rogato Turvano, il 19 febbraio del 1851 Francesco Pinardi vendette<br />
per la somma di lire 28 mila e cinquecento, in comune ai sacerdoti G. <strong>Bosco</strong>, teol.<br />
Giov. Borel, teol. Roberto Murialdo, Giuseppe Cafasso, i terreni e fabbricati che avevano<br />
per coerenti i fratelli Filippi a levante e a notte, la strada della Giardiniera a<br />
giorno, e la signora Bellezza a ponente» - GIRAUDI, L'Oratorio..., p. 99.<br />
396 Il comm. Giuseppe Cotta, n. a Torino il 4 aprile 1785, m. ivi il 29 dicembre