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Inverno 2010-2011 - Regione Autonoma Valle d'Aosta

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Note<br />

A posteriori, abbiamo raccolto numerose testimonianze<br />

che fanno emergere una situazione di<br />

instabilità del manto nevoso alquanto diffusa in<br />

<strong>Valle</strong> d’Aosta nella giornata del 26 febbraio <strong>2011</strong>:<br />

è piuttosto raro poter contare su un numero così<br />

ampio di segnalazioni.<br />

• un gruppo di esperti scialpinisti valdostani<br />

si trova nella stessa conca di Cheneil, teatro<br />

dell’incidente, intenti a salire verso il Mont-Roisetta<br />

(3312 m). Decidono di interrompere la salita<br />

dopo numerosi segnali di evidente instabilità<br />

del manto nevoso: si rendono conto di aver<br />

staccato a distanza una piccola placca a vento e<br />

percepiscono numerosi woom di assestamento<br />

su diversi pendii;<br />

• il 25 febbraio il gruppo di guide alpine che<br />

gestisce la base di heliski in Valgrisenche ha<br />

sciato abbondantemente, trovando ottima neve<br />

farinosa e relativamente stabile. Il 26 febbraio<br />

però si rendono conto che le condizioni sono<br />

nettamente cambiate: lo strato superficiale del<br />

manto nevoso risulta costituito da neve “cartonata”<br />

difficoltosa da sciare, ma soprattutto si accorgono<br />

di numerosi ed evidenti indizi di instabilità<br />

del manto nevoso: anche loro avvertono<br />

numerosi woom e provocano il distacco a distanza<br />

di alcuni lastroni, tanto che tutti i gruppi<br />

di guide con i clienti decidono di interrompere<br />

le discese in fuoripista e rientrano alla base con<br />

l’elicottero;<br />

• a Courmayeur, nella zona del Glacier des Thoules<br />

diversi sciatori fuoripista provocano il distacco<br />

di piccoli lastroni all’ingresso di alcuni canali<br />

molto ripidi sciati costantemente durante la stagione<br />

invernale;<br />

• testimonianza raccolta dal sito www.gulliver.<br />

it: un gruppo di amici si trovavano sullo spartiacque<br />

tra la <strong>Valle</strong> di Gressoney e la <strong>Valle</strong><br />

d’Ayas, più precisamente nelle vicinanze della<br />

zona della Bettolina. Il gruppo si accorge a<br />

un certo punto che: “la neve era molto molto<br />

lavorata dal vento, quasi insciabile. Abbiamo<br />

sentito ripetuti boati e, anzichè tornare indietro<br />

subito, abbiamo insistito un poco. Al<br />

quarto assestamento (non criticate, ma abbiamo<br />

atteso realmente troppo), siamo rientrati<br />

miseramente facendo girate all’alpina per<br />

scendere”;<br />

• testimonianza raccolta dal sito www.gulliver.it:<br />

in Valsavarenche tre amici stanno effettuando<br />

una gita di sci alpinismo dal Refuge Vittorio<br />

Emanuele II verso la Pointe-Tresenta (3609<br />

m), quel giorno ricoperta da poca neve e con<br />

molte rocce affioranti; uno sci alpinista decide<br />

di tornare indietro mentre: “i miei due soci,<br />

oltre a provare la salita per la pietraia, sono<br />

scesi lato Monciair per raccordarsi al Vallone<br />

del Gran Etret. Non seguite le loro tracce perché<br />

si sono ritrovati tra valanghe a lastroni di<br />

una certa importanza e sono stati recuperati<br />

dall’elicottero.”.<br />

Il 26 febbraio anche in altre regioni dell’arco alpino<br />

italiano la situazione di instabilità del manto<br />

nevoso risulta degna di attenzione. Infatti solo in<br />

questa giornata si registrano numerosi incidenti:<br />

in totale se ne contano otto, ovvero il 15 % circa<br />

di tutti gli incidenti documentati durante la stagione<br />

invernale <strong>2010</strong>-<strong>2011</strong>.<br />

■ Il perimetro della valanga: la campitura bianca ne<br />

identifica le aree di distacco, scorrimento ed accumulo.<br />

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