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Inverno 2010-2011 - Regione Autonoma Valle d'Aosta

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7. Quadro Riassuntivo<br />

È fine ottobre e nevica. La partenza fa ben sperare.<br />

Novembre fa sperare ancora in meglio, il<br />

primo giorno del mese a Dondena si contano più<br />

di 90 cm di neve fresca, ma questo è solo un<br />

assaggio di quello che sarà un mese decisamente<br />

perturbato e foriero di neve. Si registrano così<br />

anche le prime valanghe spontanee di modeste<br />

dimensioni. Dal 7 novembre inizia una lunga fase<br />

dominata da aree depressionarie con il passaggio<br />

di numerose perturbazioni atlantiche, che, attorno<br />

al 22 novembre, lasciano spazio ad aria più<br />

fredda: nei giorni successivi arrivano i primi fiocchi<br />

della stagione ad Aosta.<br />

La prima nevicata della stagione che interessa<br />

l’intero territorio regionale avviene tra il 30 novembre<br />

e il primo dicembre e tocca maggiormente<br />

la Valdigne. Dicembre arriva prepotentemente<br />

e la sera del 5 dicembre inizia quella che<br />

su buona parte della <strong>Regione</strong> rimarrà la nevicata<br />

più importante dell’intera stagione invernale: cadono<br />

50-65 cm a Valgrisenche e nelle valli del<br />

Gran San Bernardo.<br />

Il 17 dicembre nevica ancora, e ancor di più tra il<br />

21 e il 26, questa volta più in bassa <strong>Valle</strong>, con una<br />

punta di 105 cm di neve fresca nei pressi del Lago<br />

Gabiet. Dal 6 al 13 dicembre si censiscono ben<br />

158 valanghe spontanee in alta <strong>Valle</strong> e nelle valli<br />

del Gran Paradiso, numerose riescono a raggiungere<br />

i fondovalle ed interferiscono con la viabilità<br />

regionale e comunale. Non si riceve segnalazione,<br />

in questo periodo, di valanghe provocate da<br />

escursionisti.<br />

Dal 14 al 28 dicembre si censiscono appena 6 valanghe<br />

spontanee: una di queste però si verifica<br />

inaspettatamente, a causa dell’azione del vento,<br />

proprio all’interno di un comprensorio sciistico<br />

mettendo a repentaglio l’incolumità di alcuni<br />

sciatori.<br />

Nel complesso dicembre è il mese più nevoso, in<br />

alta <strong>Valle</strong>, e più freddo: le temperature toccano i<br />

-20 °C in molte stazioni di rilevamento.<br />

Risulta essere anche il mese più critico in termini di<br />

grado di pericolo: viene raggiunto il grado 4-forte<br />

nei settori C (valli del Gran Paradiso) e D (Dorsale<br />

Alpina); in particolare, nel settore D si ha una<br />

quasi esclusiva presenza di condizioni di pericolo<br />

pari a 3-marcato, che caratterizzano ben 27 giorni<br />

del mese. Gennaio nel complesso stenta a farsi<br />

riconoscere, se non nella prima decade, quando<br />

cadono complessivamente 41 cm nella stazione di<br />

Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR) e si registra un incidente<br />

mortale. Poi, quasi di colpo, le perturbazioni<br />

si bloccano e prevalgono le fasi asciutte, talvolta<br />

con picchi anomali di temperatura per l’espansione<br />

dell’anticiclone africano fino a metà febbraio.<br />

Anche il grado di pericolo valanghe a gennaio<br />

e febbraio si attesta in generale su valori decisamente<br />

bassi: il grado di pericolo predominante,<br />

per tutto il periodo e in tutti i settori, è il 2-moderato,<br />

inoltre compare anche il grado di pericolo<br />

1-debole. Il buon consolidamento del manto<br />

nevoso, che contraddistingue il periodo, limita<br />

l’attività valanghiva spontanea: tra gennaio e febbraio<br />

si censiscono solo 9 valanghe. Verso la fine<br />

del mese ricomincia a nevicare e a farsi sentire il<br />

vento: il consolidamento del manto nevoso non<br />

è più così buono, ricompare il grado 3-marcato<br />

nel Bollettino Neve e Valanghe e il 26 febbraio<br />

purtroppo va ricordato per un incidente fatale in<br />

Valtournenche.<br />

A marzo il trend cambia: il primo giorno del mese<br />

si contano 60 cm di neve fresca in alcune stazioni<br />

della bassa <strong>Valle</strong> e nelle valli del Gran Paradiso.<br />

Il 12 si affaccia la perturbazione più importante<br />

della stagione per il settore sud-orientale della<br />

<strong>Regione</strong>. In occasione di questa precipitazione si<br />

raggiungono i massimi stagionali di neve al suolo<br />

in molte stazioni. A marzo si assiste ad una<br />

seconda fase critica con il grado di pericolo che<br />

raggiunge il 4-forte e permane per diversi giorni<br />

nelle Valli di Gressoney, Ayas, Champorcher e<br />

nelle Valli del Gran Paradiso.<br />

Da ricordare il triste record del mese: 6 incidenti<br />

vedono il travolgimento di 7 escursionisti (fortunatamente<br />

non si deve segnalare nessun decesso<br />

o ferimento grave) e ben 280 valanghe spontanee<br />

censite dall’Ufficio.<br />

I primi undici giorni di aprile trascorrono all’insegna<br />

dell’anticiclone africano con valori di temperatura<br />

record nella zona di Aosta (31.5 °C il 9<br />

aprile a Saint-Christophe). L’insolazione e le temperature<br />

eccezionali per il mese di aprile provocano<br />

una forte e rapida umidificazione del manto<br />

nevoso fino a 2800-3000 m di quota: si assiste<br />

così ad una decisa ripresa dell’attività valanghiva<br />

spontanea.<br />

Di colpo dall’inverno si è passati all’estate, la<br />

neve fonde e a fine aprile la stagione è finita,<br />

con un mese d’anticipo rispetto allo scorso anno.<br />

Merita di essere ricordata la nevicata tardiva che il<br />

primo giugno coinvolge anche il fondovalle fino<br />

a 700 m di quota, fatto senza precedenti negli<br />

ultimi decenni.<br />

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