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COSE E LUOGHI DA VEDERE - Comune di Dolcedo

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LE ORIGINI<br />

CENNI STORICI<br />

Le prime presenze<br />

umane nel territorio<br />

<strong>di</strong> <strong>Dolcedo</strong>,<br />

risalgono probabilmente<br />

all’età<br />

del ferro, infatti<br />

nei pressi del<br />

Monte Follia, una<br />

cima al ridosso del<br />

versante meri<strong>di</strong>onale del<br />

Monte Faudo, durante gli scavi<br />

degli archeologi, sono venuti alla luce reperti quali un<br />

sito per la lavorazione dei metalli, fornaci, oggetti, e strutture abitative<br />

la cui morfologia è riconducibile a quella dei castellari.<br />

I castellari erano dei sistemi <strong>di</strong> fortificazione e <strong>di</strong> avvistamento collocati<br />

in posizione strategica, in cui le tribù <strong>di</strong> allora, de<strong>di</strong>te principalmente<br />

alla pastorizia, si rifugiavano insieme alle greggi, ogni qualvolta venivano<br />

minacciate dall’aggressione <strong>di</strong> altre tribù a loro ostili.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto <strong>di</strong> <strong>Dolcedo</strong> si può osservarne la chiara<br />

impronta me<strong>di</strong>oevale.<br />

I dati in nostro possesso ci fanno ritenere che il suo primo nucleo<br />

abitato sorgesse dove attualmente è situata la borgata <strong>di</strong> Castellazzo.<br />

Proprio in tale località sorgeva un castello, detto anche Castellaccio<br />

( da qui il nome della borgata), l’unico a <strong>Dolcedo</strong> <strong>di</strong> cui si abbiano<br />

notizie, seppur frammentarie. L’ importanza <strong>di</strong> tale castello aumentò<br />

quando, nel 1028, il Marchese Oldorico Manfre<strong>di</strong> e sua moglie Berta,<br />

infeudarono alcune terre della zona del convento delle Benedettine <strong>di</strong><br />

Caramagna Piemonte.<br />

Proprio i Benedettini fondarono accanto al castello un monastero,<br />

contribuendo a dare un grande impulso all’agricoltura. Successivamente<br />

essi costruiranno nel 1290 una Chiesa accanto al convento, de<strong>di</strong>cata<br />

alla SS. Annunziata, che è da considerarsi la prima chiesa conservata<br />

al culto cristiano nel paese e la prima parrocchia della vallata.<br />

A conferma della presenza dei Benedettini giova ricordare il ritrovamento,<br />

avvenuto durante alcuni lavori svolti sulle fondamenta della chiesa,<br />

della salma <strong>di</strong> un Padre Abate superiore <strong>di</strong> tale or<strong>di</strong>ne, ancora con<br />

accanto una mitra, il pastorale e l’anello. Gli storici dell’epoca sostengono<br />

che potesse trattarsi <strong>di</strong> un alto prelato, <strong>di</strong>stintosi per rettitu<strong>di</strong>ne e qualità<br />

morali.<br />

Il castello fu poi <strong>di</strong>strutto dai genovesi nel 1342, tuttavia le possenti<br />

pietre squadrate, si possono ancora ammirare inserite nella costruzione<br />

<strong>di</strong> alcune abitazioni del luogo.<br />

2<br />

CENNI STORICI 13

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