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COSE E LUOGHI DA VEDERE - Comune di Dolcedo

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ITINERARI<br />

collocazione nell’area tra Santa Brigida e San Bernardo. Questo è<br />

spiegato dal fatto che doveva essere vicino al bosco per permettere<br />

l’approvvigionamento dello strame “giassu” - ( stesso termine <strong>di</strong>alettale<br />

usato per in<strong>di</strong>care la statica pietra sulla quale gira la macina del frantoio)<br />

ed al tempo stesso non doveva essere troppo lontano dall’oliveto che<br />

era poi la destinazione del letame che qui era prodotto.<br />

Il gregge tipo del pastore brigasco era composto da 80/90 pecore. Il<br />

proprietario del casô pagava al pastore una cifra per ogni pecora che<br />

lo stesso faceva pernottare nel proprio casô. Era compito del proprietario<br />

fare in modo che il fondo fosse ben ricoperto <strong>di</strong> strame (composto <strong>di</strong><br />

foglie ed erbe) che con le urine e le deiezioni degli animali produceva<br />

un ottimo concime per l’oliveto. Poi a dorso <strong>di</strong> mulo, tale concime, veniva<br />

trasportato ai pie<strong>di</strong> degli ulivi, dove, per l’occasione, venivano scavate<br />

delle profonde buche “ fo e sotte” che venivano riempite e poi ricoperte.<br />

In definitiva “U Casô” era un manufatto che rappresentava l’anello <strong>di</strong><br />

congiunzione tra la cultura alpina “l’Occitano Provenzale” dei pastori<br />

brigaschi e la coltura olivicola dei nostri vecchi nel reciproco rispetto<br />

delle proprie tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Proprio per questo una nuova associazione<br />

ha scelto come proprio nome “U<br />

Casô Novu”, infatti i soci fondatori sono<br />

<strong>di</strong>sponibili a rispettare si i nuovi modelli<br />

<strong>di</strong> vita, ma per contro si sentono profondamente<br />

impegnati in una assidua<br />

ricerca ed al mantenimento delle proprie<br />

ra<strong>di</strong>ci e tra<strong>di</strong>zioni. L’ importanza rivestita<br />

da U Casô è data anche dal fatto che<br />

gli stessi hanno dato origine a specifici<br />

toponimi: “ da U Casô <strong>di</strong> Senatti” - “ da<br />

U Casô <strong>di</strong> Scaraette” - “ da U Casô de<br />

Cantagallu “ ecc. Ad alcune <strong>di</strong> queste<br />

costruzioni, ormai in <strong>di</strong>suso da molti<br />

anni, è crollato il tetto in “ciappe” perché<br />

è marcita l’or<strong>di</strong>tura in legno, ma sono<br />

rimasti a dar bella prova della loro forza,<br />

gli archi centrali che destano curiosità<br />

agli occhi dell’attento escursionista che<br />

spesso non riesce a comprendere quale poteva essere l’uso <strong>di</strong> tale<br />

arcaico manufatto.<br />

L’escursione è terminata ora un bel selciato ci riporta nuovamente a<br />

Santa Brigida.<br />

4<br />

ITINERARI 43

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