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Senso e valore della vita quotidiana

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modo che essa diventi preghiera personale, non anonima. Pertanto questi tuoi<br />

sforzi non possono cadere nell’oscurità amorfa di un compito abitudinario,<br />

impersonale, perché in quel preciso momento verrebbe meno l’attrattiva divina<br />

che anima le tue attività quotidiane» 42 . La VQ è vista come lotta all’anonimità e<br />

alla ripetizione meccanica.<br />

3.7. Per Escrivá, in sostanza, la VQ è un concetto naturaliter positivo.<br />

Come ha ben messo in rilievo Rafael Alvira, la VQ non è il puro trascorrere dei<br />

giorni, ma una specie di sostanza del nostro vivere, che si delinea certo per contrasto<br />

con lo straordinario <strong>della</strong> nostra esistenza, ma non in opposizione a quello.<br />

«Non c’è contraddizione fra il quotidiano e ciò che non lo è, ma soltanto differenza<br />

eccezionale di dimensione o intensità. La ragione del fatto che non c’è tale<br />

contraddizione sta nel fatto che l’essere umano dispiega la sua esistenza secondo<br />

una forma di <strong>vita</strong> che è la sua caratteristica, che lo qualifica e lo distingue dagli<br />

altri esseri, e non può uscire da quella» 43 . Nel quotidiano si mostra la umanità<br />

nell’uomo, il suo grado e qualità. E si deve dire “il” quotidiano — aggiunge questo<br />

autore — perché nella ripetizione di ciò che è uguale o simile, di atti e gesti<br />

analoghi, ciascuno acquisisce la sua forma propria, si formalizza e si realizza, si<br />

sostanzializza 44 .<br />

3.8. Possiamo riassumere la visione che il Beato ha <strong>della</strong> VQ per contrasto<br />

con il modo di vedere la VQ da parte delle scienze sociali che riflettono sulla<br />

società odierna secolarizzata.<br />

a) Nella società moderna e contemporanea, la VQ si è andata affermando<br />

come reale in contrapposizione a quella eroica e in ragione <strong>della</strong> sua crisi. La VQ,<br />

secondo Escrivá, deve essere intesa lontani da questi frastuoni. Per lui, la VQ è<br />

l’esaltazione del senso e del <strong>valore</strong> <strong>della</strong> <strong>vita</strong> umana proprio in quanto “<strong>vita</strong> a<br />

dimensione naturale”. Per lui ordinario e straordinario non sono contrari o contraddittori,<br />

ma complementari in senso relazionale: essi si ritrovano nelle situazioni<br />

più comuni come in quelle più eccezionali; l’uno si definisce per relazione<br />

all’altro, e la distinzione reale dei termini sta nel riferimento dell’uno all’altro (ciò<br />

che è stra-ordinario, eccezionale, mirabolante, preso a sé, è “un di più” o “un di<br />

meno” che può essere di stimolo, ma non offre il giusto peso e la giusta luce alla<br />

<strong>vita</strong> umana).<br />

b) Nella società moderna e contemporanea, la VQ è vista come una più o<br />

meno tacita critica <strong>della</strong> politica, laddove la politica sia concepita come un discorso<br />

sui massimi sistemi e come lotta per il potere di una parte sull’altra. Molti<br />

42 Cfr. J. ESCRIVÁ, La grandezza …, cit., 64.<br />

43 Cfr. R. ALVIRA, Filosofía de la vida cotidiana, Madrid 1999, p. 9.<br />

44 Cfr. R. ALVIRA, La razón de ser hombre, Madrid 1998, pp. 201-205.<br />

SENSO E VALORE DELLA VITA QUOTIDIANA - 237

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