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dicembre 2011 - Pubblicazioni Ufficiali dello Stato - Istituto ...

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Notiziario / 92-97 161<br />

La protezione e la promozione della diversità delle espressioni<br />

culturali in Italia<br />

Sino ad oggi, in Italia, la Convenzione ha avuto un’evidenza abbastanza<br />

limitata e sono molto pochi i provvedimenti o le iniziative che la richiamano<br />

esplicitamente, ma il lavoro condotto per la redazione del rapporto<br />

ha obbligato a ragionare su tutti gli ambiti di pertinenza di questo strumento,<br />

così come sull’ampiezza delle competenze istituzionali, riferite a<br />

numerosi ed eterogenei soggetti e ha portato alla raccolta di documentazione<br />

molto interessante, riferibile in senso lato al tema della “diversità<br />

culturale” nella sua più ampia accezione.<br />

Il quadro emerso mostra come nel nostro Paese vi sia stata da sempre<br />

una particolare attenzione alla protezione e alla promozione della diversità<br />

delle espressioni culturali, ampiamente intese, così da avere una serie<br />

storica di misure, anche antecedenti la Convenzione, che costituiscono un<br />

corpus certamente non omogeneo, ma assai capillare e dettagliato. Esso<br />

si inserisce nel solco del riconoscimento della specificità dei nostri territori<br />

nel generare, produrre e diffondere (anche lontano dai confini nazionali)<br />

prodotti ad alto valore aggiunto, in tutte le forme del sapere e dell’espressione<br />

artistica e culturale. La disamina condotta sinora è riferita, inoltre,<br />

prevalentemente, al solo livello nazionale centrale, ma vi sono sicuramente<br />

moltissime iniziative condotte in tal senso a livello regionale e locale.<br />

Nell’ambito <strong>dello</strong> spazio a disposizione e della finalità del Notiziario si fornirà<br />

una sintetica illustrazione dell’approccio seguito, così come dei principali<br />

elementi di informazione e riflessione emersi nel corso del lavoro e<br />

rappresentati schematicamente nella figura 1.<br />

I sette macro-aggregati nei quali può essere suddivisa in campo di azione<br />

della Convenzione coprono uno spettro di tematiche assai ampio e con<br />

differenti gradi di pertinenza rispetto all’oggetto precipuo di questo istituto<br />

internazionale. Essi sono:<br />

- Telecomunicazioni / Media / Industrie culturali (cinema, discografia,<br />

editoria, video) / protezione del diritto d’autore / Creatività;<br />

- Patrimonio culturale / Cultura / Minoranze linguistiche;<br />

- Immigrazione e diritti civili;<br />

- Benessere-salute, lavoro e integrazione sociale;<br />

- Istruzione e gioventù;<br />

- Cooperazione internazionale e trattamento preferenziale;<br />

- Cultura e sviluppo sostenibile, sostegno finanziario.<br />

A livello istituzionale statale è stato possibile individuare il coinvolgimento<br />

di numerosi Ministeri e Uffici, quali:<br />

Presidenza del Consiglio dei Ministri<br />

- Dipartimento per l’informazione e l’editoria<br />

- Dipartimento per le pari opportunità; Ufficio nazionale per la lotta contro<br />

la discriminazione razziale (UNAR)<br />

- Ministero della gioventù (competenze ora attribuite al Ministro per la<br />

cooperazione)<br />

- Dipartimento per gli affari regionali<br />

Ministero degli affari esteri<br />

- Direzione generale per la cooperazione e lo sviluppo<br />

- Direzione generale per la promozione del sistema paese<br />

- tutta la rete dei suoi novanta Istituti culturali italiani all’estero<br />

Ministero per lo sviluppo economico<br />

- Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione<br />

- Dipartimento per le comunicazioni<br />

- Direzione generale per la lotta alla contraffazione; Ufficio italiano dei<br />

brevetti e dei marchi<br />

- Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica<br />

Ministero per i beni e le attività culturali<br />

- tutte le sue Direzioni generali<br />

Ministero dell’interno<br />

- Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione<br />

- Direzione centrale per le politiche dell’integrazione e dell’asilo<br />

- Direzione per i diritti civili e le minoranze<br />

- Ufficio centrale delle zone transfrontaliere e delle minoranze etniche<br />

Ministero dell’istruzione, università e ricerca - Direzione generale per<br />

lo studente, l’integrazione la partecipazione.<br />

Possono, inoltre essere evocate altre autorità/organizzazioni con competenze<br />

di rilevanza nazionale e internazionale, come ad esempio, l’AGCom<br />

(Autorità Garante per le Comunicazioni), la SIAE (Società Italiana Autori<br />

ed Editori) e la Società Dante Alighieri, molto attiva in Italia e all’estero.<br />

La normativa e le attività che ne discendono evidenziano una nutrita serie<br />

di interventi, che possono essere sinteticamente citati come segue:<br />

- la disciplina di organizzazione e sostegno della radio-televisione<br />

pubblica nel suo complesso e il contratto di servizio con la RAI, ivi<br />

comprese le clausole pertinenti l’attenzione che va posta nei confronti<br />

delle minoranze linguistiche; nella programmazione della RAI sono<br />

anche presenti attività che riguardano il dialogo interculturale e l’integrazione,<br />

attenzione ai diritti delle persone con disabilità, nonché<br />

programmi definiti Area di Servizio, in cui vengono fornite informazioni<br />

e notizie relative anche alle opportunità di integrazione sociale<br />

e culturale;<br />

- il sostegno pubblico all’innovazione, alla creatività e all’arte contemporanea,<br />

alle attività editoriali, allo spettacolo e alla creazione e produzione<br />

cinematografica (e, in questo ambito, gli accordi di coproduzione con Paesi<br />

in via di sviluppo);<br />

- la normativa relativa al diritto d’autore e le attività finalizzate a contrastare<br />

la contraffazione, la pirateria e l’uso illegale delle opere dell’ingegno<br />

protette;<br />

- la normativa e l’attuazione delle disposizioni in materia di minoranze<br />

linguistiche storicamente sedimentate e presenti su tutto il territorio nazionale;<br />

- la promozione della lingua italiana presso gli stranieri residenti nel<br />

Paese e all’estero, anche mediante una capillare diffusione degli istituti<br />

culturali in novanta paesi;<br />

- gli interventi pertinenti la regolamentazione dell’immigrazione la condizione<br />

<strong>dello</strong> straniero, nonché quelli a favore dell’integrazione sociale e<br />

della lotta alle discriminazioni razziali, che vengono sovente realizzati<br />

mediante attività che interessano anche aspetti della cultura dei paesi di<br />

provenienza e di promozione e conoscenza di quella italiana;<br />

- la normativa del lavoro, che può prevedere interventi dedicati all’integrazione<br />

di lavoratori stranieri mediante attività che interessano la sfera<br />

culturale e le famiglie degli immigrati, con particolare attenzione a donne<br />

e minori;<br />

- molte attività degli uffici e degli istituti centrali, nonché delle strutture<br />

periferiche del Ministero per i beni e le attività culturali, che,<br />

oltre all’attività istituzionale fondante di tutela, conservazione e promozione<br />

delle testimonianze materiali aventi valore di civiltà, hanno<br />

realizzato negli anni moltissime iniziative finalizzate alla conoscenza<br />

di culture diverse dalla nostra e alla promozione della nostra cultura<br />

all’estero;<br />

- la legislazione che permette e regolamenta il sostegno alle organizzazioni<br />

del volontariato, diffuse capillarmente nel territorio, che realizzano<br />

una grande quantità di iniziative rivolte anche ad aspetti culturali delle<br />

comunità straniere insediatesi sul territorio stesso e alle minoranze, nel<br />

senso più esteso del termine, ivi compresi i soggetti più deboli e svantaggiati<br />

della compagine sociale;<br />

- l’attenzione alla diversità culturale, alla sua conoscenza e promozione<br />

che viene data in molte scuole e in molti programmi formativi sostenuti<br />

a livello centrale e locale e le politiche finalizzate a sostenere i giovani e i<br />

loro progetti imprenditoriali e creativi;<br />

- l’articolata e variegata gamma di accordi culturali che vedono impegnata<br />

l’Italia anche in molti paesi in via di sviluppo e progetti veicolati attraverso<br />

i programmi di cooperazione allo sviluppo che interessano interventi<br />

in ambito culturale;<br />

- la presenza della cultura, intesa come strumento di possibile sviluppo<br />

sostenibile, nella programmazione dei fondi comunitari, a livello com-<br />

Convenzione sulla protezione della diversità culturale

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