dicembre 2011 - Pubblicazioni Ufficiali dello Stato - Istituto ...
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Notiziario / 92-97 29<br />
agendo attraverso le competenti strutture del Ministero per i beni e le attività<br />
culturali e dell’Agenzia del demanio che, in stretta collaborazione,<br />
hanno scelto di mettere in atto una procedura dalle caratteristiche estremamente<br />
proattive. Lo schema sintetico riportato nella figura 1 riporta le<br />
principali fasi operative di questo processo, tenendo conto delle specifiche<br />
previsioni normative “speciali”, delle intese e degli accordi attuativi successivamente<br />
intervenuti tra Ministero per i beni culturali e del paesaggio<br />
e Agenzia del demanio, e della concreta prassi operativa sviluppata negli<br />
ultimi mesi.<br />
Si è inteso evitare, infatti, che i diversi soggetti interessati operino separatamente,<br />
secondo una modalità “burocratica”, fondata su risposte formali<br />
solo a fronte di istanze formali, rimandando a fasi successive la definitiva<br />
espressione nel merito; si è, viceversa, privilegiato un rapporto più<br />
diretto tra gli enti coinvolti ai diversi livelli territoriali e di competenza,<br />
individuando un ambito interlocutorio - il cosiddetto Tavolo Tecnico Operativo<br />
- in cui tutti i partecipanti, in funzione dei ruoli e delle rispettive<br />
competenze, possono fornire, in maniera interattiva, il proprio contributo<br />
alla costruzione in progress del programma strategico e operativo per la<br />
migliore valorizzazione funzionale dei beni individuati e per l’eventuale<br />
trasferimento gratuito dal demanio statale a quello locale.<br />
D’altra parte, il Codice dei beni culturali e del paesaggio, a cui la normativa<br />
in materia di “federalismo demaniale culturale” fa espresso rinvio,<br />
richiamando l’art. 112, comma 4, in materia di accordi di valorizzazione,<br />
e l’art. 54, comma 3, relativamente ai trasferimenti “infrademaniali”<br />
di beni immobili tra <strong>Stato</strong> ed Enti territoriali, già prevedeva la possibilità<br />
di stipulare accordi per avviare interventi di valorizzazione culturale ed<br />
elaborare programmi e piani strategici di sviluppo culturale, ponendosi<br />
l’obiettivo di far cooperare in modo efficace, ai fini della tutela dei beni<br />
culturali, tutti i soggetti pubblici interessati e affidando loro il compito di<br />
costruire percorsi valorizzativi sostenibili e concretamente attuabili.<br />
L’art. 5, comma 5, del D.Lgs. n. 85/2010 conferma tale impianto ordinariamente<br />
previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, e vi aggiunge<br />
la ulteriore possibilità, sulla base di un principio effettivo di sussidiarietà,<br />
che esso sfoci in un trasferimento gratuito della proprietà dal demanio<br />
statale a quello locale, ove ciò consenta di garantire la migliore attuazione<br />
del programma di valorizzazione e gestione condiviso.<br />
L’esperienza maturata attraverso la partecipazione agli oltre 100 Tavoli<br />
Tecnici Operativi sino ad oggi convocati, tanto in sessioni divulgative che<br />
operative, nelle 15 regioni in cui il D.Lgs. n. 85/2010 trova applicazione<br />
(tenuto conto della esclusione delle Regioni a statuto speciale e di Roma<br />
Capitale), permette una serie di analisi e considerazioni utili a trarre primi<br />
riscontri sull’attuazione della norma.<br />
La prima fondamentale constatazione, che accresce il valore del percorso<br />
procedurale in atto, è che tutti gli Enti territoriali richiedenti, siano essi<br />
piccoli o grandi Comuni (nella quasi totalità dei casi), Province o Regioni,<br />
affrontano con grande impegno l’opportunità offerta dal “federalismo demaniale<br />
culturale”, manifestando piena consapevolezza dell’onere (anche<br />
finanziario) insito nell’acquisizione di un immobile di valore storico-artistico<br />
e profondo senso di responsabilità verso le rispettive comunità locali.<br />
Lo stesso Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso i propri organi<br />
regionali, a fronte di tale consapevolezza e responsabilizzazione da parte<br />
degli Enti territoriali, ha inteso favorire e dar seguito ampiamente alle<br />
istanze pervenute, consentendo, in taluni casi, alla restituzione alle comunità<br />
locali anche di beni attualmente in consegna al medesimo Ministero,<br />
ma che, per dimensioni, importanza, caratteristiche, meglio si prestano ad<br />
una gestione locale delle iniziative culturali attivabili.<br />
Dall’analisi delle proposte e dei programmi di valorizzazione già presentati<br />
o in fase di analisi da parte dei Tavoli Tecnici regionali, è possibile trarre<br />
una serie di ulteriori spunti interessanti, in merito all’estrema varietà delle<br />
operazioni proposte in quanto a:<br />
- dimensioni e caratteristiche dei beni richiesti: si può riscontrare una<br />
prevalenza di immobili di limitate dimensioni, spesso con valore puramente<br />
simbolico per la collettività di appartenenza, ed una minoranza,<br />
seppur significativa, di beni di maggior consistenza e pregio e con un elevato<br />
potenziale di valorizzazione;<br />
- destinazioni proposte: si può riscontrare una prevalenza di destinazioni<br />
e utilizzi puramente culturali con gestione pubblica del bene o di destinazioni<br />
miste, ma sempre a prevalente vocazione pubblica; sono, invece,<br />
Figura 1. Procedura speciale prevista per l’attuazione del federalismo demaniale culturale<br />
Lo <strong>Stato</strong> provvede al trasferimento dei beni entro un anno dalla presentazione dell’istanza da parte degli EE.TT.<br />
PRESENTAZIONE<br />
RICHIESTE EE.TT.<br />
ATTIVAZIONE<br />
TAVOLI TECNICI<br />
OPERATIVI<br />
PRESENTAZIONE<br />
PROGRAMMI<br />
VALORIZZAZIONE<br />
STIPULA ACCORDI<br />
VALORIZZAZIONE<br />
STIPULA ATTO<br />
TRASFERIMENTO<br />
GRATUITO<br />
a Direzione Reg. MiBAC<br />
e Filiale Ag. Demanio<br />
presso la Direzione Reg. MiBAC<br />
con Ag. Demanio e d EE.TT.<br />
da parte degli EE.TT. sulla base<br />
tra MiBAC, Ag. Demanio<br />
atto pubblico a cura<br />
delle Linee Guida MiBAC<br />
ed . EE.TT. interessati<br />
dell’Ag. Demanio<br />
(Circ. n. 18/<strong>2011</strong>) (ex art. 112, c. 4, D.Lgs. 42/2004) (ex art. 54, c. 3, D.Lgs. 42/2004)<br />
con:<br />
• individuazione<br />
dei beni<br />
demaniali oggetto<br />
d’interesse<br />
• finalità e linee<br />
strategiche<br />
generali<br />
che motivano<br />
la richiesta<br />
con i seguenti compiti:<br />
• conoscenza completa<br />
e aggiornata dei beni<br />
• verifica delle<br />
condizioni<br />
per l’eventuale<br />
trasferimento dei beni<br />
• definizione delle<br />
prescrizioni<br />
• valutazione dei piani<br />
di valorizzazione<br />
i programmi dovranno in<br />
ogni caso contenere:<br />
• analisi del bene<br />
(catastale, fisica,<br />
giuridica, gestionale)<br />
• obiettivi e strategie<br />
• piani strategici di<br />
sviluppo culturale<br />
• modalità di attuazione<br />
• sostenibilità economica<br />
e tempi di realizzazione<br />
l’accordo definisce gli<br />
impegni delle parti con<br />
riguardo a:<br />
• attuazione del programma<br />
di valorizzazione condiviso<br />
in sede di TTO<br />
• rispetto di obblighi<br />
conservativi e<br />
prescrizioni<br />
• modalità e tempi per il<br />
trasferimento dei beni<br />
• clausole di salvaguardia<br />
• l’atto di trasferimento<br />
è condizionato<br />
al pieno rispetto<br />
delle prescrizioni<br />
per la tutela dei beni e degli<br />
impegni assunti dagli EE.TT.<br />
che costituiscono clausola<br />
risolutiva espressa<br />
• In caso di accertato<br />
inadempimento,<br />
il Soprintendente ne darà<br />
comunicazione all’Ag. Demanio<br />
ai fini dell’eventuale<br />
risoluzione dell’atto<br />
di trasferimento<br />
L’esperienza dell’Agenzia del Demanio