dicembre 2011 - Pubblicazioni Ufficiali dello Stato - Istituto ...
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172 Notiziario / 92-97<br />
Itinerari culturali europei: il nuovo accordo parziale allargato<br />
Erminia Sciacchitano<br />
La menzione Itinerario culturale del Consiglio d’Europa è un affermato<br />
marchio di qualità territoriale, assegnato dal Consiglio d’Europa<br />
1 con l’obiettivo di accrescere nei cittadini la consapevolezza che<br />
il patrimonio culturale dei diversi paesi europei racchiude valori che<br />
sono patrimonio comune per l’Europa. Attraverso la partecipazione dei<br />
cittadini europei a questo programma, non solo in veste di turisti/visitatori,<br />
ma anche e soprattutto grazie alla loro partecipazione attiva, che si<br />
esprime nell’ambito di reti 2 dedicate alla promozione, protezione e alla<br />
valorizzazione del patrimonio culturale europeo correlato agli itinerari,<br />
si percorre, infatti, un viaggio nello spazio e nel tempo, che prescinde<br />
dai confini nazionali e che rende i cittadini consapevoli del dialogo interculturale<br />
e interreligioso, testimoniato dalla storia e dal patrimonio<br />
culturale. Gli itinerari incarnano perciò i valori fondamentali del Consiglio<br />
d’Europa: diritti umani, dialogo, democrazia culturale, diversità e<br />
identità culturali europee, la promozione della cittadinanza europea, in<br />
un ottica di sviluppo sostenibile.<br />
Il programma, nato nel 1987, quando il Consiglio d’Europa riconobbe<br />
come primo itinerario: “Il Cammino di Santiago de Compostela” 3 , ha<br />
registrato un successo crescente, tanto che gli itinerari ritenuti meritevoli<br />
di fregiarsi della menzione sono oggi 29, e vive oggi una nuova fase di<br />
rilancio.<br />
Il 1° gennaio <strong>2011</strong> è, infatti, entrato in vigore il nuovo Accordo parziale allargato<br />
che riunisce 14 Stati intorno all’obiettivo di rafforzare la cooperazione<br />
per la realizzazione di questo programma 4 . L’Italia è fra gli Stati fondatori<br />
dell’Accordo, ed il MiBAC è entrato nella nuova “cabina di regia”, il Consiglio<br />
d’amministrazione (Governing Board), che attribuisce la certificazione<br />
“Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, sulla base delle regole stabilite<br />
dal Comitato dei Ministri, e valuta periodicamente i percorsi già certificati 5 .<br />
Un organo tecnico, l’<strong>Istituto</strong> Europeo degli Itinerari Culturali, istituito nel<br />
1998 con sede in Lussemburgo, affianca il Consiglio nell’esame dei nuovi<br />
progetti, monitorando le attività sul campo ed il lavoro delle organizzazioni<br />
partner e diffondendo informazioni e documenti.<br />
1<br />
La procedura di assegnazione della menzione “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”,<br />
dopo un primo stadio di riconoscimento della “rete” di soggetti autorizzati, è descritta<br />
nella Risoluzione CM/Res(2010)52 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (http://<br />
www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/culture/routes/default_en.asp). La menzione può essere<br />
ritirata a seguito di una valutazione periodica.<br />
2<br />
Gli Itinerari culturali che aspirano ad ottenere la certificazione del Consiglio d’Europa<br />
devono essere gestiti da una o più reti formalmente costituite (nella forma di un’associazione<br />
o una federazione di associazioni), dando vita a progetti di cooperazione multilaterale<br />
a lungo termine nella ricerca scientifica, conservazione e valorizzazione del patrimonio,<br />
scambi culturali ed educativi tra giovani europei, pratiche culturali e artistiche contemporanee,<br />
turismo culturale e sviluppo sostenibile, focalizzati su un tema rappresentativo<br />
dei valori europei e comune a più paesi che si sviluppa lungo un itinerario storico o un<br />
percorso fisico.<br />
3<br />
Il riconoscimento del Consiglio d’Europa al Cammino di Santiago de Compostela, fonte<br />
di ispirazione e punto di riferimento per le azioni successive, è stato probabilmente una delle<br />
principali ragioni della forte ripresa di frequentazione del Cammino stesso, a partire dagli<br />
anni Novanta, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi, e non<br />
solo di nazionalità spagnola. Dai 2905 pellegrini di quell’anno si è registrato un progressivo<br />
incremento fino a raggiungere nel 2010, anno “iacobeo”, 272.135 pellegrini, di cui 84.046<br />
non spagnoli. Fonte: Arzobispado de Santiago de Compostela (http://www.archicompostela.<br />
org/peregrinos/Estadisticas/Estadisticaperegrinacion.htm).<br />
4<br />
Risoluzione adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dell’8 <strong>dicembre</strong><br />
2010 CM/Res(2010)53. I 14 Stati sono:Austria, Azerbajan, Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia,<br />
Italia, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovenia, Spagna. La Lituania<br />
ha annunciato che entrerà a far parte dell’accordo dal 1 gennaio 2012.<br />
5<br />
La negoziazione per l’adesione italiana all’Accordo parziale è stata seguita dal Segretariato<br />
generale MiBAC e dal Consigliere diplomatico del Ministro, con la collaborazione<br />
della Direzione generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’autore e della<br />
Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale.<br />
L’adesione italiana all’Accordo conferma l’interesse del MiBAC per questo<br />
programma, che crea opportunità per la valorizzazione e la migliore fruizione<br />
del patrimonio culturale diffuso e dei luoghi della cultura meno<br />
frequentati e visitati, agendo sulla spinta motivazionale ad intraprendere<br />
un percorso di conoscenza dei luoghi attraversati, in un’ottica di sviluppo<br />
territoriale sostenibile e coesione sociale. Il tema degli itinerari culturali<br />
consente, infatti, di aggregare in un unico progetto strategico di valorizzazione<br />
territoriale, componenti come quelle della tutela e valorizzazione<br />
dei beni culturali, del turismo sostenibile, <strong>dello</strong> sviluppo locale e marketing<br />
territoriale, anche perché incrementa l’attrattività del territorio e la<br />
competitività del sistema turistico agendo su un processo di scelta dei visitatori<br />
che si fonda sui valori stessi del territorio (paesaggio, beni culturali,<br />
cultura materiale, enogastronomia) e che sono quindi sensibili alla loro<br />
conservazione e trasformazione sostenibile.<br />
Questi aspetti richiedono una migliore formazione da parte degli operatori<br />
e una filiera dei professionisti più articolata e diversificata, perché risponde<br />
alla domanda di un visitatore esigente e consapevole, che richiede contenuti<br />
culturali di qualità, che utilizza più e meglio le nuove tecnologie, (es<br />
applicazioni GIS o iPhone) per organizzare in modo intelligente il proprio<br />
percorso sulla base delle informazioni sul territorio e sul patrimonio<br />
culturale. Gli itinerari, inoltre, contribuiscono a rafforzare la dimensione<br />
democratica <strong>dello</strong> scambio e del turismo culturale attraverso il coinvolgimento<br />
di reti e associazioni locali, enti locali e regionali, università e<br />
organizzazioni professionali, nonché alla conservazione di un variegato<br />
patrimonio attraverso itinerari turistici e progetti culturali fondati su temi<br />
ed itinerari turistici alternativi. Un eccellente esempio di metodologia<br />
di valorizzazione integrata territoriale, realizzata grazie ad un marchio<br />
territoriale che contribuisce a promuovere modelli di gestione territoriale<br />
virtuosi, dove i vari attori pubblici e privati si impegnano nella promozione<br />
del proprio processo di sviluppo, unitamente alle imprese e all’insieme<br />
degli attori sociali.<br />
Le prospettive di cooperazione governativa per questo rilancio sono accompagnate<br />
da un rinnovato interesse da parte delle istituzioni europee: il<br />
20 ottobre 2010 è stata approvata un’Azione preparatoria sul turismo culturale<br />
e sostenibile, con un fondo triennale, elaborata dal Parlamento europeo<br />
(Commissioni cultura e turismo), che ha istituito una nuova linea<br />
nel bilancio comunitario con un budget di un milione di euro all’anno per<br />
tre anni. Al termine, se verrà ritenuta soddisfacente, l’azione preparatoria<br />
fornirà la base per un nuovo partenariato UE-COE di carattere più stabile 6 .<br />
La collaborazione fra Consiglio d’Europa e Unione europea ha prodotto<br />
uno Studio sull’impatto degli Itinerari culturali europei sulla competitività<br />
e l’innovazione delle piccole e medie imprese 7 , che mette in<br />
luce il potenziale degli Itinerari culturali per la promozione di un turismo<br />
sostenibile e qualitativo in Europa, che rafforzi l’identità europea, diffonda<br />
la ricchezza delle culture europee, incoraggi il dialogo interculturale e la<br />
comprensione reciproca, contribuendo al rafforzamento del ruolo dell’Europa<br />
come “prima destinazione turistica mondiale”. Lo studio ha analizzato,<br />
inoltre, gli effetti benefici per le Piccole e Medie Imprese generati<br />
dalle reti, particolarmente nelle destinazioni meno note, dove la cultura<br />
ed il patrimonio locali sono la risorsa principale di sviluppo.<br />
Alla luce della competenza UE sul turismo introdotta dal trattato di Lisbona,<br />
che ha definito per la prima volta un quadro comunitario per il<br />
6<br />
La partnership fra Consiglio d’Europa e Unione europea sugli itinerari culturali è il risultato<br />
dell’impegno dell’on. S. Costa nel Parlamento europeo e dell’on. A. Tajani, Vicepresidente<br />
della Commissione europea, con delega all’Industria, turismo e PMI.<br />
7<br />
http://www.coe.int/t/dg4/cultureheritage/culture/Routes/default_en.asp<br />
Rapporti internazionali