Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...
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intenso e prolungato nel tempo può determinare condizioni di disagio o vera e propria malattia, con<br />
sintomi psichiatrici specifici. A tale scopo l’Igiene Mentale è una disciplina che tende a creare le<br />
condizioni più appropriate per la realizzazione dell’equilibrio tra l’essere umano e il suo ambiente.<br />
1.1 Evoluzione del concetto di malattia mentale<br />
Per comprendere come nella storia il concetto della malattia mentale si sia evoluto fino ad arrivare<br />
ai giorni nostri, in cui si parla si salute mentale, è utile ripercorrere le tappe più importanti. Nella<br />
storia passata la patologia mentale ha subito alti e bassi: agli albori della civiltà umana, la follia<br />
venne interpretata, nelle varie culture e società che si sono succedute nel tempo, come una presenza<br />
divina o demoniaca. In particolare nel Medioevo, a causa della diffusa credenza che si credeva<br />
legasse le manifestazioni di pazzia all’impossessamento del corpo da parte di spiriti malvagi,<br />
demoni o all’intervento di maghi e streghe, i malati psichici non erano considerati bisognosi di cure<br />
e assistenza ma andavano puniti. Venivano sottoposti prima a torture, allo scopo di far uscire il<br />
demonio dal corpo di cui si era impossessato, per poi essere portati al rogo. E’ celebre a tale<br />
proposito il Codice degli Inquisitori, che seminò il terrore, “per la gloria della Chiesa e a confusione<br />
degli eretici e del demonio”. Verso la metà del 500, la Chiesa doveva recuperare la sua immagine e<br />
il suo potere, ragione per cui diventa il centro dell’assistenza, fondando asili e ricoveri. Viene<br />
emanata una bolla papale, nella quale, il concetto di carità cristiana e d’amore verso il prossimo e<br />
soprattutto per chi ha perso l’uso della ragione costituisce il codice comportamentale dell’assistenza<br />
e cura per gli infermi. A partire dal 1600, si ha una mutazione di tendenza e vengono promosse<br />
regole che mirano alla contenzione e alla segregazione dei soggetti affetti da malattia mentale, in<br />
luoghi lontani dal vivere comune. Gli interventi non sono indirizzati alla cura ma solo alla custodia<br />
dei soggetti, tanto che gli strumenti che facevano parte dell’assistenza erano catene, bastoni e<br />
punizioni varie allo scopo di sedare i più agitati. Per tutto il 1700 l’assistenza ai malati è ancora<br />
orientata alla custodia anche se si comincia a delinearsi una nuova concezione della follia: si inizia a<br />
delineare una distinzione tra il soggetto affetto da malattia mentale e il criminale. Occorrerà<br />
attendere ancora molti anni prima che si affronti in modo più sistematico questo aspetto, ed avverrà<br />
alcuni anni dopo l’Unità d’Italia, nel 1904 con la prima legge.<br />
2. LEGISLAZIONE SOCIO-ASSISTENZIALE<br />
2.1 Legge 36/1904 e 615/1909<br />
La legge 36 del 14 febbraio 1904 definiva le “disposizioni sui manicomi e sugli alienati”, fu<br />
integrata dalla legge 615 del 16 agosto 1909 riguardante il regolamento del manicomio. Queste<br />
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