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Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...

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1. aumento della popolazione complessiva dei consumatori e conseguente maggiore esposizione<br />

del numero di individui esposti ai possibili effetti dannosi, sociali e sanitari, collegati all’uso/abuso<br />

di bevande alcoliche in particolare dei consumatori appartenenti a categorie socio-demografiche<br />

particolarmente a rischio di danno alcol-correlato quali le donne, i giovani e gli anziani;<br />

2. ad una sostanziale stabilità nel numero di consumatori di vino si affianca un emergente<br />

incremento di individui che si orienta a consumare la birra (molto probabilmente a sostituirla al<br />

consumo di vino);<br />

3. le modalità di consumo di tali bevande sembra essere differenziato per età; in particolare il<br />

numero di consumatori di quantità superiori al ½ litro di vino o birra appare incrementato in<br />

particolare per i giovani specie se di sesso femminile;<br />

4. aumento dei comportamenti di consumo a rischio, quali i consumi fuori pasto, consumi<br />

eccedentari e ubriacature, in particolare nell’ambito della popolazione giovanile di entrambi i sessi e<br />

nella popolazione femminile. Mentre un tempo donne, bambini e giovani bevevano solitamente in<br />

situazioni sociali ben definite e culturalmente accettate, oggi invece l’abitudine al bere si sta<br />

diffondendo tra persone appartenenti a tutte le classi di età: dai ragazzi agli anziani sia maschi che<br />

femmine. In particolare il consumo di alcol appare sempre più orientato verso un modello<br />

“culturale” che considera le bevande alcoliche non come parte integrante del pasto, ma - con<br />

l’innesto nella cultura latina dello stile del bere nord-europeo (non a tavola, ma concentrato nel<br />

dopo pasto serale e nel week-end) - come elemento separato, da consumare, verosimilmente, in<br />

contesti non più legati alla tradizione “mediterranea” (cfr. Scafato E., Russo R.,2004).<br />

4.1 L’alcol e i giovani<br />

Per dare un senso compiuto ai dati su “quanto” si beve, è necessario osservare “come si beve”.<br />

La quantità di alcol assunta non fornisce, infatti, alcuna informazione utile se svincolata dal<br />

contesto clinico o sociale nel quale tale consumo avviene. E’ ben noto che in certi contesti<br />

geografici e culturali esistono diverse modalità di assunzione degli alcolici così, come di idee ed<br />

opinioni, che condizionano i comportamenti relativi al bere stesso. Come è stato già detto, bere<br />

alcolici ha profonde radici nella cultura mediterranea, basti pensare che durante la celebrazione<br />

della messa bere alcol è divenuto il simbolo del sangue di cristo. Nei Paesi mediterranei bere e<br />

produrre vino equivale da sempre a produrre cibo. Nello stesso tempo, però, dovendo tutelarsi dal<br />

troppo bere e da comportamenti di dipendenza, l’uomo ha tentato di controllare il consumo<br />

dell’alcol creando ferree norme sociali prima che legislative, diverse per gli uomini, le donne, i<br />

ragazzi e le ragazze nonché i bambini. Queste regole tendono a “saltare” nei momenti di<br />

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