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Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...

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3. Avere fiducia nella capacità di ascolto dell’altro, potendo riconoscere vissuti di rabbia e<br />

aggressività anche a livello di incidenti banali senza mettere in atto atteggiamenti<br />

giustificatori e deresponsabilizzanti (“non è colpa mia è colpa degli altri”); il non prendersi le<br />

responsabilità equivale a comportarsi “da bambino” arrivando a “bucarsi” per non doversi<br />

prendere le proprie responsabilità;<br />

4. Sviluppo di una capacità di definire i confini della propria persona, dei propri desideri e dei<br />

propri diritti attraverso il rispetto di una gerarchia in cui si occupa inizialmente l’ultimo posto<br />

e lungo la quale si può risalire, attraverso l’adozione di comportamenti responsabili. Una<br />

regola fondamentale è quella di gestire i sentimenti e le emozioni durante la vita comunitaria.<br />

E’ il gruppo il momento dedicato all’emozionalità, il resto è dedicato ad imparare a tenere<br />

ogni cosa sotto controllo.<br />

Il clima in cui si lavora è caratterizzato dalla consapevolezza che si è deciso di stare i quel posto.<br />

“IL tossicomane si trova di fronte a lampi, per brevi ma intensi periodi, alla ricostruzione di<br />

un’immagine del sé che coincide, all’interno di un vissuto fusionale, con il gruppo: un unico<br />

immenso corpo umano, le cui parti sono così coese da rendere indistinto il luogo in cui si<br />

localizzano le difficoltà e la sofferenza; un corpo che vive tante vite e tante possibilità di morte<br />

quanti sono i membri che la compongono; un corpo che diventa (prendendo il posto che era stato<br />

dell’eroina) sorgente di vita e di benessere, necessità assoluta di un lungo e decisivo momento della<br />

propria vita; un corpo che condiziona la continuità della propria presenza tuttavia, (come la madre<br />

nel processo normale della crescita), allo sviluppo di una capacità (progressiva) di autonomia”.<br />

(Luigi Cancrini “Quei temerari sulle macchine volanti” NIS pag, 179)<br />

Il gruppo e il piacere dell’incontro fusionale, consentono di vincere il confronto con “la memoria<br />

del piacere” legata all’assunzione dell’eroina. Fondamentale è il lavoro con le “famiglie” finalizzato<br />

alla ricerca di un controllo del comportamento e al recupero della piena dignità di ruolo dei genitori.<br />

La comunità di San Patrignano<br />

(prime fasi dello sviluppo della comunità 1975/85 non esplicitamente terapeutica)<br />

E’una cooperativa prima ancora che una comunità, questo per dare rilievo al fatto che la principale<br />

finalità è quella di un’organizzazione del lavoro basato sulla cooperazione e sull’autogestione. Le<br />

persone vengono accolte in base alla disponibilità e prima della crisi di astinenza, questo per<br />

rafforzare il clima di fiducia. Il tossicomane è assistito da chi, come lui, ha superato l’astinenza, con<br />

l’aiuto di prodotti omeopatici. Vengono utilizzati anche metodi coercitivi. Dopo questa fase il<br />

ragazzo segue una dieta e trascorre un periodo di riposo e di riflessione per circa due mesi. Ogni<br />

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