Medicina Preventiva Riabilitativa e Sociale Prof. Fabrizio Iecher ...
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consumatori eccessivi nei nuclei familiari in cui il capofamiglia beve inadeguatamente (cfr. Scafato<br />
E., 2004).<br />
4.2 L’alcol e le donne<br />
La recente adesione da parte di differenti generazioni di donne, giovani, ma anche meno<br />
giovani, a modelli di consumo che sembrano sempre più orientati a identificare il consumo alcolico<br />
femminile come uno “status symbol” o come un segno di distinzione, spesso di omologazione<br />
culturale, non è stato però accompagnato da un incremento dei livelli di conoscenza e<br />
consapevolezza della maggiore vulnerabilità all’alcol dell’organismo femminile da parte delle<br />
consumatrici. Le abitudini delle donne sono profondamente cambiate nei confronti dell’alcol, al<br />
punto che tra il genere femminile questa sostanza viene regolarmente assunta, e negli ultimi anni si<br />
è rilevato che il tasso di donne alcoliste è notevolmente aumentato.<br />
Le norme sociali cambiano di pari passo con i mutamenti che avvengono nella società stessa, e<br />
comportamenti che in passato venivano giudicati “sconvenienti” per il sesso femminile, come bere<br />
o fumare in pubblico, oggi sono accettati e probabilmente rappresentano per le donne una qualche<br />
forma di emancipazione e manifestazione di adeguatezza ad un rinnovato ruolo femminile nella<br />
società. I dati ISTAT sul consumo di alcol nella popolazione italiana, del 2006, rilevano che<br />
all’aumentare del titolo di studio aumenta la tendenza a consumare alcol, e ciò avviene soprattutto<br />
per le donne: tra le meno istruite (con al massimo la licenza elementare) il 49% consuma alcol,<br />
mentre per le laureate la quota raggiunge il 70,9%. Tali differenze emergono anche a parità di età,<br />
ma sono più evidenti tra le donne di 25-44 anni (dal 46,1% al 72,2%).<br />
Il ruolo, i compiti e dunque anche la nuova immagine femminile dei nostri giorni, espone la donna<br />
all’alcol esattamente come l’uomo. Appare evidente come l’effetto di tali comportamenti si traduca,<br />
così come avviene nei maschi, in un incremento delle patologie alcolcorrelate, anche in strati<br />
sempre più ampi della popolazione femminile. Per l’alcol però, a qualunque livello di consumo<br />
alcolico, le donne mostrano un maggior rischio rispetto agli uomini, e l’entità del rischio varia in<br />
relazione alle differenti patologie. In particolare, si è visto che consumando quantità minori di alcol<br />
le donne vanno incontro a intossicazioni più gravi rispetto agli uomini, sviluppano patologie più<br />
severe in tempi più brevi (telescoping), dimostrano danni più rilevanti nei processi cognitivi e nella<br />
prestazione psicomotoria con un maggior rischio di rimanere vittime di incidenti e di abusi. I motivi<br />
di questa maggiore vulnerabilità sono legati a meccanismi, solo in parte chiariti, della fisiologia<br />
femminile che differisce da quella maschile per struttura fisica, corredo enzimatico ed ormonale.<br />
Purtroppo gli studi di genere sono a tutt’oggi non numerosi e ancora insufficienti a spiegare il danno<br />
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