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I Siciliani - Libera Informazione

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Nella loro avanzata gli Abete-Abbinante<br />

non hanno fatto i conti, però, con i<br />

“cattivi ragazzi” della cosiddetta “Vianella<br />

Grassi”, il complesso di case simile<br />

a un fortino che sorge in via Vanella<br />

Grassi, alle spalle di corso Secondigliano.<br />

Tra i vecchi boss di Scampia e i giovani<br />

armati di Secondigliano iniziano le<br />

prime frizioni. Un’escalation continua<br />

con episodi eclatanti come quando due<br />

giovani vengono salvati dalla polizia<br />

mentre sono stati sequestrati e legati<br />

all’interno di un’auto.<br />

L’offensiva di quelli della Vianella secondo<br />

gli inquirenti, inoltre, nasconderebbe<br />

la regia occulta del clan Di Lauro<br />

ridimensionato dalla prima faida eppure,<br />

a giudizio degli inquirenti, ancora pienamente<br />

operativo intorno alla leadership<br />

di Marco Di Lauro, 31 anni, latitante da<br />

quando ne aveva 24, figlio del padrino<br />

“Ciruzzo ' o milionario” che è detenuto<br />

dal 16 settembre del 2005.<br />

Il gruppo Vanella Grassi<br />

Il gruppo della Vanella Grassi, rileva la<br />

Procura negli atti dell’inchiesta che alla<br />

fine di luglio ha ricostruito le più recenti<br />

dinamiche criminali di Scampia, “appare<br />

il migliore alleato possibile del clan Di<br />

Lauro”, con l’obiettivo di richiamare alla<br />

base e ricompattare anche “transfughi dal<br />

cartello scissionista, ma già in passato affiliati<br />

al clan Di Lauro e comunque pronti<br />

a ridisegnare e rinegoziare gli assetti<br />

criminali del territorio”.<br />

Un’alleanza quasi naturale considerando<br />

anche i rapporti di alcuni personaggi<br />

di primo piano della Vanella Grassi con i<br />

Di Lauro, come Antonio Mennetta.<br />

Nel marzo del 2007, con il duplice<br />

omicidio Giuseppe Pica e Francesco Cardillo,<br />

all’epoca referenti sul territorio del<br />

clan Di Lauro, il gruppo della Vianella<br />

capeggiato da Salvatore Petriccione (coadiuvato<br />

dai nipoti Fabio Magnetti, Rosario<br />

Guarinio e Antonio Mennetta e da numerosi<br />

killer come Salvatore Frate), che<br />

durante la faida del 2004-2005 costituivano<br />

l’originario gruppo di fuoco di<br />

Marco Di Lauro, passa con gli scissionisti.<br />

La decisione non viene condivisa<br />

subito da Antonio Mennetta, che in<br />

quel periodo era detenuto.<br />

Durante il periodo di detenzione, comunque,<br />

Mennetta non interrompe i<br />

suoi rapporti con il gruppo di appartenenza,<br />

pur manifestando grandi perplessità<br />

per la scelta operata dallo zio e<br />

dagli altri affiliati di aderire al cartello<br />

scissionista.<br />

Il tessitore Marco Di Lauro<br />

Con la sua scarcerazione, nel dicembre<br />

del 2010, torna sul territorio un personaggio<br />

ritenuto dagli inquirenti di primo<br />

piano, in passato fortemente legato a<br />

Cosimo e Marco Di Lauro, che riprende<br />

il proprio ruolo all’interno del clan, soprattutto<br />

nel settore del mercato degli<br />

stupefacenti, con chiare aspirazioni<br />

espansionistiche, cercando di trarre vantaggio<br />

dalla situazione di indebolimento<br />

della cosca Amato-Pagano. Considerato<br />

questo scenario lo scontro con gli Abete-<br />

Abbinante e i loro alleati è conseguenziale<br />

anche perché quelli della Vianella<br />

possono contare su un commando di<br />

fuoco di giovanissimi pronti a tutto.<br />

Il punto di non ritorno<br />

L'episodio eclatante che dà vita alla<br />

terza faida, uno scontro che per la ferocia<br />

ricorda quello iniziato nel 2004, è proprio<br />

l’omicidio di Raffaele Stanchi, alias<br />

Lello ‘o bastone, contabile e gestore della<br />

Piazza di spaccio del Lotto P (le cosiddette<br />

case dei puffi), per conto degli<br />

Amato-Pagano. Questo agguato, eccellente,<br />

assesta un colpo al cuore del clan<br />

segnando il momento di maggiore contrapposizione<br />

nel cartello scissionista,<br />

ma allo stesso tempo determina l’allontanamento<br />

definitivo della compagine della<br />

Vianella Grassi, aprendo un terzo fronte.<br />

“Lello ’o bastone” viene ucciso in quanto<br />

non vuole pagare una partita di droga acquistata<br />

proprio da quelli della Vanella<br />

Grassi.<br />

I <strong>Siciliani</strong>giovani<br />

– pag. 23

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