I Siciliani - Libera Informazione
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www.isiciliani.it<br />
“Duecentotrenta<br />
gruppi operativi<br />
della 'ndrangheta<br />
in Germania”<br />
Secondo l'associazione “Le imprese<br />
italiane subiscono 1.300 reati al giorno,<br />
50 all’ora, un reato al minuto ed è sempre<br />
più difficile distinguere tra economia<br />
legale e non”. Il motivo “Le imprese (e<br />
non solo) sono attratte da capitali mafiosi<br />
e quindi possono diventare complici.<br />
Proprio grazie alla connivenza con il<br />
mondo politico e amministrativo e di<br />
professionisti compiacenti le mafie si<br />
sono insediate nel Centro e Nord Italia.<br />
Controllano la quasi totalità del mercato<br />
del gioco d’azzardo, anche lecito, dello<br />
smaltimento dei rifiuti, specialmente<br />
quelli tossici e nocivi, del ciclo delle costruzioni<br />
fino ad arrivare a nuovi settori”.<br />
Grazie alla liquidità di cui dispongono,<br />
senza il bisogno di accedere al regolare<br />
credito bancario (anche se non sono da<br />
escludere aiuti da banche “amiche” ndr),<br />
le mafie non risentono della crisi ed anzi<br />
la sfruttano aprendo nuove strade.<br />
Imprenditori tentati<br />
Non è improbabile che imprenditori<br />
onesti ma in difficoltà, a cui le banche<br />
hanno chiuso i rubinetti del credito, possano<br />
rivolgersi alla criminalità organizzata<br />
per sopravvivere, tanto che il racket<br />
dell’usura legato alle cosche, già oggi<br />
sufficientemente diffuso, potrebbe divenire<br />
la nuova fonte di liquidità per gli imprenditori.<br />
E ciò ovviamente distruggerebbe<br />
ancora di più la nostra economia.<br />
A rendere ancor più grave la situazione<br />
nel nostro Paese è poi il meccanismo di<br />
integrazione che si è avviato non solo tra<br />
le varie mafie (Cosa nostra, 'Ndrangheta<br />
e Camorra) ma anche con il sistema criminale<br />
della corruzione politica.<br />
“Con il sistema di corruzione così diffuso<br />
in tutto il Pese è stato introdotto un<br />
nuovo modo per convivere con la mafia<br />
– ha ricordato ancora una volta il procuratore<br />
aggiunto di Palermo Antonio Ingroia<br />
al Festival della Legalità - La battaglia<br />
in questo modo diventa più difficile<br />
perché si tratta di sconfiggere la corruzione<br />
che con la mafia è una faccia della<br />
stessa medaglia. Speriamo che il Parlamento<br />
nazionale riesca ad approvare subito<br />
la legge anticorruzione”.<br />
Un appello lanciato anche dal fondatore<br />
di <strong>Libera</strong> don Ciotti: “Nessuno sconto,<br />
nessuna mediazione è possibile nella lotta<br />
alla corruzione, così come nella lotta<br />
al riciclaggio e alle mafie. La convenzione<br />
di Strasburgo parla chiaro: la corruzione<br />
deve essere sradicata. Quindi il<br />
Ddl sulla corruzione in discussione al<br />
Parlamento non deve essere svuotato da<br />
mediazioni che ne mortificano i contenuti.<br />
Deve diventare il trampolino di lancio<br />
di una vera lotta alla corruzione che ogni<br />
anno si mangia ben più di quel 3% del<br />
Pil italiano, cioè di quei 60 miliardi di<br />
Euro denunciati dalla Corte dei Conti”.<br />
Anche il resto d'Europa non è immune<br />
alla presenza delle mafie. Spagna e Grecia<br />
sono divenuti i nuovi “Stati porta”<br />
per le rotte della cocaina in Europa tanto<br />
che la “capitale” della Catalogna, Barcellona,<br />
viene definita come “la nuova Marsiglia”.<br />
E' li che 'ndranghetisti, narcos<br />
colombiani e messicani si incontrano per<br />
quella che ormai è una joint-venture<br />
della cocaina con ricavi da capogiro<br />
(mille euro per ogni euro investito nel<br />
sistema produttivo ndr).<br />
Proprio la 'Ndrangheta, sostituendosi a<br />
Cosa nostra come broker internazionale<br />
dei traffici di droga, rappresenta uno dei<br />
massimi esempi di nuova “holding criminale”.<br />
Un'organizzazione talmente potente<br />
da gestire direttamente l’importazione<br />
della cocaina verso l’Europa , utilizzando<br />
rotte sempre più sicure che coinvolgono<br />
America, Africa ed Europa, grazie ai rapporti<br />
con le mafie di numerosi paesi. Non<br />
è un caso che la 'Ndrangheta sia inserita<br />
nella black list delle organizzazioni terroristiche<br />
dal governo degli Stati Uniti.<br />
Traffici internazionali di droga dimostrati,<br />
passando dal Sudamerica alla Grecia,<br />
anche da un'indagine dall'antimafia<br />
milanese nel 2011, che portò all'arresto<br />
di 11 persone, al sequestro di 117 chili di<br />
cocaina, 48 di hashish. Non solo. Secondo<br />
altri dati nel Paese ellenico, venendo a<br />
mancare i canali di prestito ufficiali a<br />
causa della crisi, sempre più persone ricorrono<br />
ai prestiti illegali, rivolgendosi<br />
agli strozzini. Un mercato nero di prestiti<br />
illegali che produrrebbe un giro d'affari<br />
di circa 5 miliardi di euro all'anno.<br />
Un'attività che pare sia quadruplicata<br />
dall'inizio della crisi nel 2009.<br />
Mafie italiane in Germania<br />
Non si può poi dimenticare la Germania.<br />
Sono passati poco più di cinque anni,<br />
da quando il 15 agosto 2007 a Duisburg ,<br />
sei persone vennero trovate assassinate<br />
davanti al ristorante “da Bruno”. Era<br />
l’ultimo atto della “faida di San Luca”,<br />
tra i clan di 'Ndrangheta Nirta-Strangio e<br />
Pelle Vottari, iniziata nel 1991.<br />
Le indagini di questi anni hanno dimostrato<br />
il radicamento delle organizzazioni<br />
criminali italiane nella Bundesrepublik.<br />
Nel 2009 il Bundeskriminalamt, la polizia<br />
criminale tedesca, ha dichiarato che<br />
esistevano in Germania 230 n’drine con<br />
1800 affiliati.<br />
Un dato importante, e indicativo di<br />
come lo Stato tedesco oggi sia divenuto<br />
punto nevralgico di contatto e di "intelligence"<br />
tra le varie mafie internazionali in<br />
Europa. Ad attirare i criminali più che la<br />
posizione centrale all'interno del continente<br />
Europeo sono le stesse leggi tedesche,<br />
troppo deboli e inefficaci e i metodi<br />
d'indagine limitati in materia di organizzazione<br />
criminale.<br />
Nella Repubblica Federale, come in<br />
tutti paesi Ue eccetto l’Italia, non è riconosciuto<br />
infatti il reato di associazione<br />
mafiosa né sono previste norme sul carcere<br />
duro per i mafiosi.<br />
I <strong>Siciliani</strong>giovani<br />
– pag. 43