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I Siciliani - Libera Informazione

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www.isiciliani.it<br />

“Diritti Ormai,<br />

dalla politica<br />

sono scomparsi”<br />

parecchi componenti avvelena i progetti<br />

e la volontà di agire.<br />

Vincenzo: Parecchi progetti finanziati<br />

dall’Unione Europea sono finalizzati a<br />

“togliere i ragazza dalla strada” occupandoli<br />

in attività pomeridiane con docenti.<br />

Indipendentemente dai risultati, o da<br />

come poi vengono effettivamente amministrati<br />

questi fondi; credo che ciò sia indicativo:<br />

il fatto che gran parte della gioventù<br />

trascorra le proprie ore, per la strada,<br />

aumenta il rischio di essere assoldati<br />

negli eserciti della criminalità organizzata;<br />

o comunque il rischio di seguire un<br />

percorso delinquenziale.<br />

Nella mia città con gli anni quegli spazi<br />

di incontro e dialogo (che possono anche<br />

essere il cinema, il teatro, il partito)<br />

vanno sempre diminuendo, lasciando la<br />

gioventù abbandonata a se stessa, offrendo<br />

spesso alternative che alla lunga non<br />

sempre hanno effetti positivi: per esempio<br />

i vari centri-scommessa, che negli ultimi<br />

anni sono spuntati come funghi.<br />

Centri-scommessa come funghi<br />

Giuseppe: Palermo è una città molto<br />

grande e sicuramente gli spazi dove incontrarsi<br />

non mancano, tranne in qualche<br />

quartiere periferico dove si fa fatica anche<br />

a trovare un’aiuola.<br />

Senza voler generalizzare, nella maggioranza<br />

dei casi a far la differenza però è la<br />

modalità di aggregazione.<br />

Noto sempre di più che il modo di stare<br />

insieme, senza distinzione di quartiere,<br />

dal più popolare a quello più residenziale,<br />

delle volte sia mosso più dalla paura<br />

di essere rifiutato dal gruppo che dalla<br />

voglia di farne parte. Bisogna ritornare<br />

negli oratori, negli spazi comuni, nelle<br />

strade e far vedere uno spirito di aggregazione<br />

differente. Partire da questo per<br />

sensibilizzare i ragazzi al rispetto delle<br />

regole, dell'altro, alla bellezza dello stare<br />

insieme consapevoli che non si tratta<br />

solo di ragazzi, ma anche di cittadini.<br />

Che idea ti sei fatto della situazione<br />

politica del tuo paese Sono necessari<br />

dei cambiamenti<br />

Giovanni: Ripeto: sono anni che abbiamo<br />

lo stesso sindaco, che uno stinco di<br />

santo non è, ma che possiede un alto<br />

consenso popolare grazie alla propria<br />

professione (medico generale). Siamo<br />

nell'Immobilità più nera. Ovvio che servono<br />

dei cambiamenti, ma dovrebbero<br />

essere mentali e supportati da un'esperienza<br />

traumatica.<br />

Vincenzo: Sciascia una volta disse che<br />

la Sicilia poteva essere considerata come<br />

una sorta di microcosmo del paese Italia.<br />

Potrei dire lo stesso: le contraddizioni, i<br />

ritardi di Napoli e provincia sono una<br />

metafora (accentuata) dei problemi italiani.<br />

C’è scarsa partecipazione sociale alla<br />

vita pubblica. Questo ovviamente vale<br />

anche a livello nazionale, dove privilegi<br />

e interessi personali dettano l’agenda dei<br />

vari governi che si alternano. Credo che<br />

l’errore fondamentale di un certo modo<br />

di far politica, sia stato quello di pensare<br />

che alcuni problemi, anche nelle nostre<br />

realtà meridionali, potessero essere risolte<br />

con la violenza; imponendo dall’alto<br />

con forza quei (presunti) diritti.<br />

Non si risolvono problemi con l’esercito,<br />

quando quello stesso governo è legato<br />

talvolta a doppio filo con chi ha generato<br />

questi problemi. Bisognerebbe creare<br />

quella dimensione sociale di partecipazione<br />

dal basso, riuscire a garantire quei<br />

diritti che sono ormai scomparsi<br />

dall’agenda politica (si parla ancora di<br />

una questione meridionale).<br />

Ecco, sì i cambiamenti sono necessari:<br />

ma qui e adesso. Non cambiamenti individuali:<br />

io sogno che si riesca finalmente<br />

a trovare un senso collettivo di trasformazione<br />

proprio nelle zone degradate, e<br />

abbandonate dallo Stato.<br />

Uscire da dietro il monitor<br />

Giuseppe: Palermo ha innumerevoli<br />

problemi, veniamo da una amministrazione<br />

oggettivamente fallimentare che ha<br />

fatto scendere la qualità della vita ai gradini<br />

più bassi di sopportazione. E' difficile<br />

vivere in una città che offre praticamente<br />

nulla, pochi servizi e poche opportunità;<br />

una città che per molto tempo ha<br />

visto tristemente l'interesse del singolo<br />

prevalere su quello della collettività.<br />

Credo però che per poter cambiare le<br />

cose sia necessario sporcarsi le mani, non<br />

si può sognare il cambiamento da dietro<br />

un monitor o stando fermi. Tocca sbracciarsi<br />

e darsi da fare a tutti i livelli, dal<br />

politico al cittadino, ognuno deve fare il<br />

proprio dovere fino in fondo assumendosi<br />

le proprie responsabilità. Non è necessario<br />

fare cose straordinarie, basta<br />

l'impegno profondo nel proprio campo di<br />

competenza.<br />

I <strong>Siciliani</strong>giovani<br />

– pag. 77

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