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I Siciliani - Libera Informazione

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www.isiciliani.it<br />

Saccheggio della Biblioteca dei Girolamini<br />

Libri a Dell'Utri<br />

si stringe il cerchio<br />

Da Firenze spuntano<br />

nuove intercettazioni<br />

di Arnaldo Capezzuto<br />

www.ladomenicasettimanale.it<br />

Si allarga lo scandalo dei libri antichi<br />

trafugati dalla biblioteca di Girolamini<br />

a Napoli. Dalla Procura di Firenze<br />

giungono una serie di intercettazioni<br />

telefoniche dove emergono contatti<br />

tra De Caro e Dell'Utri. I due si telefonano<br />

di continuo e parlano principalmente<br />

di affari e testi antichi. L'inchiesta<br />

continua...<br />

“Dottore le ho trovato il 'De rebus gestis'<br />

di Carafa che è uno dei più rari” dice<br />

Massimo De Caro, direttore della Biblioteca<br />

dei Girolamini di Napoli, parlando<br />

con il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri<br />

che gli risponde “Del Carafa, si, non ce<br />

lo abbiamo”. La telefonata è intercettata<br />

il 22 febbraio scorso dalla procura di Firenze<br />

in un altro filone d'indagine.<br />

Libri antichi trafugati<br />

De Caro agli arresti dal 23 maggio per<br />

lo scandalo dei libri antichi trafugati dalla<br />

Biblioteca dei Girolamini interrogato<br />

dai pm ha confermato di aver consegnato<br />

a Dell'Utri, appassionato bibliofilo, tre<br />

testi di Girolamini. Per non mettere nei<br />

guai il senatore del Pdl De Caro però ai<br />

magistrati sottolinea che “Escludo categoricamente<br />

che il parlamentare fosse a<br />

conoscenza della loro provenienza illecita.<br />

Il 'De rebus gestis' l'ho dato personalmente<br />

a Dell'Utri. E' stato un regalo, un<br />

gesto d'affetto”. Secondo De Caro in un<br />

solo caso il parlamentare avrebbe saputo<br />

della provenienza di un testo dalla Biblioteca<br />

dei Girolamini e riguarda la rilegatura<br />

Carnevari. Ma De Caro sostiene<br />

che il libro fu consegnato al fondatore di<br />

Forza Italia e del Pdl solo per “far<br />

verificare da un esperto di fiducia<br />

l'originalità della rilegatura”. I magistrati<br />

non sembrano credere ai racconti dell'ex<br />

Amicizia di interessi<br />

A NAPOLI OLTRE ALLE DOSI<br />

SI SPACCIANO LIBRI RARI<br />

De Caro, l'esecutore<br />

A Napoli oltre alla droga adesso si<br />

spacciano testi rari. All'appello mancano<br />

precisamente duemila e duecento<br />

volumi molti dati all'estero: Germania,<br />

Spagna, Usa, Australia presso case<br />

d'asta o collezioni private. Marino<br />

Massimo De Caro, direttore della<br />

biblioteca dei Girolamini- in carcere dal<br />

23 maggio - è considerato uomo di<br />

Dell'Utri. La sponda del senatore gli ha<br />

consentito – attraverso l'intercessione<br />

anche dell'ex capogabinetto del Mibac<br />

Salvo Nastasi – ad esempio di diventare<br />

consulente prima del ministro Galan e<br />

poi del tecnico Ornaghi e tanto altro.<br />

Tra le mani dell'amico dell'ex premier<br />

Silvio Berlusconi è spuntata<br />

“stranamente” una rara edizione di un<br />

libro di Gian Battista Vico made in<br />

Naples. Ma ci sono altri punti di contatto<br />

tra De Caro e Dell'Utri entrambi sono<br />

indagati dalla Procura di Firenze per<br />

corruzione. “Sfruttando il suo ruolo<br />

istituzionale - si legge negli atti - il senatore<br />

avrebbe favorito alcuni<br />

imprenditori del settore energetico<br />

ricevendo da tali soggetti - per il tramite<br />

di De Caro - somme consistenti di<br />

denaro apparentemente giustificate<br />

dall'acquisto di un documento antico”.<br />

direttore della Biblioteca e hanno calato i<br />

loro assi: un'altra conversazione. E' del<br />

29 marzo. “Massimo fai il prezzo” dice<br />

Dell'Utri. E De Caro: “La prossima<br />

settimana sono solo nel convento, tutto il<br />

convento per me. Se vuole dottore...da<br />

solo...sono solo, ho le chiavi perché i<br />

padri vanno via”.<br />

La domanda sorge spontanea ma perché<br />

invitare Dell'Utri senza la presenza<br />

di altre persone Il mistero resta. Dubbi e<br />

perplessità che sono rimaste tali anche<br />

dopo l'interrogatorio dello stesso senatore<br />

Marcello Dell'Utri che in gran segreto<br />

ascoltato dai magistrati della Procura di<br />

Napoli (Michele Fini, Antonella Serio<br />

coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni<br />

Melillo) ha fatto scena muta ed è<br />

andato via. Le indagini proseguono.<br />

Nel mirino degli investigatori<br />

Dell'Utri, condannato per mafia e<br />

sott'inchiesta dalle procure di mezza Italia<br />

è nel mirino degli investigatori. La<br />

sua passione senza freno per i testi rari e<br />

preziosi è sospetta. Forse è un bibiofilo<br />

per necessità.<br />

Un mercato quello dei testi antichi che<br />

si può trasformare in una buona copertura<br />

per chi vuole imbastire operazioni e<br />

movimenti finanziari.<br />

Questa dei libri è una strana storia,<br />

l'ennesima quando c'è di mezzo<br />

Dell'Utri, il grande burattinaio. Silvio<br />

Berlusconi in cui compare come vittima<br />

di una ipotetica estorsione operata dallo<br />

stesso Dell'Utri alla domanda del procuratore<br />

aggiunto di Palermo Antonio Ingroia<br />

di perché ha versato in dodici anni<br />

la somma di 40 milioni di euro al senatore,<br />

l'ex premier ha affermato: “Marcello è<br />

un mio amico e un collaboratore prezioso<br />

ho dato quei soldi perché lui ha solo due<br />

filoni di spesa: famiglia e libri antichi”.<br />

I <strong>Siciliani</strong>giovani<br />

– pag. 25

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