I Siciliani - Libera Informazione
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“Un vecchio titolo<br />
di giornale”<br />
www.isiciliani.it<br />
E chi solleva dei dubbi Si pensi al<br />
giornalista che sospettò dei legami tra un<br />
imprenditore greco, un certo Mephalopoulos,<br />
venuto a spendere grana a Siracusa,<br />
e il regime dei Colonnelli: finì ammazzato<br />
e la sua città si distrasse dalla<br />
sua scomoda memoria.<br />
Nella città imperiale di Roma, cambiammo<br />
treno. Da lì fu tutto svelto. Le<br />
mie speranze di arrivare in tempo, si fecero,<br />
però, tenui. La piana, un po’ imbronciata,<br />
ci scorreva accanto, attraverso i finestroni.<br />
Cielo grigio.<br />
Nonostante la fama dei treni nordici,<br />
non recuperammo. Fummo a Milano che<br />
tutto era già finito. Non ci restò, allora,<br />
che dirigerci verso il coordinamento UdS.<br />
A Rogheredo, in stazione, aspettavamo un<br />
treno, quando ci accorgemmo che, intorno<br />
a noi, altri ragazzi aspettavano il mezzo<br />
con la stessa aria da naufraghi.<br />
Col naso rotto dai nazisti<br />
C’erano un diciassettenne genovese<br />
biondo, una ragazzina vestita da scout, accompagnata<br />
da un fidanzato alto e barbuto.<br />
Non fu difficile riconoscersi e parlarsi.<br />
Difficile fu, invece, mandar giù il boccone<br />
amaro delle cose che dicevano i compagni:<br />
come se un impero crollasse in mano<br />
ai barbari. A Padova un adolescente con il<br />
naso rotto dai nazisti, a Genova la scomparsa<br />
progressiva del sindacato, a Ragusa<br />
la cronica difficoltà di ricambio con nuove<br />
leve e, su tutto, l’aria di divisione e<br />
conflitto tra gruppi di tutta la penisola.<br />
Arrivati a destinazione, in un paesino<br />
della Pianura Padana, trovammo ragazzi<br />
da tutta Italia che stavano già discutendo,<br />
divisi in gruppi di lavoro. Molti erano i<br />
generali, i capi e vicecapi di questo esercito,<br />
che si rivelava, in realtà, friabile. C’era<br />
chi contestava la Cgil, chi temeva gli autonomi;<br />
tutti volevano “incidere su determinate<br />
tematiche che stanno a monte”.<br />
Fumanti sigarette a margine delle riunioni,<br />
mentre qualcuno rischiava di innamorarsi.<br />
Esclusi i capi, nessuno superava i<br />
vent’anni. In serata fu allestita una mensa<br />
dagli scout locali, che, con cortesia e disciplina,<br />
ci servirono della buona pasta rimestata<br />
in un pentolone.<br />
«Vegetariano» chiese la ragazzetta con<br />
il mestolo in mano. No, grazie. Qua e là, i<br />
meridionali imbastivano cori e altre goliardate.<br />
Mentre affondavo la forchetta,<br />
entrò uno scout con un’icona dall’aspetto<br />
familiare, in bianco e nero.<br />
“Era di Ragusa”, dissi<br />
Era la foto di Giovanni Spampinato, un<br />
giornalista di Ragusa, ucciso tanti anni fa<br />
per aver fatto bene il suo lavoro. «Era di<br />
Ragusa» dissi al ragazzo, che, dopo avermi<br />
spiegato di come il suo gruppo lo aveva<br />
“adottato” per la manifestazione, accolse<br />
con nordico e partecipe distacco il<br />
mio goffo orgoglio.<br />
Nel tempo lontano - ma non troppo -, in<br />
cui Ragusa viveva una quotidiana violenza<br />
politica, connessa al crimine, Giovanni<br />
Spampinato era un ragazzo di 26 anni,<br />
uno studente, un giornalista, di Sinistra.<br />
Le avrebbe capito bene, le nostre angosce.<br />
All'amica Angela Fais scriveva così:<br />
“Come vedi va tutto bene. Con Giacomo<br />
si lavora alla perfezione, certo resta<br />
sempre il problema economico, il lavoro<br />
mi assorbe molto e rende poco. Ieri Nino<br />
G. mi ha accennato alla possibilità di una<br />
mia utilizzazione a Catania, sempre come<br />
collaboratore. Dovremmo parlarne con<br />
più precisione. Certo che, in un modo o<br />
nell'altro, debbo trovare una sistemazione<br />
che mi consenta un minimo di indipendenza<br />
economica. E questo, stando a Ragusa,<br />
non credo sia possibile. Tra l'altro,<br />
ho la ragazza che studia a Roma, e il fatto<br />
di vederci solo nelle feste crea problemi.<br />
Comunque, non so proprio cosa farò”.<br />
* * *<br />
E noi che oggi non ci troviamo in condizioni<br />
diverse, ci permettiamo di pensare<br />
che è come se avessero fatto violenza<br />
pure a noi.<br />
I <strong>Siciliani</strong>giovani<br />
– pag. 48