che e<strong>gli</strong> aveva a suo tempo avversato, non <strong>gli</strong> era poi parsa tantoilliberale.Qualche anno dopo Croce, scrivendo, volle vedere nella<strong>Costituzione</strong> <strong>della</strong> Repubblica una mancanza di coerenza e diarmonia, e «un reciproco concedere <strong>per</strong> ottenere» 2 . Ma credo chequesto giudizio provenisse in lui non da una considerazione obiettivadelle singole disposizioni e dell’impianto complessivo, ma dauna certa mancata contestualizzazione storica del nostro Patto.E<strong>gli</strong> risentiva ancora <strong>della</strong> sua visione politica prefascista, liberalmoderata,che male si poteva adattare con la realtà maturata inItalia durante e dopo la guerra, cioè la realtà dei grandi movimentidi massa, a loro volta inevitabile conseguenza, fra l’altro, delconflitto mondiale appena terminato.1. In precedenti discorsi sulla nostra <strong>Costituzione</strong> del ’48, hocercato di dimostrare ampiamente come dall’evento guerra, veramenteil piú immane <strong>della</strong> storia dell’umanità – <strong>per</strong> numero di vittime(oltre 55 milioni, di fronte ai 9 milioni e mezzo <strong>della</strong> PrimaGuerra Mondiale), <strong>per</strong> estensione geografica, <strong>per</strong> globalità ideologica,<strong>per</strong> vastità di distruzioni, e <strong>per</strong> conseguenze in ogni ordine<strong>della</strong> vita economica, sociale, e <strong>per</strong>sino religiosa – dall’evento guerra,dico, fosse venuta una disposizione di animo alla fine piú profondaed equa, che, al di là delle frange estremistiche e delle singoledivergenti od opposte ideologie, predisponeva <strong>gli</strong> animi ditutti all’accordo su un testo che racco<strong>gli</strong>esse il piú vasto consensopossibile (di fatto approvato con una maggioranza del 90% deimembri dell’Assemblea costituente).Cioè, questo Patto non è stato un qualunque compromesso oun semplice effimero espediente, ma il risultato di una sinergiacostruttiva (al di là dei contrasti politici, anche molto aspri e2B. CROCE, Scritti e discorsi politici, II, p. 367.20
talvolta <strong>per</strong>sino cruenti) che l’ottica mondiale <strong>della</strong> necessariaricostruzione imponeva, malgrado tutto, ai Costituenti. Questipotevano essere, sí, suscettibili a tutte le tentazioni banalmentecompromissorie, ma erano anche piú profondamente e intimamentenecessitati, tanto dalla lezione del recente tragico passato,quanto dall’urgenza e dall’imponenza dei compiti dell’immediatofuturo, a cercare un accordo piú stabile, al di là delleloro immediate preferenze: accordo di validità universale, oltreil nostro ambito nazionale, e quindi ancorato a princípi generalidi umanità e di civiltà piú vastamente ammessi, capaci inqualche modo di interpretare il comune sentire umano dopo lagrande catastrofe <strong>della</strong> guerra (tant’è vero che la prima parte<strong>della</strong> nostra <strong>Costituzione</strong> enuncia princípi e garanzie sui dirittie le libertà fondamentali <strong>della</strong> <strong>per</strong>sona umana, che possonostare alla pari dei piú maturi enunciati al riguardo elaboratinelle sedi internazionali, con le successive dichiarazioni suidiritti umani).Per queste ragioni la nostra <strong>Costituzione</strong>, malgrado tutte le sueim<strong>per</strong>fezioni, poté elevarsi alla dignità di un vero Patto nazionale,in cui sono confluite le tre grandi tradizioni politiche del nostroPaese: quella liberale, quella cattolica e quella social-comunista.2. Come ho già fatto in precedenti discorsi, cosí vo<strong>gli</strong>o ripetereora, qui, parlando a un convegno meridionale, quello che ho giàdetto due settimane fa, in una lezione accademica all’Università diParma: cioè vo<strong>gli</strong>o avanzare qualche riserva su una connessionetroppo stretta, o comunque parziale, che si suole stabilire – specialmenteda varie parti politiche, e talvolta in sensi opposti – tra<strong>Costituzione</strong> e Resistenza armata del Nord.Una certa connessione reale è evidente: sia <strong>per</strong> il <strong>per</strong>sonale politicoche compose l’Assemblea costituente, spesso provenienteappunto dai movimenti resistenziali, sia sotto l’aspetto delle ideo-21
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