tutti dobbiamo promuovere, con ogni mezzo a noi possibile, unorientamento conforme e urgente dell’opinione pubblica.È già il caso, hic et nunc, di una prima emergenza costituzionale.E poi si dovrebbe aggiungere, a mio parere, una garanzia parimentirafforzata <strong>per</strong> l’elezione dei membri del Consi<strong>gli</strong>o Su<strong>per</strong>iore<strong>della</strong> Magistratura.8. Altro caso di urgenza resta sempre la disciplina dell’Antitrust,in generale, e piú specificamente nel caso <strong>della</strong> disciplinadei mezzi di informazione.A quest’ultimo riguardo, si può sostanzialmente dire che sinoranulla sia stato fatto di quello che sarebbe stato necessario fare sin daprima <strong>della</strong> campagna elettorale politica dell’anno scorso; e <strong>per</strong> dipiú, che molto in senso contrario è stato fatto dal governo del Polo,con l’effettivo pratico smantellamento e asservimento <strong>della</strong> RAI.Siamo <strong>per</strong> ora ridotti, di fatto, a una condizione non di duopolio,ma di monopolio. Mi pare doveroso ricordare anche qui quelche ho ricordato altrove, cioè quel che ha detto, esattamente quarantaanni fa, un autentico liberale, come Einaudi:Il primo canone è che il male sociale ha le sue origini nel monopolio; e che lalotta contro le ingiustizie e le disegua<strong>gli</strong>anze sociali ha nome di lotta contro ilmonopolio. Il monopolio sta alla radice delle sopraffazioni dei forti contro ideboli 9 .Tutti <strong>gli</strong> strumenti sinora escogitati si sono rivelati non soloinsufficienti, ma addirittura velleitari. Lo stesso Decreto-legge, cheha funzionato ne<strong>gli</strong> ultimi trenta giorni <strong>della</strong> piú recente campagnaelettorale, sarà, ora, dopo la sentenza <strong>della</strong> Corte costituzionale del10 maggio, in gran parte ino<strong>per</strong>ante: i rimedi immediati sembranomolto difficili.9L. EINAUDI, Il buon governo, Laterza, Bari 1955, p. 119.30
Si evidenzia sempre piú la necessità di una disciplina organica eradicale <strong>della</strong> materia, con il divieto di assegnare ad un privato laconcessione di piú di una rete.E <strong>per</strong>ciò appare ancora piú indispensabile dare, <strong>per</strong> il momento,una risposta positiva ai referendum abrogativi in materia dilegge Mammí.Ma, posto anche questo esito positivo, che vivamente auspichiamo,resterà sempre da pensare a una integrazione omogeneadell’art. 21 <strong>della</strong> <strong>Costituzione</strong>: integrazione omogenea ai princípidi libertà dello stesso articolo, ma a sua volta intesa a tutelare,come è stato sinora, non solo i soggetti attivi di una manifestazionedi pensiero, ma anche a garantire la possibilità concreta di libertàe di scelta dei soggetti passivi, specialmente quanto all’influssodi mezzi di comunicazione, cosí potenti e sistematicamente suggestivicome <strong>gli</strong> attuali, non prevedibili alla data <strong>della</strong> <strong>Costituzione</strong>.9. Altro argomento è quello <strong>della</strong> forma di Stato e del relativogrado di autonomia de<strong>gli</strong> enti inclusi, territoriali e non territoriali(cioè associazioni di ogni tipo).Abbiamo già sentito al riguardo, almeno <strong>per</strong> l’aspetto delleautonomie territoriali, la relazione del professor Balboni.In sostanza, mi pare che un’opinione, ora abbastanza diffusa eragionevole, si muova verso un federalismo moderato, sul modellodel Grundgesetz tedesco.Rispetto al nostro ordinamento attuale, urge anzitutto la pienaattuazione delle norme vigenti, ancora non pienamente applicate;e inoltre si possono auspicare riforme incisive e avanzate, al riguardo,purché si osservino alcune condizioni ben precise.a) Anzitutto il rispetto di tempi necessariamente un po’ lenti(almeno qualche anno, come auspicano <strong>gli</strong> studi <strong>della</strong> FondazioneAgnelli, purché ci sia un rapido e sollecito inizio); e sempre l’osservanzarigorosamente leale delle procedure <strong>per</strong> la consultazione31
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