ghi distrutti, e fossero alleviate le imposte straordinarie gravantisulla Santa Anastasis, cioè il Sepolcro del Signore.Particolare non insignificante, Saba rifiutò sempre, <strong>per</strong> sé e <strong>per</strong>il suo monastero, qualunque favore o donazione im<strong>per</strong>iale 2 .Orbene, mi pare che la situazione generale del nostro Paeserenda necessario ed opportuno anche <strong>per</strong> me, naturalmente proporzionefatta, ispirarmi a simili grandi esempi.2. Comincerò con una questione preliminare, che potrebbesembrare anche solo nominale, ma che, a mio avviso, è di grandeimportanza <strong>per</strong> un sano orientamento nel complesso dei problemiche oggi si sono affrontati.Credo che <strong>per</strong> ora non si possa e non si debba, in nessun modo,parlare di «Seconda Repubblica».Direi piuttosto che questo termine, <strong>per</strong> ora, debba essere totalmentebandito: in quanto nato da un’avventata su<strong>per</strong>ficialità giornalisticae supinamente ricevuto da una vasta parte dell’opinionepubblica, già profondamente disorientata e ulteriormente, proprioda questa locuzione, tratta in una serie inestricabile di inganni.Di «Seconda Repubblica», sino ad ora, non c’è:– né il fondamento storico, in nessun evento intervenuto nellaglobalità <strong>della</strong> compagine del nostro Paese: che, comunque, possaesser preso a punto di partenza di un’effettiva interruzione <strong>della</strong>continuità storica;– né il fondamento giuridico, in una volontà precettiva cheabbia anche solo iniziato un’elaborazione nuova del patto fondamentale<strong>della</strong> nostra convivenza: non può esserlo di certo il solopassaggio, e anche questo molto incompleto, dal sistema elettora-2CIRILLO DI SCITOPOLI, Storie monastiche del deserto di Gerusalemme, Pra<strong>gli</strong>a 1990, pp.259-267 e pp. 294-300; cfr. anche ivi (p. 78 ss.) l’introduzione di L. Perrone sui rapporti trail monachesimo palestinese e la polis.42
le su base proporzionale al sistema maggioritario. La semplicesostituzione di una legge elettorale a un’altra non può importarealcuna discontinuità di rilievo costituzionale; al massimo ha o<strong>per</strong>ato– concorrendo altri fattori (Mani Pulite) – soltanto un mutamento,e anche questo piú apparente che sostanziale, del <strong>per</strong>sonalepolitico;– né vero fondamento politico: si è tanto parlato <strong>della</strong> fine <strong>della</strong>cosiddetta partitocrazia, <strong>per</strong> ritrovarci – come hanno dimostratoad evidenza tutti questi mesi e ancor piú queste ultime settimane– di fronte a<strong>gli</strong> stessi abusi aggravati (in particolare l’occupazionedei poteri pubblici e delle istituzioni), a<strong>gli</strong> stessi schemi o<strong>per</strong>ativi(lottizzazioni), alle stesse procedure (convocazioni e negoziazionidi vertici; sottodivisioni di gruppi e nuove formazioni di correnti)dei vecchi partiti. E piú precisamente non ad o<strong>per</strong>a di partiti nuovie rispondenti a una nuova visione organica <strong>della</strong> cosa politica, ma1) o di partiti che non erano e non sono neppure tali, cioè realtàorganiche e formate ad un comune sentire maturo, ma ancorasono soltanto accostamenti improvvisati di <strong>per</strong>sone e di interessi;2) o di partiti che, pur essendo tali, non appaiono <strong>per</strong> nullanuovi, ma sono visti piuttosto ancora come ispirati a residui dí vecchieideologie o culture, e governati in gran parte dai vecchi apparati.Infine la locuzione di «Seconda Repubblica» non corrisponde auna qualsiasi coscienza es<strong>per</strong>ienziale nell’animo <strong>della</strong> maggiorparte del nostro popolo, che nella quotidianità <strong>della</strong> vita, invece,non es<strong>per</strong>imenta ancora <strong>per</strong> nulla la novità che dovrebbe avanzare,ma solo es<strong>per</strong>imenta il vecchio che tarda a morire.Quindi, a ben riflettere, tale locuzione va, <strong>per</strong> ora, decisamenterimossa, <strong>per</strong>ché essa è una formula inesatta ed impropria, che puòsolo veicolare veri e propri errori storici, giuridici, politici, etici:cioè trama ed insinua nelle menti, che supinamente l’accettano,una falsa cultura decadente e disgregante.43
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