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SpotArt<br />
La Grande Guerra<br />
vista da Italico Brass<br />
GORIZIA–Visitabile fino al 15 febbraio, a Palazzo Attems<br />
Petzenstein, la mostra La Grande Guerra vista da Italico Brass,<br />
promossa a Gorizia dai Musei Provinciali con la Provincia, già<br />
presentata nelle scorse settimane a Udine. In esposizione il pubblico<br />
potrà ammirare una cinquantina circa di opere, realizzate<br />
da Brass fra il 1911 ed il 1922, con alcuni preziosi omaggi<br />
pittorici alla città di Venezia, dove l’artista si spense nel 1843. Alla<br />
prima Guerra mondiale Italico Brass partecipò appunto come<br />
pittore di guerra, facendo schizzi e studi al fronte su incarico del<br />
Comando Supremo e della Regia Marina. Nel 1917 pubblicò le<br />
sue opere più significative, frutto di quei due anni di lavoro, in<br />
una pubblicazione intitolata Sulle Orme di San Marco. Nel 1918<br />
partecipò anche a Milano ad una mostra alla Galleria Pesaro<br />
Polvere da sparo<br />
Le opere di Guido Coletti<br />
intitolata Arte di<br />
guerra marinara ed<br />
organizzata dall’Ufficio<br />
Speciale della<br />
Marina, assieme<br />
ad Anselmo Bucci,<br />
Aldo Carpi, Lulo de Blaas, Cipriano Oppo e Donato Frisia. Il<br />
percorso della mostra ospiterà anche opere degli artisti Achille<br />
Beltrame, Giuseppe Montanari, Giulio Aristide Sartorio.<br />
Info: 0481547541,<br />
musei@provincia.gorizia.it<br />
How much time do you have?<br />
La personale di Beatrice Crastini<br />
La galleria Factory-Art contemporanea<br />
presenta, dal 19 febbraio al 28<br />
marzo, il progetto How much time do<br />
you have? dell’artista triestina Beatrice<br />
Crastini. Il lavoro di Crastini nasce dalla<br />
necessità di denunciare l’enorme quantità<br />
di tempo che passivamente si subisce in<br />
attesa: al telefono, guardando la TV, in<br />
Visitabile dall’8 febbraio all’1 marzo la personale di Guido<br />
Coletti, Polvere da sparo, a Palazzo Cecchini di Cordovado<br />
(PN). Le opere dell’artista sono tutte composte con la polvere da<br />
sparo, un materiale “negativo” per<br />
accendere stupore e interrogazione.<br />
È infatti inevitabile correre con l’immaginazione<br />
al male e al danno che<br />
può fare quella materia destinandola<br />
ad altri scopi. Ma con Coletti ad<br />
esplodere sono i colori, le forme, e<br />
ad essere colpiti (senza alcuna ferita)<br />
sono lo sguardo e l’immaginazione:<br />
un rovesciamento totale della<br />
materia e degli scopi. Così “l’alchimista<br />
Coletti” ci propone un altro<br />
linguaggio, un gioco finito, dato<br />
coda all’ufficio postale,<br />
in banca, alla cassa del<br />
supermercato. Così, per<br />
questo specifico progetto,<br />
l’artista ha rappresentato<br />
delle vecchie sedie come<br />
identificazione della vita<br />
stessa e le ha usate come<br />
unico soggetto/protagonista<br />
nel realizzare delle<br />
sequenze fotografiche nell’arco del tempo<br />
di una giornata. Nasce così il lavoro<br />
fotografico “24 ore” (2008) dove ossessivamente<br />
lo stesso soggetto è stato scolpito<br />
dalla luce per una sequenza di 48 pose<br />
intervallate una dall’altra di 30 minuti,<br />
così che il soggetto stesso perde la sua<br />
identità a discapito del contesto in quanto<br />
è il passaggio della luce nell’arco del tempo<br />
che cattura l’attenzione.<br />
Sempre lavorando su sequenze<br />
fotografiche ha realizzato piccoli video<br />
accompagnati da musiche da lei composte<br />
basate su suoni ipnotici e ripetitivi.<br />
“Burned Life” (2008) è un arrangiamento<br />
in bianco e nero dove lo stesso<br />
soggetto vive il passaggio notte/giorno<br />
nel sempre eterno gioco di sequenzialità.<br />
“Ping Pong Life” (2008) propone invece<br />
piccoli asincroni passaggi di sequenze del<br />
fondamentale computer game dall’omonimo<br />
nome.<br />
Info: www.factory-art.com<br />
che il gioco “infinito” è sempre sotto i nostri occhi in ogni dove.<br />
Oltre al concetto c’è il risultato sorprendente. Davanti ai quadri<br />
di Coletti possiamo stare sereni, le ferite fatte sono solo sulla tela<br />
pittorica. Coletti poeta errante è alla<br />
ricerca di anime altre che comprendano<br />
e facciano proprio il suo segnale,<br />
poiché stavolta il fine è una innocua<br />
meraviglia. Davanti ai suoi lavori si<br />
può guardare con serenità esattamente<br />
all’opposto del reale, la fantasia fa<br />
capire e quello che viene fatto acquista<br />
linfa.<br />
Info: 0434690265