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16 Schermi<br />
<strong>NTWK</strong> febbraio 2009<br />
Alpi Giulie Cinema<br />
tra Natura e avventura<br />
Riprende la seconda parte della rassegna<br />
Alpi Giulie Cinema - svoltasi nella<br />
sua prima parte a Gorizia - curata dall’Associazione<br />
Monte Analogo di Trieste, in<br />
programma dal 12 al 26 febbraio al Teatro<br />
Miela. Il primo importante appuntamento<br />
è dedicato alla speleologia, nobile<br />
e dura disciplina, ingiustamente trascurata<br />
nel circuito del grande cinema di montagna.<br />
In collaborazione con la Commissione<br />
Grotte Eugenio Boegan della Società<br />
Alpina delle Giulie, la manifestazione<br />
presenta ben quattro<br />
film, distribuiti<br />
tra due proiezioni<br />
nel pomeriggiosera,<br />
con splendide<br />
e avventurose immagini<br />
provenienti<br />
da Scandinavia,<br />
Caucaso, Velebit e<br />
Marguareis; ospite<br />
d’eccezione lo speleologo,<br />
giornalista<br />
e scrittore Andrea<br />
Gobetti.<br />
Gli ottomila di Himalaya e Karacorum<br />
sono in seguito gli immensi scenari dei<br />
drammi d’alta quota narrati in altri cortometraggi,<br />
ad opera di registi tedeschi e<br />
australiani, della seconda serata della rassegna,<br />
ospitata al Teatro Miela di Trieste.<br />
Per la prima volta l’appuntamento di<br />
quest’anno presenta, come nell’edizione<br />
goriziana, il programma pomeridiano<br />
differenziato, ospitando due grandi film<br />
in tema Natura/Ambiente: uno struggente<br />
documentario<br />
sulla convivenza<br />
tra ricercatori<br />
e orsi Grizzly,<br />
nella penisola<br />
di Kamchatka<br />
e un<br />
contributo sul<br />
dramma dello<br />
scioglimento<br />
dei ghiacci e<br />
l’inquinamento<br />
planetario da<br />
Cronaca di un successo<br />
I protagonisti del Trieste Film Festival<br />
Si è conclusa il 22 gennaio scorso la<br />
20ma edizione del Trieste Film Festival.<br />
Grande soddisfazione anche per l’appuntamento<br />
di quest’anno, che ha visto<br />
un cospicuo afflusso di pubblico ed ha<br />
portato sugli schermi lavori di assoluto<br />
prestigio.<br />
Per il Concorso Lungometraggi, la giuria<br />
composta da Prune Engler, Labina<br />
Una scena da “Il perdente gentiluomo”<br />
Rassegne e news<br />
Mitevska e Andras Muhi ha assegnato<br />
il Premio Trieste al lungometraggio<br />
WOLKE 9 (Al settimo cielo) diretto<br />
da Andreas Dresen, “per la visione<br />
senza compromessi del regista e per<br />
l’interpretazione straordinaria dei tre<br />
protagonisti”. Inoltre vi sono state due<br />
menzioni speciali all’interno della sezione:<br />
una al film di Händl Klaus MÄRZ<br />
(March) e l’altra al film SNJEG (Snow)<br />
della regista Aida Begic. Per il Concorso<br />
Cortometraggi, la giuria composta da<br />
Bernd Buder, Kujtim Çashku e Andrea<br />
Wink ha assegnato il Premio Trieste<br />
Short al lavoro di Edward Feldman dal<br />
titolo A Day’s Work, “per la narrazione<br />
semplice e imparziale del modo in cui<br />
l’innocenza riesce a porre le domande fondamentali<br />
alla nostra società”. Anche nel<br />
concorso cortometraggi alcune menzioni<br />
speciali: a Balastiera# 186, di Adina<br />
Pintilie e George Chiper, a Moj Brat<br />
di Jan Wagner e a Resolution, di Pavel<br />
Oresnikov. Per la Sezione Documentari,<br />
la giuria composta da Marek Hovorka,<br />
Daniele Gaglianone e Nerina Kociančič<br />
ha assegnato il Premio<br />
pesticidi, ambientato in Groenlandia.<br />
Conclude l’iniziativa la premiazione<br />
e proiezione dei film premiati, dell’ormai<br />
noto Concorso Alpi Giulie Cinema, riservato<br />
alle produzioni cinematografiche di<br />
autori originari delle regioni alpine del<br />
Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia<br />
dedicate alla montagna. In questa edizione<br />
sarà ospitato nella suggestiva cornice<br />
dell’Antico Caffè San Marco a Trieste, il<br />
giorno 26 febbraio.<br />
Info: www.monteanalogo.net<br />
Alpe Adria Cinema a The revolution<br />
that wasn’t di Aljona Polunina, “perché<br />
mostra in maniera approfondita la realtà<br />
di oggi in Russia, una realtà che non è<br />
mostrata dai media. Un nuovo approccio<br />
nel descrivere la politica che condiziona la<br />
vita di tutti noi”.<br />
Due le menzioni speciali: all’austriaco<br />
Marko Doringer che firma Meine<br />
halbes leben e a Sergej Loznica per<br />
Predstavlenje.<br />
Come di consueto il pubblico in sala ha<br />
potuto esprimere la propria preferenza<br />
per tutte le categorie di film in concorso.<br />
In particolare, per la sezione Zone di<br />
Cinema, voluta da quest’anno per informare<br />
del rapporto che lega il cinema al<br />
nostro territorio, il pubblico ha assegnato<br />
il primo premio a Il perdente gentiluomo,<br />
ovvero Antonio Centa partito dal<br />
Friuli per diventare a Roma “il bello” dei<br />
telefoni bianchi, una storia raccontata<br />
dal tocco inconfondibile di Gloria De<br />
Antoni e Oreste De Fornari.<br />
Info: www.triestefilmfestival.it