tutto ciò che si pensa, da te è uscito.Tutti gli esseri ti celebrano,i parlanti e i muti.Tutti gli esseri ti rendono onorei pensanti e i non pensanti.L’universale brama, il gemito <strong>di</strong> tuttiverso te si protende. Tutto ciò che esiste ti pregae verso <strong>di</strong> te ogni essere che sa leggere l’universoeleva un inno <strong>di</strong> silenzio.Tutto in te solo <strong>di</strong>morae in te, con unico slancio, tutto approda.Il fine <strong>di</strong> tutti gli esseri tu sei.Unico tu sei.Sei ciascuno e non sei alcuno..Non sei un essere, non sei il loro insieme,hai tutti i nomi: come ti chiamerò,Te, il solo cui non si può dare un nome .(...)Abbi pietà, o tu, l’al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutto:Come chiamarti con un altro nome ? (Poemi dogmatici, (PG 37, 507-508)Dobbiamo proprio prenderne atto: l’uomo, qualunque sia il suo grado <strong>di</strong> sviluppo, ha benpresente <strong>Dio</strong> nella sua vita !Mentre non stupisce che <strong>Dio</strong> riempia la vita dell’uomo spirituale, fa un certo effetto scoprireche, sia pure in modo idolatrico e a sostegno <strong>di</strong> della volontà appropriativa del soggetto, <strong>Dio</strong> èpresente nell’uomo “carnale”, come lo è, in forma più accentuata, nell’uomo “psichico”.Inoltre, in aperta contrad<strong>di</strong>zione con ciò che egli pensa e <strong>di</strong>ce, ricolma la vita dell’ateo. (IlMaestro I.S., riferendosi a questo strano fatto, <strong>di</strong>ceva che nessuno parla tanto <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> quantol’ateo, il quale, tra l’altro, è anche ateo per modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, dato che l’unico vero ateo èl’Assoluto Id<strong>di</strong>o.
Domanda: “Come si è formata l’idea <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> nella storia occidentale?R.: Si è formata secondo tre aspetti, ciascuno dei quali, in tempi <strong>di</strong>versi, ha cercato <strong>di</strong>predominare:· 1) Il <strong>Dio</strong> dell’Antico Testamento, rigido dominatore che riferisce tutto a sé, oggetto <strong>di</strong>rispetto e, più ancora, <strong>di</strong> timore..· 2) Il <strong>Dio</strong> tutto intelligenza, chiarezza e verità, della tra<strong>di</strong>zione greca.(L’applicazione, ad esempio, della <strong>di</strong>alettica nella filosofia greca, come strumentoper la ricerca della verità, ha portato Eraclito, Socrate, Platone, Aristotele, Plotino,ecc. a livelli tali <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> aderenza al messaggio cristiano, da far <strong>di</strong>re aMeister Eckhart che qualcuno tra questi filosofi è stato cristiano secoli e secoli primadella nascita <strong>di</strong> Gesù Cristo).· 3) Il <strong>Dio</strong> cristiano, il <strong>Dio</strong> carità (Deus charitas ), tutto amore per le creature, che si fauomo perchè l’uomo possa deificarsi.<strong>Rivelazione</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, idea <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> e storia della salvezza(DIO: lat. Deus, gr. Theos, ebr. El, Eloim e Jahweh)Nella testimonianza dell’Antico Testamento <strong>Dio</strong> si rivela come colui che non è limitato daalcun confine (Is. 6; I Re 8, 27), l’Incomparabile in senso assoluto (Sal. 139, 7 -12), ilra<strong>di</strong>calmente Vivo (Sal. 90), con potere assoluto nell’essere (Es. 3,13 s). La sua onnipotenzanon si manifesta astrattamente, ma nell’azione, attestante il suo potere nella storia, ch’egliesercita sul suo popolo Israele al <strong>di</strong> sopra dei popoli tutti. Scegliendo con elezione d’amore ilpopolo del patto e gli in<strong>di</strong>vidui, Egli si mostra personale senza possibilità <strong>di</strong> equivoco. Gesùlo riconosce come il Padre che in Lui ha misericor<strong>di</strong>osamente accolto l’uomo e apertol’accesso al suo regno.<strong>Dio</strong> è per essenza invisibile (Rom. 1, 20; Giov. 1, 18; 6, 46), conosciuto solo dal Figlio (Giov.1, 18 s), ma comunicandosi al Figlio, e da questo ai fratelli, è conosciuto come amore (1 Giov.4, 16 s), mentre è <strong>di</strong>ventato visibile in Gesù, sua immagine fedele (2 Cor. 4, 4; Col. 1, 15).In una conoscenza ontologica analogica la filosofia e teologia cristiana lo vede come l’Essereassolutamente santo, supremo, trascendente il mondo, personale, incon<strong>di</strong>zionatamente