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Idea di Dio e Rivelazione - associazione pitagorica

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La storia della rivelazione e della salvezza ha il suo centro nell’esodo dall’Egitto enell’alleanza del popolo eletto d’Israele con <strong>Dio</strong>, sul Sinai, sotto la guida <strong>di</strong> Mosè, patto chedesigna il rapporto tutto particolare <strong>di</strong> Israele, con Jahveh, frutto <strong>di</strong> benevola elezione da parte<strong>di</strong> un <strong>Dio</strong> che s’impegna come partner <strong>di</strong> tutto Israele, e si ha il vero patto, con la legge, esoprattutto con il decalogo: (Es. 20, 34).Ma una ricerca attenta sulla storia della salvezza nell’Antico Testamento ci <strong>di</strong>ce che questopatto viene descritto come conseguenza <strong>di</strong> patti singoli (con singoli), anteriormente a Mosè:con Noè (Gen. 9, 8-17) si ha già un “patto perpetuo”; con Abramo (Gen. 15, 9-12; 17 s), alquale si connette la circoncisione. Con Davide si ha il patto messianico (2 Sam, 7), inquanto gli viene promesso un <strong>di</strong>scendente che sarà figlio <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, mentre alla sua casa ègarantita una durata senza fine.Altri resoconti vanno intesi piuttosto come conferme e ammonimenti alla fedeltà.PuntualizzazioniCome già detto (pag. 22), “ La rivelazione avviene nell’ambiente dell’uomo, si produceattraverso l’uomo, cioè <strong>di</strong>pende dalla con<strong>di</strong>zione umana. In questo processo l’uomo non simostra mai totalmente passivo. La sua attività nella sfera della rivelazione <strong>di</strong>pende dal livellodella sua coscienza, dalla tensione della sua volontà, come dal grado <strong>di</strong> spiritualità da luiraggiunto. La rivelazione presuppone la mia libertà, il mio atto <strong>di</strong> scelta, la mia fede inqualcosa ancora impercettibile ai miei sensi e che non esercita alcuna costrizione su <strong>di</strong> me”(...)La sua assimilazione richiede riflessione.Essa, pur non essendo una verità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne intellettuale, implica tuttavia l’attività intellettualedell’uomo.E’ impossibile concepire, una volta preso il partito <strong>di</strong> ragionare, la rivelazione come un fattoche l’uomo accetta automaticamente in virtù <strong>di</strong> uno speciale atto <strong>di</strong>vino.La rivelazione presuppone un previo consenso dell’uomo, consenso che si estende del restoalla creazione stessa.I protestanti ortodossi sostengono che la Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> contiene una risposta a tutto. Ma restanon<strong>di</strong>meno il problema del criterio che consente <strong>di</strong> separare quel che ha veramente detto <strong>Dio</strong>e quel che è stato aggiunto dall’uomo.Il fatto che gli uomini abbiano sempre cercato <strong>di</strong> esporre e spiegare la rivelazione e che laChiesa abbia al contempo subìto un processo d’evoluzione parallelo al suo tra<strong>di</strong>zionalismo,significa che la rivelazione fu e resta sempre soggetta al giu<strong>di</strong>zio della ragione e della

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