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Idea di Dio e Rivelazione - associazione pitagorica

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In<strong>di</strong>scutibile è la storia della <strong>Rivelazione</strong>, ma resta il problema del suo irrigi<strong>di</strong>mento in formestoriche che si danno come esaurienti invece <strong>di</strong> essere assunte nella loro infinita aperturaall’Altro che in esse si annuncia, e mai si esaurisce”(...)“La critica (che si può fare) alla <strong>Rivelazione</strong> è (dunque) critica alle rappresentazioniantropomorfiche, cosmomorfiche e sociomorfiche della <strong>di</strong>vinità, alle rappresentazioni cioèche vorrebbero portare <strong>Dio</strong> nel mondo dell’obiettivazione facendone un elemento <strong>di</strong> esso.(...)Non possono essere prese come rivelative dell’eterno rappresentazioni che nate nel tempo innessun modo lo trascendono.Ancora non possono essere prese come rivelative della <strong>di</strong>vinità rappresentazioni che sonoespressive <strong>di</strong> quanto nell’uomo vi è <strong>di</strong> inumano, come sa<strong>di</strong>smo, spirito <strong>di</strong> vendetta, ecc.;assurdo infatti sarebbe attribuire a <strong>Dio</strong> ciò che neppure si può attribuire all’idealità umana,all’umanità quale si trova congiunta nella <strong>di</strong>vinità del Cristo.In un suo capitolo sull’ateismo Berdjaev giunge ad<strong>di</strong>rittura a riconoscere l’ateismo comereazione a queste rappresentazioni umane troppo umane <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>”..(...)|Libertà“Per Berdjaev la libertà è quanto v’è <strong>di</strong> più originario, essa è “anteriore all’essere” e si deveparlare <strong>di</strong> un “primato della libertà sull’essere” obiettivato, mentre resta aperta la via ad unaaffermazione <strong>di</strong> identità <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> essere, o <strong>di</strong> convertibilità <strong>di</strong> uno nell’altro, quandol’essere sia considerato nella sua inobiettività. (...)Chiara è tuttavia la <strong>di</strong>rezione del suo pensiero, il quale insistendo sul fatto che <strong>Dio</strong> esigedall’uomo un amore libero, che l’atto creativo umano come risposta all’appello <strong>di</strong>vino passaattraverso la libertà, mette in luce la tragicità <strong>di</strong> una situazione che riguarda tanto l’uomo che<strong>Dio</strong>: l’uomo che è continuamente in bilico fra la realizzazione dell’immagine <strong>di</strong>vina che portacon sé e la sua negazione, il suo offuscamento, e che nei confronti <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> si trova in unrapporto che in ogni momento deve essere confermato con un atto <strong>di</strong> libertà; <strong>Dio</strong> che affida,per così <strong>di</strong>re, la realizzazione del suo <strong>di</strong>segno alla libertà umana,<strong>Dio</strong> come amore inesauribile, che si espone al rifiuto umano, ponendo all’uomo al <strong>di</strong> là <strong>di</strong>ogni sviamento un’esigenza <strong>di</strong> conversione e rinascita. Penso che questo voglia <strong>di</strong>re Berdjaev

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